Lo spagnolo riporta la Ferrari alla vittoria dopo ben 14 mesi. Alle sue spalle Norris ed Hamilton, solo quinto posto per Verstappen.
Immenso Carlos Sainz. Lo spagnolo della Ferrari mette fine al dominio di Max Verstappen e della Red Bull: lo fa con una prestazione da pilota navigato, per giunta su una pista tutt’altro che semplice come quella di Marina Bay, teatro del Gran Premio in notturna di Singapore. Così, dopo dodici vittorie del campione del mondo olandese (con tanto di record di Vettel frantumato) e due successi del messicano Sergio Perez, ecco il capolavoro di un Cavallino Rampante che si conferma in formato mondiale dopo il bronzo di Monza.
Un magic moment nel segno dell'iberico Sainz, ormai il vero prima pilota della Ferrari, con buona pace di un Charles Leclerc che in molti indicano come più talentuoso ma che ultimamente si è dimostrato certamente meno efficace. In ogni caso, buona prova anche per il monegasco, protagonista di un ottimo quarto posto finale e bravo a mettersi al servizio della squadra soprattutto nelle fasi iniziali della gara.
Alle spalle di Sainz un duo tutto britannico: eccellente secondo posto per il sempre più convincente Lando Norris, che sogna il primo posto fino alla fine, come del resto certificano gli appena otto decimi di distacco da uno straordinario Sainz. Terzo posto, invece, per il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, che si porta così a soli 6 punti da Fernando Alonso e contestualmente a 55 lunghezze da un Sergio Perez sempre secondo nella classifica piloti. Proprio in ottica graduatoria, un abisso divide ancora le due Ferrari dall'argento finale, ad inizio stagione indicato come obiettivo minimo: Carlos è distante 102 punti dallo stesso Perez, Leclerc addirittura 108.
Numeri, questi, che attestano il percorso per lunghi tratti deludente delle due Ferrari. Ma niente è perduto, se il pensiero è rivolto alla programmazione e non ad un Mondiale ormai da tempo nelle mani sicure di Max Verstappen. I prossimi sette GP, a partire da quello del Giappone, potranno dire tanto in ottica futura: non c’è da pensare, insomma, ad un risultato prestigioso (il secondo posto costruttori è alla portata, tutt'altro discorso per la classifica piloti) ma a mettere le basi per il futuro. Perché la Ferrari vista a Singapore - tornata a vincere dopo 14 mesi - può dare fastidio a tutti, altro che fare da comprimaria.
Gran Premio decisamente complicato, segnato dalla strategia da applausi della Ferrari e di un immenso Carlos Sainz Junior. L'inizio è tutto targato Ferrari, con lo spagnolo e Leclerc che gestiscono uno scatenato Russell. Più dietro Hamilton e Norris sono protagonisti di un duello entusiasmante, mentre Max Verstappen tenta una rimonta delle sue, ma questa volta paga una strategia con il senno di poi sbagliata.
Il motivo è presto detto: al 20esimo giro entra la safety car per i detriti persi da Sargeant (Williams) e così tutte le big vanno ai box montando le gomme fresche. Le due Red Bull fanno il contrario: al ritorno in pista Verstappen è secondo dietro Sainz, ma successivamente non può niente contro Russell, Norris e successivamente Hamilton e Leclerc, con il campione del mondo e Perez che si ritrovano così in sesta e settima piazza. Mai così in difficoltà, una notizia dopo il dominio assoluto degli ultimi mesi.
Nel finale la gara conosce un'altra svolta: al giro numero 43, dopo la chiamata della Virtual Safety Car (problemi per la Alpine di Ocon), le Mercedes di Russell ed Hamilton si giocano il tutto per tutto e montano le gomme medie per mettere fine al dominio di Sainz. La strategia sembra pagare, con i due che superano agevolmente Leclerc e si portano all’inseguimento di Norris e del leader in rosso.
Qui, però, esce fuori l’intelligenza di Sainz, che concede il DRS allo stesso Norris, permettendogli così di difendersi al meglio dagli attacchi di un Russell dalle gomme più fresche. Strategia vincente, con il pilota della Mercedes costretto a guidare al limite e finito poi contro le barriere. Hamilton dal canto suo non va oltre il terzo posto, così Sainz e Norris possono festeggiare per un risultato a dir poco prestigioso.
L’impressione è che a questo giro sia andata di lusso: la Ferrari ha mostrato il suo lato migliore, ma senza le due Red Bull è onestamente tutto più facile. Difficilmente andrà così anche a Suzuka, teatro del prossimo Gran Premio del Giappone. Oltretutto, Max Verstappen sa perfettamente come si vince in terra nipponica: l'anno scorso il netto successo dell'olandese con ben 27 secondi di vantaggio su Sergio Perez e quasi 32 sul ferrarista Leclerc.
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