Come nel terzo atto del Giro, i protagonisti della quarta tappa (che si chiude nei pressi di Savona, in Liguria) sono ancora una volta i velocisti. Occhio a Milan, Dainese ed Ewan.
Dopo un avvio nel segno degli scalatori, il Giro d’Italia si riscopre corsa per velocisti. Come nel terzo atto della manifestazione, anche la tappa 4 della Corsa Rosa è destinata a chiudersi con la più classica delle volate. Si parte dal Piemonte, precisamente da Acqui Terme, e si arriva ad Andora (e dunque in Liguria) dopo 190 chilometri. Come vedremo, la tappa va sostanzialmente divisa in due: nella prima parte gli scalatori sono chiamati a dare il meglio di sé nell'unico Gran Premio di Montagna della giornata, per accumulare secondi importanti in ottica classifica generale. Nella seconda parte, tra discese e pianura, sono i velocisti a recitare il ruolo principale.
La partenza della quarta tappa del Giro è fissata per le 12:35 di martedì 7 maggio da Acqui Terme. L'arrivo ad Andora, chiaramente in base a quella che sarà la velocità media durante l'intero percorso, è prevista tra le 17:00 e le 17:30.
La quarta tappa del Giro d'Italia è trasmessa, come tutta la 107esima edizione della Corsa Rosa, in chiaro dalla Rai. Il programma è davvero ricco per consentire agli appassionati di godere appieno della rassegna. Si parte al mattino con le rubriche Giro Mattina e Giro Diretta in onda su Rai Sport, poi poco prima delle 14:00 via alla diretta della tappa su Rai 2. A fine gara, quindi, si continua con il Processo alla Tappa.
Non solo Rai: sarà possibile seguire il Giro - previo abbonamento - anche su Eurosport, canale presente nelle piattaforme DAZN e Sky. Tante le opzioni per quanto riguarda lo streaming: Rai Play (gratuito), mentre in abbonamento su eurosport.it, discovery+, Sky Go, NOW e DAZN.
Nei 190 chilometri che caratterizzano la quarta tappa, solo un GPM e un paio di saliscendi. Riflettori, così, sui tanti velocisti in gara, dall'italiano Jonathan Milan, passando per Tim Merlier, Caleb Evan, l'altro azzurro Alberto Dainese e Fernando Gaviria. A conti fatti parliamo di una tappa semplice, caratterizzata da 1.700 metri di dislivello, dai traguardi volanti di Calizzano (79 km) e Savona (130 km) e dal traguardo intergiro di Altare (116,5 km).
Come dicevamo, impegnativa solo la parte centrale del percorso caratterizzata dall'unico Gran Premio di montagna di terza categoria che termina sul Colle del Melogno, a 100 chilometri dall'arrivo. Prima, dalla partenza da Acqui Terme, da segnalare solo la breve salita di Pontevecchio e quella più impegnativa (lunga circa cinque chilometri) tra Carcare e Millesimo.
Dopo il GPM, dicevamo, è roba per velocisti: per quasi 40 chilometri i corridori devono affrontare due salite decisamente ripide (occhio a quella che porta a Bormida), con soli due brevi strappi (a Colla del Brasca e Colle di Cadibona) e l'approdo a Savona. Da qui in poi solo pianura fino a cinque chilometri dall'arrivo, quando i velocisti devono un po' snaturarsi e affrontare la salitina di Capo Mele, con pendenza media del 4,3% per poco più di un chilometro e mezzo. Nonostante questo "intoppo", ad Andora ci sarà la tanto attesa volata, con i velocisti in gara in cerca di un successo prestigioso.
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