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F1: Ferrari, l'obiettivo è tornare a vincere

Il Cavallino Rampante vuole migliorare il secondo posto della scorsa stagione: l’obiettivo è riconquistare almeno il Mondiale Costruttori. C’è da battere una super Red Bull e i primi test non sono entusiasmanti.

In casa Ferrari la missione è chiara, chiarissima: migliorare i risultati dell’anno scorso e tornare, così, a vincere un Mondiale di Formula 1 dopo un’attesa lunga e snervante. Troppi, infatti, i 16 anni dall'ultimo successo targato Kimi Raikkonen, una stagione in meno se pensiamo al primo posto nella classifica costruttori del 2008 nel segno del campione finlandese e del mitico brasiliano Felipe Massa.

Il Cavallino Rampante si affida ancora una volta al monegasco Charles Leclerc (secondo posto per lui nella scorsa stagione) e su un Carlos Sainz Jr. che punta almeno ad imporsi per la seconda volta in un Gran Premio, dopo la prima gioia in quel di Silverstone (anche qui parliamo di una attesa lunghissima, con il successo arrivato solo dopo ben 150 gettoni nella massima categoria). Un motivo in più, questo, per partire al meglio nel GP del Bahrein, il primo della nuova stagione, in programma tra venerdì e domenica: l’obiettivo, per Leclerc e Sainz, è ripetere la doppietta dell’anno scorso. Per mettere paura ad una Red Bull che al momento appare veramente difficile da fronteggiare.

Vasseur può fare la differenza: bisogna eliminare gli errori di strategia

Se i protagonisti in pista non sono cambiati, si respira invece aria di rivoluzione se si guarda alla guida tecnica. Il nome che spicca è quello del team principal Fred Vasseur: l'ingegnere francese è alla prima esperienza con una big di Formula Uno, ma non per questo si può considerare un neofita. Per lui, infatti, parlano gli esordi nel 2016 alla Renault e soprattutto la gestione più che positiva alla guida di Sauber/Alfa Romeo, che l'anno scorso ha vissuto una prima parte di stagione da applausi con il due volte vice campione del mondo Valtteri Bottas. 

Non dimentichiamo, poi, che Vasseur era alla Sauber nel 2018, anno dell'esordio in Formula 1 di Charles Leclerc: parliamo dunque di un TP che conosce profondamente il pilota monegasco, chiamato a sua volta alla stagione della definitiva consacrazione. Per la serie, qualche pole position in meno e delle vittorie in più, senza lunghi periodi di appannamento, per competere finalmente alla pari con un extraterrestre come Max Verstappen. Ma non sarà facile.

Ferrari migliorata: grande velocità nel giro singolo, ma a preoccupare è sempre il ritmo di gara

I primi test hanno mostrato ancora una volta una verità incontrovertibile: la scuderia da battere è sempre la Red Bull. La Ferrari, però, non vuole fare da spettatrice: anzi, l'impressione netta è che il team italiano voglia insistere sui punti di forza già emersi nella scorsa stagione, puntando ovviamente a limare (se non addirittura ad azzerare) le tante lacune in termini di strategia dell'ultimo periodo con Binotto al comando. Ed è qui che Vasseur entra in gioco. 

Con una Red Bull che vuole confermarsi cannibale, la Ferrari punta tutto sulla velocità, con una vettura che appare decisamente più leggera e fornita di una power unit finalmente affidabile (Verstappen non dovrebbe più avere vita facile sul rettilineo). In più, l’altro punto di forza della nuova SF-23 è rappresentato dalle incredibili performance nel giro singolo, con la Red Bull (e questa è una notizia) che in questa statistica specifica appare addirittura in svantaggio. Certo, come dicevamo, le pole position non bastano (e le 12 conquistate l'anno scorso ne sono una dimostrazione plastica) ma con strategie migliori e una monoposto più affidabile sognare non è impossibile. 

Questo, soprattutto se Vasseur e soci sapranno imparare dagli errori della scorsa stagione e soprattutto da quelli che verranno: perché il Mondiale si giocherà anche qui, con una Red Bull che ha tutta l'intenzione di partire a razzo ma che non potrà fare affidamento in maniera massiccia sullo sviluppo della macchina (vedi alla voce Budget Cup) e Ferrari e Mercedes che invece avranno più libertà d'azione.

Al momento, però, preoccupa maledettamente il ritmo gara. A dimostrarlo i test degli scorsi giorni in Bahrein, con Leclerc e Sainz in evidenti difficoltà con la mescola media proprio in ottica passo gara, mentre sono andate meglio le cose con la gomma bianca. L'impressione, insomma, è che ci sia ancora da lavorare (e tanto) per contrastare il dominio di una Red Bull che non vuole lasciare nemmeno le briciole.  

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