Golazo: il gol della settimana-Luka Modric

Golazo è la rubrica che racconta il gol della settimana. Questa settimana l’attenzione è focalizzata sulla rete di Luka Modric.

Dietro al gol di Luka Modric c’è un mondo. C’è rabbia, c’è frustrazione, c’è gioia, c’è validazione. Un mix di emozioni apparentemente contrastanti che si uniscono in un’unica esultanza.

Il croato sa di aver fatto tanto per il Real Madrid, ma è ancor più consapevole di quel che può ancora fare.

Il gol di Luka Modric è la rappresentazione della fame di chi ha vinto tutto eppure ha ancora la pancia vuota. Di chi non vuole arrendersi davanti all’età e fa di tutto per dimostrare il suo valore attuale. Il 10 vive nel presente ma vuole che sia ricordato il passato per poter scrivere il futuro.

La frustrazione di Modric

In Spagna girano voci che Ancelotti abbia offerto a Modric un posto nel suo staff a fine stagione. Il croato non sembra aver apprezzato troppo la proposta. Non perché non voglia intraprendere un’avventura in panchina, ma perché l’offerta, per quanto lusinghiera, è un implicito invito a smettere di giocare a calcio. Cosa che, per ora, non è nei piani del croato.

L’ex-Tottenham non solo vuole continuare a giocare a calcio ma vuole farlo nel Real Madrid e con continuità. Come ha sempre fatto da quando è arrivato nella capitale spagnola.

La concorrenza da superare con i blancos è alta. Tchouameni, Camavinga e Valverde oltre a una grandissima tecnica possono vantare anche dei polmoni d’acciaio. Un ambito nel quale, per questioni anagrafiche, Modric non può competere.

Eppure quando era stato firmato il contratto del rinnovo il giocatore era stato rassicurato con un posto da titolare se avesse dimostrato di poter mantenere i livelli di sempre.

In questa stagione non gli è stata concessa spesso questa opportunità. Il subentro contro il Siviglia è già il diciannovesimo di questa stagione.

Per uno con la mentalità di Modric è difficile accettare una situazione del genere. Il Pallone d’Oro non può e non vuole accontentarsi di un ruolo da comprimario. Lui è abituato a essere il protagonista.

Per un campione come lui è difficile aiutare in caso di necessità dalla panchina. Lui vuole lottare da titolare.

E allora il centrocampista dei blancos ha deciso di parlare nel modo in cui ci ha sempre abituati: con il talento. Invece di usare la voce e dei microfoni ha deciso di usare i suoi piedi e il pallone.

Il gol

Valverde è sulla trequarti campo del Siviglia e decide di mettere un cross morbido in mezzo. L’uruguagio fa partire uno di quei palloni alti e lenti che più che cercare la testa di un compagno sembrano cercare scompiglio in area. Loïc Badé colpisce la palla di testa in arretramento e non riesce a conferire la forza necessaria per del tutto. La sfera sta per rimbalzare al limite dell’area ma si è già avventato Luka Modric. Qualsiasi giocatore avrebbe cercato lo stop, poi una volta controllato il rimbalzo, avrebbe cercato la luce per il tiro. Due movimenti diversi che richiedono quasi obbligatoriamente due tempi di gioco diversi per l’esecuzione di entrambi. Ma Modric non è un giocatore qualsiasi.

“Lukita” una volta che è arrivato sul pallone decide di eseguire uno stop a seguire che funziona anche come dribbling su un incolpevole Soumare che non può neanche immaginare una finta del genere. Il sivigliano va da una parte, il dieci e il pallone dall’altra e poi parte un tiro “alla Modric”. Un tiro secco, violento, che viaggia dritto per dritto. Eppure la palla non smette mai di girare, bacia il palo interno e si accomoda in rete.

Siamo al minuto 81’. Il Real Madrid sblocca il risultato di una partita complicata e non perde due punti preziosi per la lotta al titolo. Il tutto, grazie, ancora una volta, a un eterno Luka Modric.

Matteo Di Mango

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