Cultore del 4-3-3. Un passato a Napoli al fianco di Sarri e Spalletti e la Slovacchia portata all’Europeo. Tutto quello che c’è da sapere su “Ciccio” Calzona.
Per la prima volta nella storia della Serie A la squadra detentrice del titolo si ritrova a cambiare ben 3 allenatori in una singola stagione. Il Napoli ha iniziato la stagione con Rudi Garcia. Poi i risultanti deludenti e gli attriti con i vertici della società hanno portato il francese all’esonero. A questo punto la panchina è stata affidata a Walter Mazzarri ma il ritorno del tecnico toscano non è andato come ci si aspettava e quindi adesso l’arduo compito di concludere la stagione spetta a Calzona.
Calzona è uno di quegli allenatori che fatto tanto gavetta. La sua carriera è legata a doppio filo con quella di un altro grande allenatore che è stato per tanto tempo nei campi di provincia delle serie inferiori: Maurizio Sarri. Infatti, i due toscani collaborano insieme dal 2007 e sono stati colleghi a Verona, Perugia, Grosseto, Alessandria, Sorrento, Empoli e naturalmente a Napoli.
Poi le strade si sono divise e Calzona è stato il vice di Di Francesco a Cagliari e ha anche aiutato Spallletti nella sua prima stagione all’ombra del Vesuvio.
Dopo un periodo di stop è arrivata la chiamata di Marek Hamsik che gli ha proposto la panchina della Slovacchia. L’offerta è stata accettata e dopo un periodo di adattamento abbastanza difficile sono arrivati i primi risultati. La Slovacchia poco a poco è riuscita ad assimilare i dettami dell’incontestabile 4-3-3 di Calzona fino a raggiungere la qualificazione per i prossimi europei in Germania.
Calzona non è un volto nuovo per il Napoli. Come accennato in precedenza si tratta di un collaboratore che ha affiancato i due allenatori che hanno lasciato più il segno nella storia recente della società partenopea. Conosce l’ambiente, le pressioni della piazza e soprattutto gran parte dei giocatori e dello staff tecnico. Anche e soprattutto per questo De Laurentiis ha deciso di affidargli la squadra in un momento così delicato.
Calzona è stato con Spalletti nella prima stagione azzurra ma non in quella memorabile dello scudetto, quindi non conosce i ragazzi arrivati dopo il primo anno come Kvara, Cajuste, Natan o Lindstrom e ovviamente neanche quelli arrivati nell’ultima sessione di mercato come Traore e Ngonge. Però conosce bene alcuni capisaldi che hanno portato il tricolore in Campania, Osimhen per esempio, ma anche senatori come Mario Rui, tra i più scontenti e tra i peggiori dopo l’addio dell’attuale CT della Nazionale. La fase di costruzione e quella di attesa faranno tanto affidamento su Lobotka che è anche il faro del centrocampo della sua Slovacchia. Naturalmente il capitano Di Lorenzo sarà il primo a dargli il benvenuto e presentarlo agli altri compagni.
Dopo un periodo di confusione tattica, Calzona ripartirà da un’unica grande certezza: il 4-3-3.
In porta ci sarà Meret, poi torna la difesa a 4 con Di Lorenzo e Mario Rui sulle fasce. Rrahmani e Juan Jesus al centro della difesa. Quanto meno inizialmente questi dovrebbero essere gli uomini che il nuovo mister conosce meglio. Poi in maniera graduale ovviamente entreranno nelle rotazioni anche Oliveira e Natan. A centrocampo Lobotka è indiscutibile e ai suoi lati ci saranno Anguissa e Cajuste ma Traore potrebbe insidiare lo svedese. Zielinski verrà impiegato solo in campionato poiché assente nella lista UEFA presentata dal Napoli ed è un pupillo del nuovo allenatore. Nel tridente offensivo Kvara e Osimhen non si discutono mentre il posto sull’out di destra dovrebbe essere, in teoria, di Politano che ha già collaborato con il toscano. Lindstrom e Ngonge sicuramente saranno in grado di ritagliarsi dello spazio e lo stesso discorso vale per Raspadori e Simeone.
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