Mai nessuno aveva fatto 96 punti nel terzo campionato d’Italia. I giallorossi hanno divertito mettendo a segno la bellezza di 102 gol ed ora programmano il futuro con il dubbio Vivarini.
L’ultima volta che il Catanzaro era stato in Serie B era l’anno 2006. Mentre l’Italia di Marcello Lippi alzava al cielo la Coppa del Mondo il club calabrese chiudeva il proprio campionato ultimo in classifica con appena ventisei punti raccolti in quarantadue partite. Da allora il cammino delle Aquile del Sud è stato denso di difficoltà tanto che il purgatorio della Serie C è durato ben diciassette anni. Già dalla scorsa estate, però, c’era la sensazione nell’aria che qualcosa potesse cambiare.
L’arrivo di un direttore sportivo esperto in promozioni quale Giuseppe Magalini era già di per sé una prova tangibile delle ambizioni societarie. Nessuna rivoluzione, invece, in panchina dove Vincenzo Vivarini aveva già avuto modo di mostrare le proprie qualità di tecnico. Già lo scorso anno, infatti, dopo essere subentrato ad Antonio Calabro, aveva condotto i giallorossi fino al secondo posto in classifica perdendo poi ai playoff e rinviando di una stagione il raggiungimento dell’obiettivo. Stavolta invece di suspence c’è ne stata davvero poca, con un campionato dominato in lungo e in largo dal Catanzaro nuovamente in cadetteria. Dopo tanta sofferenza e turbolenze era anche ora. Bentornate, Aquile!
Quando si dice fare le cose in grande. Per essere sicuro di superare lo scoglio della C il Catanzaro è andato oltre il rendimento standard di una normale capolista. I calabresi infatti hanno davvero esagerato, realizzando il record assoluto di punti per la categoria. Sono ben novantasei quelli conquistati dalla squadra di Vincenzo Vivarini, sedici in più del Crotone secondo. Nessuno era mai riuscito ad arrivare a tanto, nemmeno Ternana e Sudtirol che nelle stagioni 2020/2021 e 2021/2022 si erano fermate a novanta. Questo perché le Aquile, pur dopo aver centrato il traguardo, hanno continuato imperterrite sul tragitto delineato giocando, dando spettacolo e soprattutto vincendo.
Si poteva fare anche di più se nell’ultima giornata non fossero inciampate in quel di Potenza rinunciando quindi a toccare l’impressionante numero di novantanove punti. Ma c’è anche un altro dato che stupisce data la sua rilevanza ed è la quota di gol realizzati e quella sì che supera i cento arrivando fino a centodue. Pensate che il secondo miglior attacco del torneo, quello del Foggia, si ferma a sessanta. Insomma, giù il cappello per l’impresa realizzata dal Catanzaro e da una squadra che sarà ricordata negli anni. Finché, almeno, non arriverà qualcuno a fare ancora meglio. Ma sarà difficile con la soglia che si è alzata di parecchio.
Ma il calcio è quotidianità, ciò che viene fatto oggi finisce se tutto va bene negli almanacchi nell’attesa di aggiornarli. La Serie B per il Catanzaro è ormai una realtà acquisita con la quale convivere. Serve attrezzare una rosa importante, quanto meno per mantenere la categoria ed evitare rischi. Il punto di partenza dovrebbe essere la conferma dell’allenatore Vivarini, sul quale inevitabilmente si sono fiondate le sirene di diversi club importanti.
La base di partenza c’è, specialmente per quanto riguarda il reparto offensivo, che come abbiamo raccontato ha funzionato alla perfezione. C’è Pietro Iemmello, autore di ventotto reti in regular season, che ha già dimostrato in carriera di saper fare bene anche a livelli più alti. Il Catanzaro è riuscito a mandare in doppia cifra anche altri due calciatori oltre al trentunenne nato proprio qui nel capoluogo calabro: si tratta di Tommaso Biasci, che è arrivato fino a sedici marcature, e Jari Vandeputte che ha toccato quota undici.
Certo, il mercato come al solito potrà ridefinire da qui in avanti le gerarchie delle Aquile rivoluzionando una rosa che ha funzionato alla perfezione in Serie C ma non è detto che riesca a fare altrettanto alzando il livello. Da questo punto di vista la presenza della società e l’occhio dello scafato direttore sportivo sapranno certamente come evitare di vanificare tutto il bello che quest’annata 2022/2023 ha saputo regalare. Già l’estate scorsa fu messa in atto una profonda opera di restauro che modificò sensibilmente la rosa. Difficile pensare che, quanto meno dal punto di vista numerico, ci possano essere gli stessi movimenti ma qualcosa sicuramente verrà fatto per mantenere alta la qualità di una rosa… da record.
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