Presentazione vecchio stile per la Rossa di Maranello, davanti a tifosi e giornalisti, con tanto di esordio sul circuito di Fiorano. Le novità della monoposto, che appare più affidabile ma tutt’altro che rivoluzionata.
Giù i veli dalla Ferrari SF-23. Presentazione in grande stile per la squadra di Maranello, che ha scelto lo storico circuito di Fiorano Modenese per mostrare al globo la monoposto che dal prossimo marzo scenderà in pista per conquistare un Mondiale di Formula 1 che manca da 16 anni.
Un appuntamento vecchio stile, con uno show live destinato a giornalisti e tifosi, per giunta in casa propria, in controtendenza rispetto a molti altri team che hanno scelto presentazioni decisamente più fredde e su palcoscenici più vicini al mondo di Hollywood che a quello degli appassionati di motori.
La Ferrari, invece, ha scelto la via della passione e dello spettacolo puramente sportivo. Non sorprende, in questo senso, la scelta di fare debuttare subito la nuova monoposto: prima il lancio della monetina che ha favorito il monegasco Charles Leclerc, poi due giri sulla pista emiliana, con tanto di prime indicazioni ai tecnici e, soprattutto, recensioni positive da parte del secondo classificato del Mondiale di F1 2022 (che ha definito la macchina scorrevole e molto affidabile).
A proposito di scuderia, tra gli osservati speciali ovviamente il nuovo team principal Fred Vasseur: il sostituto di Mattia Binotto si è detto entusiasta di questa nuova avventura e consapevole delle enormi aspettative di tifosi e addetti ai lavori.
Qualche novità anche dal punto di vista puramente estetico: il classico rosso, ovviamente dominante, questa volta non è protagonista assoluto, come certificano gli sprazzi di nero che rendono ancora più elegante la monoposto di Maranello. In più, sull'ala posteriore campeggia la scritta Ferrari, di colore bianco e non giallo come visto nella scorsa stagione nell'unica occasione del Gran Premio di Monza.
Ancora un occhio all'estetica con le ormai caratteristiche branchie per la fuoriuscita di aria calda, con le feritoie che però appaiono meno profonde. Occhio, però, perché la carrozzeria è modulare: così, le aperture potranno essere modificate a seconda delle peculiarità dei tracciati.
Guardando al lato tecnico, la scuderia italiana non ha attuato una vera e propria rivoluzione, confermando così le indiscrezioni della vigilia. Per certi versi, e non potrebbe essere altrimenti alla luce di dimissioni arrivate solo pochi mesi fa, la SF-23 è comunque figlia della gestione Binotto. Non per questo, però, non presenta un gran numero di (potenziali) migliorie che fanno ben sperare per il futuro. Se la concezione è pressoché la stessa, come confermano le pance decisamente scavate, la Ferrari a questo giro si presenta con una vettura decisamente più leggera.
L’obiettivo, così, è sfidare il due volte campione del Mondo Max Verstappen anche sul rettilineo, per colmare un gap che nella seconda metà della scorsa stagione si è fatto inquietante. In questo senso, occhio alla Power Unit 066/7, che gli esperti giudicano finalmente affidabile, dopo i tanti interventi e i tre “incidenti di percorso” della passata stagione.
Sempre in questo senso, da segnalare il telaio decisamente più leggero, con minor peso determinato anche da radiatori più piccoli, le cui bocche risultano adesso più alte. Per altri aspetti tecnici, il muso della nuova Ferrari appare più corto. In ottica sospensione posteriore, confermato lo schema pull rod: la novità è rappresentata dall'abbandono del triangolo superiore, adottando così due bracci multi-link sulla scia della Red Bull.
La Ferrari si affida ancora una volta a Charles Leclerc e Carlos Sainz: l’obiettivo è chiaro, tornare sul tetto del mondo a 16 anni dal trionfo iridato di Kimi Raikkonen (quindici, se consideriamo il mondiale costruttori conquistato nella stagione seguente). Cerchiata in rosso, così, la data del 5 marzo, giorno dell'esordio mondiale in Bahrain, sul circuito internazionale di Sakhir. Guardando al resto del calendario, da segnalare poi l'appuntamento del 21 maggio a Imola e quello del 3 settembre in quel di Monza.
Riparte, quindi, l’inseguimento ai danni del Campione del Mondo Max Verstappen, voglioso di confermarsi il più forte di tutti dopo il record di vittorie dell'anno scorso (15 in totale). Le rosse sono dunque chiamate a fare meglio: troppo pochi, infatti, i tre successi stagionali di Leclerc (mai davanti a tutti da luglio in poi) e l'unica gioia, la prima in carriera, dello spagnolo Carlos Sainz Jr. Anche per loro è arrivato il momento della verità, con una monoposto che appare più affidabile e un team che ha imparato dai tanti errori della scorsa stagione.
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