Dopo l'arrivo in salita ai Prati di Tivo, una frazione movimentata nel finale, con passerella sul lungomare di Napoli: occasione per sprinter e cacciatori di tappe.
Nella nona tappa del Giro d'Italia si passa dagli Appennini al mare, dal cuore dell'Abruzzo al Golfo di Napoli. La nona frazione della Corsa Rosa, che precede il primo giorno di riposo di questa edizione, porta infatti i corridori da Avezzano a Napoli. Una frazione di media difficoltà (tre stelle, niente a che vedere con le cinque del tappone precedente) ma ricca di insidie, soprattutto nel finale, decisamente mosso. Il dislivello complessivo da coprire è di 1.300 metri.
La partenza della nona tappa del Giro è fissata per le 12:00 da Avezzano, in provincia de L'Aquila. L'arrivo a Napoli, a seconda della velocità media durante il percorso, è previsto tra le 17:00 (velocità di 45 km orari) e le 17:29 (41 km orari).
La nona tappa del Giro d'Italia è trasmessa, come di consueto, dalla Rai. Si parte al mattino con le rubriche Giro Mattina e Giro Diretta su Rai Sport, poi intorno alle 12 su Rai Sport la trasmissione delle prime fasi della tappa nel programma Prima Diretta. Intorno alle 13:50 il trasferimento su Rai 2. A fine gara, poi, il Processo alla Tappa. Trasmissione in diretta anche su Eurosport, canale presente nelle piattaforme DAZN e Sky.
La prima parte della frazione è la più consistente – circa 180 chilometri – e non presenta asperità di rilievo. Dopo poco più di 35 chilometri si passa dall'Abruzzo al Lazio, attraversando le province di Frosinone e Latina soprattutto su strade a scorrimento veloce, piuttosto ampie e caratterizzate da lunghi rettilinei, con gallerie e viadotti in successione. Caratteristiche che si ritrovano anche dopo l'arrivo in Campania, nella provincia di Caserta, seguendo la costa tirrenica. A Mondragone, 81 km dall'arrivo, il traguardo volante di giornata.
Entrati in provincia di Napoli, dopo il traguardo dell'Intergiro di Giugliano-Lago Patria, comincia una lunga serie di cambi di direzione e di pendenza. A Monte di Procida, a meno di 40 km dall'arrivo, è posto l'unico Gran Premio della Montagna: una salita di quarta categoria ma con pendenze notevoli, con picchi al 14%.
Un ottimo assist per provare a fare selezione nel gruppo e tentare la sortita verso il traguardo, ammesso che nelle prime fasi della tappa non si sia organizzata una fuga comprendente diversi corridori. Quindi si superano il Lago Lucrino, Pozzuoli e si raggiunge Posillipo, ormai nel territorio cittadino di Napoli.
L'ultima parte della tappa è da cartolina, oltre che decisiva per la vittoria parziale. Si scende infatti lungo via Petrarca e si imbocca il lungo rettilineo finale, il lungomare di via Dohrn prima e via Caracciolo poi. La caratteristica principale è che, prima dell'arrivo, si effettua un giro di boa attorno alla rotatoria di piazza Vittoria, per poi percorrere altri 900 metri in rettilineo ampio su asfalto, con larghezza della carreggiata di circa nove metri. Un finale che sarebbe perfetto per una volata di gruppo, se non fosse per gli ultimi chilometri decisamente mossi e congeniali ai tentativi di qualche passista veloce o di un finisseur, uno specialista degli attacchi nel finale.
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