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Il 2023 del tennis internazionale: primo bilancio tra le conferme e i nuovi che avanzano

Nonostante l’insidioso Alcaraz, Djokovic è ancora numero uno al mondo. Medvedev continua a vincere: è già a cinque titoli. Rune fa passi da gigante, Cerundolo entra nella top 20.

Metà anno se n’è andato o quasi, quando ci troviamo a giugno inoltrato. Possiamo quindi già iniziare a tracciare un primo bilancio di ciò che è stato il tennis internazionale, con banchi di prova importanti che hanno caratterizzato questa prima parte di 2023. Tra certezze, che si sono confermate, tra volti nuovi che stanno provando a inserirsi nell’élite di questo sport e tra chi ogni tanto riesce a ritagliarsi un titolo da copertina al quale tradizionalmente non è così abituato: ce n’è, insomma, da raccontare in questo piccolo grande mondo che spesso cela storie interessanti. 

Non è una novità, ad esempio, lo strapotere di Novak Djokovic, rientrato proprio dopo i botti di Capodanno per riprendersi lo scettro da numero uno al mondo. Cosa che gli è riuscita subito, grazie all’antipasto rappresentato dal torneo di Adelaide e la successiva portata principale costituita dagli Australian Open. È stata la decima volta che il gigante serbo ha trionfato a Melbourne. Riconquistato il primato nel ranking ATP, il trentaseienne di Belgrado ha potuto festeggiare il 28 febbraio la settimana numero 378 davanti a tutti, superando in questo modo il precedente record fissato da Steffi Graff. 

Dopo qualche passaggio a vuoto, poi, il Djoker è tornato a timbrare il cartellino al French Open diventando il tennista con più titoli in singolare del Grande Slam (23 affermazioni in totale), nonché l'unico a essersi aggiudicato tutti i Major almeno tre volte. Insomma, ben vengano i nuovi ma per avere spazio devono sempre fare i conti con gli arzilli vecchietti ancora affamati di vittorie.

Dietro Djokovic: Alcaraz e Medvedev sono presente e futuro

Se Novak Djokovic è la storia, il nuovo che avanza si chiama Carlos Alcaraz. Lo spagnolo ha dovuto saltare gli Australian Open a causa di un infortunio ma ci ha messo poco a ritrovare in seguito la migliore condizione. Buenos Aires, Indian Wells, Barcellona e Madrid le quattro bandierine piazzate dal ventenne di El Palmar che è riuscito così a portarsi in doppia cifra quanto a titoli vinti grazie ai quattro attuali che si vanno ad aggiungere ai cinque del 2022 e al primo risalente al 2021. 

Nel torneo di Indian Wells riesce pure a tagliare il traguardo delle cento vittorie ATP in carriera diventando il secondo più giovane in assoluto a riuscirci dietro a John McEnroe. Numeri impressionanti, che raccontano il livello raggiunto dal campione murciano, che da poco ha dovuto restituire il primato del ranking a Djokovic accontentandosi della seconda posizione. Cambieranno ancora le gerarchie, da qui in avanti e Alcaraz avrà tempo e modo di sedersi ancora una volta e più sul trono. 

Alle loro spalle, sul terzo gradino del podio c’è Daniil Medvedev, altra icona mondiale di questo sport. Il russo ha già portato a casa cinque titoli in questo primo scorcio di 2023. Rotterdam, Dubai e Doha li ha messi in fila consecutivamente trasformando in oro il suo mese di febbraio. A porre fine alla striscia di diciannove vittorie consecutive conquistate da Medvedev ci ha pensato poi proprio Alcaraz ad Indian Wells. Non si esaurisce comunque qui il suo periodo positivo, anche perché a riportagli il buonumore arriva Miami prima di aggiungere un’altra medaglia alla collezione con la presa di Roma del 21 maggio agli Internazionali d’Italia.

La crescita di Rune e i progressi di Cerundolo

Un altro volto del 2023 è sicuramente quello di Holger Rune. La crescita del ventenne danese in questi mesi è apparsa evidente. La sua stagione è cominciata agli Australian Open, dove per la prima volta ha raggiunto il quarto turno. Step by step continua imperterrito nel suo percorso lanciando segnali confortanti, come a Monte Carlo dove, battendo tra gli altri Medvedev e Sinner, riesce a farsi largo fino alla finale: a tarpargli le ali, come avvenuto a Melbourne, è ancora una volta Andrej Rublev. 

Fortuna che c’è Monaco di Baviera ad alzargli l’autostima: aveva vinto già nel 2022 e si ripete anche nel nuovo anno ancora una volta contro lo stesso avversario Botic van de Zandschulp. Il capolavoro lo mette in atto agli Internazionali d’Italia dove sconfigge sua maestà Novak Djokovic e pure Casper Ruud, in rimonta, fermandosi a un passo dal titolo. Lo ferma, all’ultimo atto della competizione, Medvedev. Ma a fine torneo ha comunque modo di festeggiare: è il numero sei del mondo. 

E che dire di Francisco Cerundolo, altro protagonista inatteso di questi mesi. Il ventiquattrenne argentino è stato in grado di entrare nella top 20. Non riesce a portare a casa titoli ma ci va vicino a Lione, dove batte Cameron Norrie in semifinale. Tra gli altri risultati di prestigio i successi contro Felix-Auger Aliassime, Casper Ruud e Jannik Sinner. 

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