Niente passerella per velocisti, il Giro d'Italia scatta subito con una tappa di media difficoltà, mossa e con un finale scoppiettante: 140 km da Venaria Reale a Torino.
Il Giro d'Italia scatta dal Piemonte e propone subito una tappa mossa, nervosa, adatta ai tentativi di fuga da lontano: niente a che vedere con le passerelle per velocisti che di solito – ma non sempre – caratterizzano le prime fasi dei Grandi Giri. Una tappa con partenza da Venaria Reale e arrivo a Torino, in programma il 4 maggio, data non casuale: si commemora infatti il Grande Torino.
La partenza della prima tappa del Giro d'Italia è fissata per le 13:50 di sabato 4 maggio da Venaria Reale. L'arrivo a Torino, a seconda della velocità media durante il percorso, è previsto tra le 17:05 (velocità di 44 km orari) e le 17:26 (40 km orari).
La prima tappa del Giro d'Italia è trasmessa, come di consueto, dalla Rai. Si parte al mattino con le rubriche Giro Mattina e Giro Diretta su Rai Sport, poi poco prima delle 14:00 la diretta della tappa su Rai 2. A fine gara, poi, il Processo alla Tappa. Trasmissione in diretta anche su Eurosport, canale presente nelle piattaforme DAZN e Sky.
Tre i Gran Premi della Montagna della tappa: uno di quarta, una terza e uno di seconda categoria. Ma lo strappetto più insidioso, come avremo modo di vedere, è alla fine del percorso: la salita di San Vito. Primi 45 chilometri decisamente pianeggianti, con due GPM che si incontrano poco prima di entrare nel circuito finale, lungo circa trenta chilometri. Il primo è la salita di Berzano di San Pietro (quarta categoria), il secondo è la salita di Superga (terza), dal versante di Baldissero Torinese: una salita meno ripida rispetto a quella che si incontra partendo dal centro di Torino. Quindi si passa una prima volta sul traguardo, dopo aver superato lo strappo di San Vito.
Dopo il primo passaggio sul traguardo di Torino c'è da scalare il Colle Maddalena, GPM di seconda categoria lungo 7 chilometri e con una pendenza media del 7%. Per i passisti, l'opportunità di sferrare attacchi puntando sull'effetto sorpresa, in una tappa che sfugge ai classici canoni della frazione per velocisti, e dunque con le squadre degli sprinter meno propense a bloccare subito ogni tentativo di fuga.
Dopo il GPM si scende in direzione Moncalieri, strada assai impegnativa e ricca di insidie. Quindi a cinque dall'arrivo l'inizio della scalata bis del San Vito, una sorta di muro di un chilometro e quattrocento metri con pendenza media del 9,8% e picchi del 16%. A questo punto all'arrivo mancheranno appena tre chilometri e i giochi potrebbero essere ormai fatti.
Chi indosserà la prima Maglia Rosa? Lo si saprà al termine della tappa, con arrivo posto in corso Moncalieri, costeggiando il Po. La discesa dopo aver scalato la salita di San Vito si conclude infatti a 600 metri dall'arrivo e subito dopo comincia il rettilineo conclusivo, lungo circa mezzo chilometro e perfettamente pianeggiante, su asfalto largo otto metri. L'ideale per una volata di gruppo, anche se difficilmente il plotone dovrebbe arrivare compatto al traguardo: più plausibile che una fuga, composta magari da un numero non troppo nutrito di corridori, possa giocarsi la vittoria in un mini sprint.
Versamento minimo richiesto. Si applicano T&C, quote minime e limiti di tempo.