Berlusconi e Galliani pensano in grande e dopo Cragno e Sensi si portano a casa anche Pessina. Sistemato il centrocampo si guarda all'attacco con nomi clamorosi sul taccuino della dirigenza lombarda come Dzeko e Icardi.
Eravamo abituati a risalite in massima categoria fatte con maggior timidezza. Qualche prestito, magari da una big, pochi investimenti e nella migliore delle ipotesi un paio di giovani di bella speranza da lanciare. Non avevamo, però, mai fatto i conti con Berlusconi e Galliani che nel mondo del calcio qualcosa di importante già in passato avevano fatto. Ora che non sono più al timone del Milan ma del meno blasonato Monza, sembra non abbiano perso lo smalto dei tempi che furono, né tantomeno le ambizioni. Difficile possano realizzare qualcosa di anche lontanamente simile a quanto fatto col Diavolo, ma gli obiettivi non sono certamente quelli classici di una neopromossa.
Il traguardo importante da centrare al primo colpo, già dichiarato pubblicamente dall'amministratore delegato della società, è quello della parte sinistra della classifica, riservata alle migliori dieci del campionato. Per centrarlo i vertici del club lombardo si sono subito attrezzati con colpi importanti, a cominciare dalla porta dove hanno portato a casa un estremo difensore di tutto rispetto come Alessio Cragno. In difesa, poi, gli innesti sono stati quelli di Andrea Ranocchia, svincolatosi dall'Inter, di Marlon dallo Shakthar Donetsk e di Andrea Carboni, anch'egli proveniente dal Cagliari come Cragno. Ai due si è poi aggiunto il pisano Samuele Birindelli. A centrocampo spazio alla qualità con Stefano Sensi e Matteo Pessina, per il quale si è trattato di un ritorno a casa. Manca ancora qualcosa, specialmente in attacco e il condor Galliani ha già le idee molto chiare in proposito.
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Monza riabbraccia il figliuol prodigo Pessina
Matteo Pessina aveva lasciato casa nel 2015. Alle spalle un campionato di Lega Pro con la maglia della squadra della sua città, il Monza. 23 presenze e 6 reti nella sua prima stagione da professionista furono un bottino niente male, che lasciava già intuire una carriera luminosa. Durò poco la sua avventura in biancorosso: al termine di quel campionato la società fu dichiarata fallita e costretta a ripartire dai dilettanti. Per questo motivo, Pessina, libero da qualsivoglia impegno contrattuale, si accasò al Milan anche se di sue immagini con la maglia rossonera ne troveremo poche. Una serie di prestiti lo catapultano prima a Lecce, poi a Catania ed infine di nuovo al Nord e più precisamente a Como. Nel 2017 il Milan se ne libera definitivamente cedendolo all'Atalanta nell'ambito dell'affare che porta Andrea Conti alla corte di Vincenzo Montella, all'epoca sulla panchina del Diavolo. I bergamaschi lo girano in prestito allo Spezia e poi al Verona prima del ritorno alla casa madre del 2020 dopo le ottime prestazioni in Veneto. Nel frattempo a Monza è cambiato il mondo: dal fallimento all'avvento di Berlusconi e al clamoroso ritorno in Serie A. Per Pessina è un cerchio che si chiude: era partito da giovane in cerca di fortuna, torna a casa da calciatore affermato. La formula è quella del prestito con diritto di riscatto che può trasformarsi in obbligo al verificarsi di determinate condizioni. Ed è ciò che il calciatore si augura, anche per dare stabilità ad una carriera da nomade.
Da Pinamonti a… Cavani: le idee per l'attacco brianzolo
Sarà capitato anche al Milan di ricevere qualche no, anche se Adriano Galliani ci doveva essere poco abituato. Per questo il rifiuto, momentaneo, di Andrea Pinamonti ha deluso l'amministratore delegato brianzolo che non si è comunque dato per vinto. Così ha iniziato a sondare il mercato, nazionale e internazionale, per regalare a Giovanni Stroppa il centravanti desiderato che possa completare questa prima sessione di calciomercato. Se le difficoltà per Andrea Belotti sono nel tempo diventate insormontabili, tanto che il Gallo ha poi deciso di abbandonare il Belpaese per provare l'esperienza al Monaco in Francia, maggiori chance di successo si potrebbero avere con Andrea Petagna che al Napoli è chiuso da Victor Osimhen. L'estate è però anche la stagione dell'anno che lascia aperta la porta ai sogni: uno porta il nome di Maurito Icardi che è un separato in casa dal Paris Saint Germain. L'argentino guadagna però una cifra fuori dalla portata del team lombardo, così i parigini dovrebbero contribuire pagando buona fetta del lauto ingaggio. Stesso dicasi per l'altra opportunità di mercato rappresentata da Edin Dzeko che dopo il ritorno di Romelu Lukaku all'Inter rischia di fare tanta panchina. Altro candidato Edinson Cavani, attualmente svincolato. Meno suggestiva la possibilità di arrivare a Patrick Cutrone, di proprietà del Wolverhampton.
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