L’iter di qualificazione alla manifestazione iridata del 2026 è piuttosto lungo. Rispetto al passato l’Asia ha garantito un numero maggiore di rappresentanti. Giappone e Cina provano a giocarsi le loro chance.
La trafila per arrivare al Mondiale del 2026 è bella lunga. Percorso duro e tortuoso anche per l’Asia che avrà la possibilità per la prima volta di presentarsi alla manifestazione con otto rappresentanti, potenzialmente addirittura nove con il torneo Play-Off FIFA. In questo momento siamo giunti alla terza fase di qualificazione: dopo un’importante scrematura sono rimaste in corsa 18 nazionali suddivise in tre gironi da sei con partite di andata e ritorno tra settembre 2024 e giugno 2025.
Le prime due classificate di ogni gruppo avranno di diritto un posto in Messico, Canada e Stati Uniti. Terze e quarte, invece, dovranno passare attraverso ulteriori step per giocarsi le residue speranze di prendere parte alla straordinaria kermesse. Soffermiamoci ora sul Gruppo C nel quale ci sono Giappone, Australia, Arabia Saudita, Bahrein, Cina ed Indonesia. Nella prima giornata c’è subito un’interessante sfida tra Giappone e Cina, in programma giovedì 5 settembre alle 12:35 (orario italiano).
Giappone (3-4-2-1): Osaku; Tomiyasu, Itakura, Machida; Doan, Tanaka, Endo, Nakamura; Kubo, Minamino; Ueda. Ct: Moriyasu.
Cina (4-3-1-2): Wang Dalei; Yang, Browning, Zhu Chenjie, Liu Yang; Jiang Shenglong, Wang Shangyuan, W.N. Xie; H.Y. Xu; Fernandinho, Abduweli. Ct: Ivanković.
Il Giappone è pronto ad accogliere la Cina al Saitama Stadium, impianto di Saitama, città situata a Nord di Tokyo. La struttura è stata inaugurata nell’ottobre del 2001 e un mese dopo ospitò l’Italia in un incontro amichevole proprio contro i Samurai Blu. Giusto in tempo, comunque, per l’organizzazione del Mondiale del 2002 che si tenne proprio tra Giappone e Corea del Sud. In quella manifestazione si giocarono ben quattro match al Saitama, compresa la semifinale tra Brasile e Turchia. Complessivamente la capienza è di 63.700 spettatori.
Il cammino di qualificazione al Mondiale del 2026 non è visibile su nessuna piattaforma in Italia per quanto riguarda il continente asiatico. Nessuna possibilità di seguire Giappone-Cina, in programma giovedì 5 settembre alle 12:35, neppure in streaming.
Sono ormai sette i Mondiali consecutivi giocati dal Giappone la cui Nazionale è diventata dunque una costante della manifestazione iridata. Il prossimo, che si giocherà tra Messico, Canada e Stati Uniti, potrebbe essere l’ottavo ed è un obiettivo assolutamente alla portata dei Samurai Blu considerato il potenziale a disposizione e pure il rendimento avuto nelle precedenti fasi di qualificazione. Al secondo turno, infatti, il Giappone ha stravinto il proprio girone collezionando 18 punti in 6 gare: il massimo bottino possibile. Il gruppo annoverava Corea del Nord, Siria e Birmania.
L’ultima Coppa d’Asia invece non è stata straordinaria per il team guidato da Hajime Moriyasu, con un cammino interrotto ai quarti di finale. Rispetto al passato, comunque, la crescita del movimento calcistico da queste parti è stata sensazionale. Un aiuto è arrivato anche dagli allenatori stranieri, basti pensare al lavoro svolto da Alberto Zaccheroni durante gli anni trascorsi in Giappone. Dopo la Cina, i nipponici se la vedranno col Bahrein martedì 10 settembre in un incontro che vale per la seconda giornata del Gruppo C.
Meno brillante il cammino di qualificazione condotto dalla Cina. Nel proprio girone, infatti, i Dragoni si sono piazzati al secondo posto alle spalle della Corea del Sud e davanti alla Thailandia ma solamente per questioni relative agli scontri diretti. Sono stati otto i punti collezionati dal team cinese nelle sei partite giocate, con un bilancio di 9 gol fatti e altrettanti subiti.
D’altro canto parliamo di una nazionale che non dispone di notevole qualità. In tutta la sua storia la Cina ha preso parte ad un solo Mondiale, quello asiatico del 2002, nel quale fu peraltro immediatamente eliminata. Anche in Coppa d’Asia le soddisfazioni sono state pochissime con qualche secondo e terzo posto a rendere meno magro il ruolino di marcia. Da quest’anno l’allenatore è il 70enne croato Branko Ivankovic, in passato selezionatore dell’Iran.
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