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Il punto dopo le gare di mercoledì 23 novembre

La Germania è stata superata dal sorprendente Giappone e adesso è costretta a vincere contro la Spagna per non dire addio agli ottavi. La Croazia non sa più segnare.

La notizia del quarto giorno del Mondiale in Qatar non è tanto la goleada della Spagna contro il malcapitato Costa Rica, ma piuttosto la pesantissima sconfitta della Germania al cospetto del Giappone. I tedeschi, che si sono confermati “allergici” alle asiatiche dopo il clamoroso ko di quattro anni fa contro la Corea del Sud, rischiano seriamente di uscire dalla manifestazione iridata dopo appena tre partite. Il motivo è presto detto: nel prossimo turno, ipotizzando un successo dei giapponesi contro Keylor Navas e compagni, la squadra di Flick è nei fatti costretta a vincere contro la Spagna per rimettersi in corsa in un Gruppo E che ci ha regalato la seconda sorpresa mondiale dopo la sconfitta dell’Argentina contro l’Arabia Saudita. I tedeschi, al pari dei sudamericani, sono dunque attesi dalla classica sfida da dentro o fuori: in caso di sconfitta (ma, nei fatti, anche di pareggio) la Germania metterebbe fine al loro percorso già ai gironi, come successo quattro anni fa in Russia.

Alla Germania, ad ogni modo, i mezzi per risalire la china non mancano: il centrocampo può fare leva su elementi di spessore internazionale come Gundogan, Kimmich e Goretzka, mentre in attacco Jamal Musiala appare sempre più convincente, figurando tra le mosche bianche della debacle contro i giapponesi (stesso non si può dire per i vari Havertz e Gnabry). Da rivedere invece la difesa, apparsa troppo statica (vero, Rudiger?) in occasione dei due gol asiatici. Contro una Spagna scatenata e dal potenziale offensivo incredibile non sono ammessi altri errori: questo a Neuer e compagni dovrebbe essere chiaro.

Spagna sontuosa, ma il Costa Rica non è quello del 2014. Nel frattempo il Giappone sogna

Sempre nel Gruppo E, chi ha invece rispettato pronostici e aspettative è stata certamente la Spagna di Luis Enrique, capace di rifilare la bellezza di sette gol alla Costa Rica. Al netto delle clamorose sbavature difensive degli americani e finanche del talismano Keylor Navas, a colpire sono la fluidità del gioco iberico e la facilità con cui gli avanti spagnoli costruiscono azioni offensive. Tra gli attaccanti in grande spolvero il blaugrana Ferran Torres, che si candida ad un ruolo da protagonista in questo Mondiale, al pari dell’altro gioiello del Barcellona Gavi, ormai una vera e propria certezza. 

Se la Spagna viaggia sulle ali dell’entusiasmo, stesso non si può dire per un Costa Rica che mercoledì pomeriggio ha vissuto un vero e proprio incubo sportivo. Gioco inesistente, retroguardia colabrodo, attacco spuntato e soprattutto un gruppo di vecchie glorie che ha deluso pesantemente. Sorprende, così, che anche il mitico portiere Keylor Navas si sia reso protagonista di un mercoledì nero: se manca lui, il Costa Rica sembra destinato a naufragare. 

Chi invece può esultare è un Giappone che definire leggendario è poco. La nazionale nipponica si è confermata squadra veloce ed imprevedibile e adesso ha il destino nelle sue mani: in caso di vittoria sulla nazionale costaricana, Ritsu Doan e compagni sarebbero con un piede e mezzo negli ottavi di finale, a prescindere dal risultato dell'altro match del girone. Il sogno, così, è migliorare il record di 2002, 2010 e 2018 e accedere ai quarti di finale. Per dimostrare ancora una volta la crescita di un movimento calcistico che sta esportando sempre di più i suoi talenti in Europa, soprattutto in Germania. Manco a farlo apposta.

Croazia e Marocco non si fanno male. Il Canada è sfortunato

Poche emozioni, invece, nel Gruppo F. Il Belgio, al pari dei cugini olandesi, ha trovato la vittoria contro il promettente Canada con uno stile che ricorda l'Italia pallonara di un tempo: poco gioco, un po' di fortuna e tanto cinismo. La squadra di Roberto Martinez ha palesato limiti in difesa e nella costruzione del gioco e domenica deve fare i conti con un Marocco solido e voglioso di imporsi sul panorama internazionale. Serve qualcosa in più e l’impressione è che Martinez, in attesa del ritorno di Lukaku, possa cambiare qualcosa soprattutto in attacco (fuori Hazard e dentro uno tra Mertens e Trossard?). Dal canto suo il Canada sembra peccare di inesperienza: a certificarlo l'errore dal dischetto del fortissimo Alphonso Davies e l'eccessiva frenesia in attacco, con un Jonathan David apparso lontano parente di quello che veste la maglia del Lilla.

Nell'altro match, Croazia e Marocco si sono letteralmente annullate: le due nazionali hanno palesato grande solidità difensiva ma anche grossi limiti in attacco, e questo nonostante due linee mediane che macinano gioco grazie ad elementi di spessore come Modric e Amrabat. Per il prossimo turno (la Croazia affronta il Canada, il Marocco il Belgio) non sono da escludere due avvicendamenti importanti, con Livaja in campo per i croati e la sorpresa Cheddira al posto dell'evanescente En-Nesyri.

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