Il bilancio della Corsa Rosa per gli azzurri: Caruso quarto nella generale, Milan vincitore della classifica a punti e quattro successi di tappa.
Nessun corridore sul podio a Roma, ma quattro successi di tappa, la vittoria di Milan nella classifica a punti e il quarto posto finale di Caruso: bilancio tutto sommato positivo per la folta rappresentanza italiana al Giro d'Italia 2023. È mancato forse l'effetto trainante di un corridore in grado di competere realmente per la vittoria finale, ma quasi in ogni tappa ci sono stati degli italiani a battagliare per il successo parziale. Chi sono quelli che si sono messi maggiormente in mostra? Quali motivi di soddisfazione o di rammarico al termine della corsa a tappe che ha attraversato lo Stivale per tre settimane?
Il migliore in classifica generale è stato anche il ciclista più atteso, Damiano Caruso. Il 36enne di Ragusa non è riuscito a ripetere l'exploit del 2021, quando ha chiuso in seconda posizione, ma ha strappato comunque un ottimo piazzamento finale, il quarto posto. Il rammarico principale, al di là del distacco più o meno pesante dai primi (4'40'' dal vincitore Primoz Roglic, 4'26'' da Geraint Thomas e 2'25'' da Joao Pedro Almeida) è stato forse quello di non aver mai dato realmente l'impressione di poter competere sul serio per la Maglia osa. Alle spalle di Caruso, il vuoto. Bisogna infatti scorrere fino alla diciottesima posizione per trovare il secondo miglior italiano nella generale: Filippo Zana, con un ritardo di 33'22'' dal leader.
La nota più lieta per l'Italia in questa edizione del Giro è rappresentata dall'ascesa di Jonathan Milan, testimoniata dal trionfo nella classifica a punti. Milan ha indossato la maglia ciclamino al termine della seconda tappa, la Teramo-San Salvo, vinta in volata, e non l'ha più mollata. Proprio il trionfo nello sprint a San Salvo rimane il ricordo più bello per il giovane velocista friulano, classe 2000.
Nato a Tolmezzo, professionista dal 2021, medaglia d'oro all'Olimpiade di Tokyo nell'inseguimento a squadre, Milan ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per farsi valere anche su strada. La sua progressione negli sprint è impressionante e gli ha consentito di aggiudicarsi una classifica difficile e prestigiosa come quella a punti. Come Ganna, suo compagno di squadra nelle corse su pista, può diventare un big tanto nei velodromi quanto nelle grandi corse a tappe.
Se Milan si candida a diventare uno dei nuovi re delle volate, Davide Bais, 25 anni, da Rovereto, si è rivelato uno scalatore coi fiocchi. Suo l'acuto in una delle prime tappe in salita di questa edizione della Corsa Rosa, la settima frazione da Capua al Gran Sasso, con arrivo in quota a Campo Imperatore. Il corridore della Eolo-Kometa si è lasciato alle spalle Karel Vacek e Simone Petilli, trionfando a braccia alzate. Per lui uno straordinario quarto posto nella classifica degli scalatori, dietro autentici mostri sacri come il trionfatore, Thibaut Pinot, giunto in maglia azzurra a Roma, o come gli immediati inseguitori, Derek Gee e Ben Healy. E, inoltre, il quinto posto nella speciale graduatoria dei traguardi volanti.
Altro vincitore di tappa è stato Alberto Dainese, che ha trionfato nella diciassettesima frazione, da Pergine Valsugana a Caorle, precedendo allo sprint Jonathan Milan e Michael Matthews. Professionista dal 2020, il 25enne di Abano Terme, in forza alla DSM, è riuscito a bissare il successo colto nel Giro d'Italia 2022, quando s'impose a Reggio Emilia. E vincitore di una tappa, la numero 18, è stato pure Filippo Zana, che ha anticipato tutti sul traguardo di Val di Zoldo. Campione italiano su strada nel 2022, in forza alla Jayco AlUla, Zana ha il futuro davanti a sé. Classe 1999, ha chiuso in settima posizione nella classifica dei giovani (maglia bianca) in cui nella top ten ha trovato posto pure Marco Frigo, terzo nella tappa di Bergamo e protagonista a sua volta di un buon Giro.
Menzione speciale la meritano pure gli altri italiani che sono riusciti a chiudere tra i migliori trenta della generale, da Lorenzo Fortunato (21esimo) a Simone Velasco (26esimo), da Diego Ulissi (28esimo) a Davide Formolo (30esimo). E come non citare Alexander Konychev, che ha chiuso in quarta posizione la speciale classifica riservata ai corridori protagonisti di fughe. Il 24enne del team Corratec Selle Italia si è messo in mostra sia nel corso della terza tappa, da Vasto a Melfi, sia durante l'undicesima frazione, da Camaiore a Tortona, ma i suoi tentativi dalla lunghissima distanza non sono stati accompagnati dalla buona sorte.
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