Golazo è la rubrica che racconta il gol della settimana. Questa settimana l’approfondimento è sul colpo di tacco di Oumar Diakité.
La Coppa d’Africa ci sta regalando emozioni incredibili. L’imprevedibilità del torneo, la passione dei tifosi, l’attaccamento alla patria dei giocatori e un livello tecnico sempre più alto sono gli ingredienti che rendono la competizione un evento imperdibile.
Per la Costa d’Avorio questa edizione della coppa assume un valore ancor più speciale. Gli elefanti infatti sono il paese ospitante e ci tengono a far bene davanti alla propria gente. Se poi si pensa che la squadra di Emerse Faé è stata a un passo dall’eliminazione ai gironi e adesso si ritrova in semifinale il tutto è ancora più mistico.
I padroni di casa, come spesso è accaduto in questa competizione, non partono con il piede giusto. La linea difensiva è statica e fatica ad assorbire i movimenti dei veloci attaccanti del Mali. Dopo 10 minuti Koussounou devia con il braccio il tiro di Niakaté. Il VAR non assegna calcio di rigore per un fuorigioco precedente.
Il numero 7 poco dopo abbatte in area un attaccante malinese e procura il penalty con annesso l’’inevitabile giallo. Adama Traorè dal dischetto si fa ipnotizzare da Fofana e il risultato è ancora bloccato sullo 0-0.
Per il difensore del Leverkusen è un primo tempo da incubo e a due minuti dalla fine della prima frazione commette al limite dell’area il fallo che costringe l’arbitro a estrarre il secondo giallo. La Costa d’Avorio è in 10. In questo momento la qualificazione per gli elefanti è un miraggio vista la difficoltà riscontrata nella prima parte a costruire azioni in grado di impensierire la difesa rivale.
Nel secondo tempo la Costa d’Avorio decide di compattarsi e concedere il meno possibile all’estro creativo dei rivali. La partita sembra bloccata con il Mali che non riesce a infiltrarsi nelle impermeabili linee difensive ivoriane. Il match si sblocca al minuto 72’ quando Nene, giovane attaccante del Salisburgo, con una giocata fantascientifica mette a sedere l’ex Milan Kessiè e trova un gol a giro che per Fofana è imparabile. Lo sconforto e il silenzio tipico di chi ha paura di dover rinunciare a un sogno invadono lo stadio di Bouaké che, ovviamente, è tutto arancione per supportare i beniamini di casa.
I tifosi di casa però capiscono che la paura va scacciata con il coraggio e con l’unione, così decidono di spingere la squadra che accoglie il tifo come una preziosa linfa e alza la pressione sino a trovare il gol di Adingra al 90’ che prolunga la partita ai supplementari. Stadio e risultato adesso sorridono a Haller e compagni che nonostante l’inferiorità numerica adesso sono in fiducia, tanto che l’attaccante del Borussia Dortmund colpisce anche una clamorosa traversa al 96’. Poi la stanchezza si fa sentire e le squadre combattono ma l’intensità è inevitabilmente diminuita. La partita sembra essere destinata ai calci di rigore, Ma la Costa d’Avorio, quando si avvicina il finale della partita, si trasforma. Sempre.
Con la forza di chi ha il pubblico dalla propria parte e un sogno da custodire, la Costa d’Avorio guadagna una posizione nella trequarti campo avversaria. La palla spiove in area ma un difensore del Mali la allontana di testa come può. La sfera sta per cadere in maniera morbida al limite dell’area. Seko Fofana è sulle tracce del pallone e senza pensarci due volte lascia andare il sinistro e prova a conferire al tiro tutta la potenza possibile. La stanchezza e non permette all’ex-Udinese di colpire bene con il collo del piede sinistro e la conclusione viene sbucciata e perde parecchia forza. La direzione è comunque nello specchio della porta ma sulla traiettoria ci sono ben due difensori pronti a respingere ed eventualmente anche il portiere sembra poter avere il controllo della situazione. Poco prima che la palla impatti sui difendenti avversari Oumar Diakitè sbuca all’improvviso e decide di deviare la palla con il tacco. Una scelta coraggiosa, visto che il tiro comunque sarebbe andato nello specchio della porta. Ma la genuina incoscienza di un classe 2003 non può pensare a queste cose e la sua scelta lo ripaga con il gol che decide questo folle quarto di finale. L’attaccante del Reims nonostante sia già stato ammonito non resiste all’immensa euforia che solo un gol segnato all’ultimo secondo può provocare e si toglie la maglietta. Verrà espulso e salterà la semifinale, ma questo momento non lo scorderà mai. In un secondo il bello e il brutto della sfrontatezza di essere giovani. Tutto vissuto sulla pelle di Oumar Diakité.
Gli elefanti adesso sognano. Vincere la coppa in casa sarebbe il traguardo ideale di un percorso folle. Talento, grinta, capacità di non arrendersi fino all’ultimo secondo e un pizzico di fortuna sono i fattori che hanno portato la Costa d’Avorio in semifinale dove ci sarà il Congo ad aspettarli. La coppa manca dal 2015 e mancano solo due passi, entrambi da percorrere in casa.
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