Dopo la tappa inaugurale, molto mossa, la prima frazione del Giro d'Italia con arrivo in salita, ancora in Piemonte: da San Francesco al Campo al Santuario di Oropa.
Seconda tappa interamente piemontese del Giro d'Italia 2024. Dopo quella inaugurale da Venaria Reale a Torino si sale fino al Santuario di Oropa, in provincia di Biella, per il primo arrivo in salita della Corsa Rosa. Una tappa che potrebbe subito mettere in chiaro le cose per la classifica generale, dove Tadej Pogacar sembra l'indiziato numero uno a vestire i panni del leader.
La partenza della seconda tappa del Giro è fissata per le 12:55 da San Francesco al Campo, in provincia di Torino. L'arrivo al Santuario di Oropa, a seconda della velocità media durante il percorso, è previsto tra le 16:59 (velocità di 41 km orari) e le 17:27 (39 km orari).
La seconda tappa del Giro d'Italia è trasmessa, come di consueto, dalla Rai. Si parte al mattino con le rubriche Giro Mattina e Giro Diretta su Rai Sport, poi intorno alle 14:00 la diretta della tappa su Rai 2. A fine gara, poi, il Processo alla Tappa. Trasmissione in diretta anche su Eurosport, canale presente nelle piattaforme DAZN e Sky.
Come la precedente, la seconda tappa del Giro è contrassegnata dagli organizzatori con tre stellette di difficoltà su un massimo di cinque. Una tappa di 161 chilometri, non particolarmente lunga ma decisamente impegnativa, con tanti saliscendi soprattutto nella parte centrale e finale. Pianeggianti, invece, i primi chilometri, col plotone chiamato a percorrere prima il Canavese e poi il Vercellese fino ad arrivare a Valdengo. È qui che comincia la parte più movimentata della tappa, dove si iniziano ad avvistare le prime salite e dove aumentano le possibilità per i cacciatori di tappe di provare i loro allunghi.
Tra Valdengo e il Santuario di Oropa ci sono poco più di 67 chilometri e la prima salita di una certa consistenza con cui fare i conti è quella di Crocemosso, neppure contrassegnata come GPM. Lo è invece la salita successiva, che porta ai 794 metri d'altezza di Oasi Zegna: Gran Premio della Montagna di terza categoria, proprio come la successiva salita – per la verità piuttosto pedalabile – di Nelva. Quindi la veloce discesa che porta il gruppo – o i fuggitivi – in picchiata verso l'abitato di Biella.
Tra Biella e l'arrivo ci sono 11 chilometri e il percorso ricalca quello tradizionale di diverse tappe del passato del Giro. La prima parte della salita, fino alla cittadina di Favaro, presenta pendenze dolci e poco impegnative. Già all'interno di Favaro, poi, la pendenza aumenta con decisione e la pavimentazione in porfido accresce le difficoltà per i corridori. La strada s'impenna (pendenza massima vicina al 13%) e la salita prosegue poi con diverse curve e pendenze vicine al 9%. La parte finale della tappa è costituita da un rettilineo in porfido di circa 130 metri di lunghezza, largo sei metri e mezzo: è qui che si giocherà il destino di una tappa che promette subito di delineare la classifica generale del Giro. Chi vorrà dire la sua per la vittoria finale dovrà uscire allo scoperto sin dai tornanti che portano al Santuario di Oropa.
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