En-Nesyri è l'uomo in più degli spagnoli, come Dybala lo è dei giallorossi: ecco perché sono così importanti per Mendilibar e Mourinho.
Evento: | Siviglia-Roma |
Luogo: | Puskas Arena, Budapest |
Quando: | 21:00, 31 Maggio 2023 |
Dove vederla: | Sky, Dazn, Rai 1 |
Chi deciderà il destino della finale di Europa League a Budapest tra Siviglia e Roma? Entrambe sono squadre solide e organizzate, che fanno del concetto di “gruppo” uno dei loro punti di forza, probabilmente il principale. Gli andalusi soprattutto da quando è approdato in panchina Mendilibar, i giallorossi invece sin dall'inizio della nuova avventura italiana di José Mourinho. Ci sono però dei giocatori in grado di fare la differenza, quelli che – per diretta ammissione degli allenatori – sono in grado di dare qualcosa in più alla squadra. Per il Siviglia il giocatore chiave è Youssef En-Nesyri, per la Roma Paulo Dybala.
Nato a Fès, in Marocco, il primo giugno 1997, En-Nesyri è un attaccante agile e veloce di piede mancino e dalla buona potenza fisica. Abile nei colpi di testa, rapido col pallone tra i piedi, è efficace sia da centravanti d'area di rigore che da attaccante di movimento, capace di svariare su tutto il fronte d'attacco. Un calciatore duttile, che ha vissuto quasi tutta la sua carriera in Spagna e che a dicembre, in Qatar, è stato tra i grandi protagonisti dello straordinario Mondiale del Marocco, chiuso in quarta posizione e con un bottino personale di due reti: una al Canada nella fase a gironi, l'altra al Portogallo nel quarto che ha spalancato ai Leoni dell'Atlante le porte di una storica semifinale.
Al Siviglia En-Nesyri è approdato a gennaio 2020, dopo aver giocato nel Malaga e nel Leganes. La sua stagione migliore è stata il 2020/21, in cui ha totalizzato 18 reti nella Liga. L'anno successivo si è fermato a cinque, quest'anno è a quota otto in 31 presenze. Ma è in Europa che ha fatto spesso e volentieri la differenza. Pesantissime le sue reti negli scontri a eliminazione diretta di Europa League, dopo le due nello sfortunato girone di Champions. En-Nesyri ha timbrato il cartellino nella sfida d'andata del playoff contro il PSV, ha messo a segno una fantastica doppietta nel ritorno dei quarti contro il Manchester United, quindi ha aperto le marcature in semifinale allo Juventus Stadium. Un cecchino infallibile, che ora ha la Roma nel mirino.
Se En-Nesyri è l'uomo in più del Siviglia, Dybala lo è per la Roma. L'argentino ha fatto di tutto per esserci a Budapest, anche perché senza di lui la squadra giallorossa non è la stessa. Per Mourinho la Joya è il giocatore più forte della Serie A, quest'anno pur tra mille problemi l'ex bianconero ha risposto presente, firmando 11 reti in campionato e andando a segno quattro volte in Europa. Tutti gol pesantissimi, da quelli nel girone contro HJK e Betis a quelli, di fatto, valsi due passaggi del turno, ai playoff contro il Salisburgo e ai quarti contro il Feyenoord.
Nella Capitale, sommerso dall'affetto dei tifosi, Dybala ha ritrovato il sorriso smarrito nelle ultime fasi della sua esperienza alla Juventus. Sin dal giorno della presentazione, con migliaia e migliaia di supporter accorsi a osannarlo, l'argentino è stato investito del ruolo di giocatore cardine della Roma. Nonostante le difficoltà incontrate, la fiducia l'ha ripagata in pieno, tanto che ora le preoccupazioni maggiori dei sostenitori giallorossi sono legate alla sua permanenza. Al futuro, però, si penserà più avanti. Prima c'è una finale da vincere e Dybala ha tutte le intenzioni di lasciare il segno.
Non solo la sfida nella sfida tra En-Nesyri e Dybala. Siviglia-Roma propone diversi duelli intriganti in tutte le zone del campo. In porta, ad esempio, ci sono due campioni del calibro di Bounou, saracinesca del Marocco in Qatar, e di Rui Patricio, angelo custode del Portogallo campione d'Europa nel 2016.
In difesa, invece, i due leader si chiamano Gudelji e Smalling. Il primo, 31 anni, è al Siviglia dal 2019: perno della nazionale serba, va a caccia della consacrazione in Europa in cui è rientrato dopo un'esperienza in Cina. L'inglese l'Europa League l'ha già vinta nel 2017 col Manchester United (con Mou in panchina) e insegue il bis.
Intriganti pure i duelli a centrocampo, dove il Siviglia può contare sulla classe e l'esperienza di Rakitic, uno dei big della nazionale croata con un passato più o meno luminoso al Barcellona: ha segnato anche in una finale di Champions, alla Juve nel 2015. Tra i giallorossi occhio a capitan Pellegrini, “romano de Roma”, altro elemento indispensabile nello scacchiere di Mourinho.
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