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Gran Premio di San Marino: Tutti in piedi per Bagnaia

Quarta vittoria consecutiva per il pilota torinese: superato il record di Casey Stoner. In classifica generale ha recuperato altri punti a Quartararo per un'impresa che sembrava impossibile fino ad un mese fa.

Correva l'anno 2007. Ennio Morricone riceveva l'Oscar onorario per la carriera, mentre The Departed si aggiudicava la statuetta di miglior pellicola. Steve Jobs presentava l'Iphone. Simone Cristicchi vinceva Sanremo con "Ti regalerò una rosa". Nello sport il Milan festeggiava la settima Champions League della sua storia. Il 2007 è stato anche l'anno della Ducati che aveva tesserato un giovane pilota come Casey Stoner preparandosi ad una stagione importante per la quale altri due segnali erano stati la produzione della nuova Desmosedici GP7 all'inizio dell'era delle 800cc e la proficua collaborazione con la Bridgestone.

L'australiano riuscì a coronare il sogno di diventare campione del Mondo, dopo un cammino pressoché perfetto. Il tempo lo ha poi allontanato dalla sua passione, anche se il suo marchio è rimasto impresso in questo sport. Quindici anni dopo, almeno un record di quella straordinaria impresa è stato superato: Francesco Bagnaia, con il successo ottenuto nel Gran Premio di San Marino ha centrato la sua quarta vittoria consecutiva. Nessuno prima di oggi c'era riuscito. Neppure il grande Stoner, considerato alla stregua di un eroe dalla casa di Borgo Panicale. A prescindere da come andrà a finire, la scena se l'è presa tutta il pilota torinese capace di tenere a bada anche il suo compagno di squadra Enea Bastianini, distanziato per appena 34 millesimi di secondo. Corto muso, direbbe Massimiliano Allegri che però appartiene ad un altro sport. Nella MotoGP il volto di giornata è quello di Pecco che alla rimonta su Fabio Quartararo forse un po' inizia pure a crederci.

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A Misano comanda l'Italia: ecco com'è andata

Lo avevamo raccontato anche alla vigilia: l'Italia non è terra di conquista per Fabio Quartararo. Le qualifiche lo avevano posizionato ottavo in partenza ed è riuscito a rimontare qualche posizione, non a sufficienza però per entrare nel podio. Così Francesco Bagnaia gli rosicchia qualche altro punticino nella classifica generale piloti portandosi a trenta lunghezze dal rivale francese. Si tratta di un risultato praticamente impronosticabile fino a qualche tempo fa, neppure per i più ottimisti e che oggi spinge la Ducati a credere nella missione Mondiale.

A Misano in seconda posizione si è classificato Enea Bastianini, davanti all'ottimo Maverick Vinales dell'Aprilia che ha saputo conquistarsi l'ultimo gradino del podio. Lo spagnolo è uscito rivitalizzato dal cambio scuderia, dimostrandosi estremamente competitivo come testimoniano i tre podi nelle ultime tre gare. E chissà che più avanti non possa rappresentare una minaccia concreta anche per traguardi ancora più ambiziosi di quelli disponibili nella stagione attuale.

In quarta e quinta posizione troviamo poi Luca Marini e, appunto, Fabio Quartararo. Si piazzano in top 10 Aleix Espargarò, Rins, Binder e Alex Marquez. A punti anche Oliveira, Raul Fernandez, Bradl, Nakagami e il pilota di giornata Andrea Dovizioso. Male Marco Bezzecchi e Jack Miller che pure partivano avanti a tutti e sono stati costretti ad arrendersi praticamente ad inizio gara causa caduta. Bandiera bianca anche per Franco Morbidelli e Michele Pirro, insieme a Zarco e Pol Espargarò.

Ora pausa poi tutti in Spagna

E ora? E ora è tempo di ricaricare un attimo le pile prima di tornare a preparare le valigie con destinazione Spagna. La prossima tappa, in programma il 18 settembre, è infatti in quel di Aragona dove lo scorso anno a trionfare fu proprio Francesco Bagnaia. Chissà che non sia di buon auspicio per il pilota della Ducati, ormai galvanizzato dalle ultime settimane. Da queste parti il record assoluto di trionfi è però del catalano Marc Marquez capace di prevalere per sei volte ad Alcañiz.

Il circuito è stato inaugurato nel 2010, disegnato dall'architetto tedesco Hermann Tilke, ed è il quarto tracciato iberico dopo quelli di Jerez, Barcellona e Valencia. Si tratta di un tracciato abbastanza tecnico, ma poco impegnativo per i freni. L'unica eccezione è rappresentata dalla curva 16 e dal tratto ibrido caratterizzato da una sequenza serrata di staccate minori. Un anno fa Fabio Quartararo l'aveva definita come la pista peggiore per le sue caratteristiche, ammettendo la necessità di dover lavorare per trovare costanza in un circuito che raramente gli ha saputo dare gioie particolari.

La fine del torneo si avvicina, la tensione inevitabilmente sale. Ci sarà un pizzico da attendere, però. Anche questo fa parte del piacere. La conclusione è prevista per il giorno 6 novembre, sempre in Spagna ma stavolta a Valencia. Ne dovranno succedere di cose da qui ad allora in una competizione che sta quasi prendendo le sembianze di un thriller, appassionante e da seguire con grande attenzione.

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