Sono 57 in totale i corridori del Belpaese schierati dalle formazioni World Tour per l’imminente stagione. Non mancano nomi di spicco sui quali riporre le speranze azzurre.
La stagione ciclistica del 2025 è già cominciata, con fischio d’inizio ufficiale decretato al Tour Down Under in Australia. Da febbraio in avanti arriveranno una dopo l’altra tutte le altre competizioni, tra le quali, naturalmente, anche quelle più seguite a livello internazionale. In questo spazio ci concentriamo sugli italiani, ben rappresentati in questo anno solare da 57 candidati appartenenti alle formazioni World Tour che cercheranno di farsi spazio sulle due ruote possibilmente conquistando titoli.
Rispetto al 2024, gli azzurri saranno quattro in più con un range piuttosto ampio e ben equilibrato tra giovani ed esperti. Tra le compagini con più azzurri al proprio interno c’è l’Astana che vanta ben tredici esponenti del movimento tricolore con Alberto Bettiol in prima fila. Interessante anche ciò che potrà venire fuori dalla Lidl-Trek con diversi potenziali protagonisti attesi al definitivo salto di qualità.
Insomma, il materiale c’è e non è soltanto una questione numerica. D’altro canto nel Novecento questo era lo sport per eccellenza nello Stivale, amato e praticato da tutti. Oggi che il Giro è leggermente appannato, data anche la crescita della Vuelta e il livello sempre alto e costante mantenuto dal Tour de France, occorre dedicare la meritata attenzione ai ciclisti di casa nostra. Nella speranza di tornare a rivivere i fasti di un passato neppure così tanto lontano.
Se pensiamo ai Grandi Giri, nessun italiano ne ha più vinto uno dai tempi di Vincenzo Nibali. Lo Squalo dello Stretto ha conquistato l’ultimo Giro d’Italia a tinte azzurre nel 2016 ed anche l’ultimo Tour de France datato 2014. Se pensiamo alla Spagna, invece, dopo il messinese ha saputo trionfare anche Fabio Aru nel 2015, ultimo baluardo tricolore. Oggi, comunque, l’Italia delle due ruote ha nel proprio novero ciclisti di buon livello. Certo, probabilmente per quel che riguarda le competizioni più importanti restano oscurati da giganti di altre nazionalità, però margini per assistere a qualcosa di pregevole esistono.
Abbiamo già citato Alberto Bettiol che nella scorsa stagione ha saputo conquistare la Milano-Torino, ovvero la corsa ciclistica più antica del mondo e la prova in linea dei campionati italiani. Il toscano, classe 1993, è un corridore capace di picchi straordinari in qualsiasi tipo di competizione. Per quanto riguarda le corse a tappe, invece, Antonio Tiberi è uno che può certamente dire la sua. Nel 2024 il 23enne laziale si è aggiudicato la classifica giovani al Giro d'Italia, concludendo al quinto posto in classifica generale.
Allo stesso tempo nelle classiche va attenzionato il nome di Filippo Ganna il cui palmarès è davvero invidiabile nelle prove a cronometro. Top Ganna, così come è stato ribattezzato, è stato campione del mondo nel 2020 e nel 2021 e campione nazionale nel 2019, nel 2020, nel 2022, nel 2023 e nel 2024. Ha inoltre vinto sette tappe al Giro d'Italia (quattro nel 2020, due nel 2021 e una nel 2024) e una tappa alla Vuelta a España 2023.
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Se invece vogliamo soffermarci sulle scalate uno straordinario interprete della disciplina è Giulio Ciccone. Il suo nome non va escluso neppure nei Grandi Giri, all’interno dei quali ha la possibilità di prendersi delle soddisfazioni. Altro nome di spicco, sempre ravanando all’interno della folta schiera di corridori azzurri, è quello di Andrea Bagioli. Parliamo in questo caso di un elemento dal quale ci si attende molto, un netto ed evidente passo in avanti all’interno di un processo di crescita che non sembra ancora arrivato al culmine.
Diverso è il discorso per Jonathan Milan che è da considerarsi uno dei velocisti più forti che ci sono in circolazione. Per il 24enne friulano parla il curriculum che lo definisce come un vero e proprio specialista dell’inseguimento su pista. Le sue caratteristiche da sprinter gli hanno permesso tra l’altro di vincere quattro tappe tra le edizioni del Giro d’Italia del 2023 e del 2024 oltre alla classifica a punti di entrambe.
Infine, non mancano le new entry con tutta la carica di spregiudicatezza che possono comportare: il più giovane in assoluto è Andrea Raccagni Noviero, classe 2004 che compirà 21 anni tra poco, promosso dalla Soudal Quick-Step dalla squadra development. Gli fa da contraltare il vecchietto della compagnia, Alessandro De Marchi ormai vicinissimo alle 39 primavere. Quest’ultimo corre ormai dal 2011 con caratteristiche da passista-scalatore. In carriera ha vinto tre tappe alla Vuelta a España, oltre al Premio della Combattività al Tour de France 2014 ed in più ha indossato la maglia rosa per due giorni al Giro d'Italia 2021.
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