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F1: Gran Premio d’Italia, tutto quello che c’è da sapere

Al Gran Premio d’Italia Verstappen vuole il record di 10 vittorie consecutive, ma Hamilton e gli altri non staranno a guardare. Le caratteristiche uniche della pista. 

Evento: Gran Premio d'Italia
Luogo: Autodromo Nazionale di Monza
Quando: 15:00, 3 settembre 2023
Dove vederla: Sky Sport Uno, NOW, TV8

Ad un passo dal record assoluto. Max Verstappen, ormai vicinissimo al terzo titolo iridato consecutivo, punta senza mezzi termini al decimo successo di fila per superare il record stabilito nel 2013 da un’altra leggenda Red Bull come Sebastian Vettel. L’impresa dell’olandese si potrebbe così realizzare all’Autodromo di Monza, teatro dell’attesissimo Gran Premio d’Italia in programma domenica 3 settembre. 

Occhio, però, perché nessuno ha intenzione di fare da sparring partner: ha grandi motivazioni il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, che con una vittoria in terra brianzola può superare il mitico Michael Schumacher e diventare il pilota con più trionfi in quel di Monza (sei per la precisione). Attenzione, poi, alla voglia di riscatto di Sergio Perez, ormai relegato al ruolo di comprimario e che rischia addirittura di dire addio al secondo posto nella classifica piloti per mano di uno scatenato Fernando Alonso (magnifico argento dello spagnolo nel recente GP olandese). 

Da non dimenticare, poi, una Ferrari ancora alla ricerca del primo successo stagionale: al momento Carlos Sainz sembra dare maggiori garanzie, ma Charles Leclerc sa perfettamente come vincere nel circuito situato a confine con il comune di Biassono.

Dove eravamo rimasti

Verstappen quest’anno non ha lasciato nemmeno le briciole e anche a Monza il canovaccio dovrebbe essere lo stesso. Difficile immaginare uno scenario diverso, considerando non solo i record inanellati in stagione dall’olandese volante, ma anche e soprattutto dei numeri che si stanno facendo sempre più impressionanti. Al momento, infatti, sono 11 le vittorie totali (l’anno scorso furono 14, quindi un altro primato in vista), con tanto di 138 punti di vantaggio sul messicano Perez e 171 sull'inossidabile Alonso. 

Quello che fa impressione, come sempre, è la calma da pilota navigato di un ragazzo che non ha ancora compiuto 26 anni: basti pensare alla gestione da guru delle quattro ruote nell'ultimo Gran Premio d'Olanda, con Verstappen che non si è lasciato sorprendere dalle piogge torrenziali di inizio e fine gara (che invece hanno penalizzato il compagno di squadra Perez). 

Per il resto veramente poco da segnalare: se la corsa per il titolo piloti e costruttori appare ormai segnata, stesso non può dirsi per le altre due posizioni del podio, con Aston Martin e Mercedes (e nello specifico Alonso ed Hamilton) pronte a darsi battaglia. Tristemente, la Ferrari non è pervenuta: tra riorganizzazione e i soliti errori madornali, il Cavallino Rampante sta già pensando alla prossima stagione, ma al momento il divario con la Red Bull sembra difficilmente colmabile in tempi brevi.

Gran Premio d'Italia: caratteristiche del percorso

Una pista entrata nella storia che gli appassionati (non solo quelli italiani) ormai conosceranno a memoria. Oltretutto, parliamo del quinto circuito più antico della storia delle quattro ruote e del Gran Premio che si è svolto più volte (il primo GP ufficiale di Formula 1 risale addirittura al 1950). Guardando ai numeri, il circuito di Monza è lungo 5,793 chilometri, con una larghezza minima di 10 metri e massima di 12. I piloti devono affrontare 11 curve.

Il circuito, che si è guadagnato l’appellativo di “Tempio della velocità”, è caratterizzato da lunghissimi rettilinei, intervallati da chicane e curve lente. Iniziamo dal celebre rettilineo dei box: qui si toccano velocità vertiginose, intorno ai 370 chilometri, e bisogna effettuare una lunghissima frenata che porta le monoposto a decelerare fino a soli 70-80 km/h. La Variante del Rettifilo è invece caratterizzata da due curve decisamente strette, la prima a destra, la seconda (a gomito) a sinistra. 

La curva Biassono ha un raggio di circa 300 metri e va affrontata in piena accelerazione dalla Prima Variante. Anche la variante della Roggia è situata alla fine di un lungo rettilineo: qui si arriva a superare i 330 chilometri orari e si decellera, dopo una lunghissima frenata, fino ad arrivare ad una velocità di poco più di 100 chilometri orari. Tocca poi alle due curve di Lesmo, tra le più “lente” del lotto con velocità che si attestano intorno ai 170 chilometri orari. 

Dopo la curva del Serraglio, ecco la celebre Variante Ascari, a cui si arriva con l’acceleratore premuto fino in fondo, toccando i 330 chilometri orari. Nello specifico, si tratta di un complesso di tre curve veloci sinistra-destra-sinistra che richiede un bilanciamento perfetto, alla luce di repentini cambi di direzione da affrontare comunque ad alta velocità (circa 200 chilometri orari). Occhio, poi, alla Curva Alboreto (detta anche Parabolica) in cui si scende da 330 a 180 chilometri orari e che porta al celebre Rettifilo di partenza, che si estende fino alla Prima Variante ed è lungo 1.194,40 metri.

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