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Europa League: Siviglia-Roma è la sfida tra Mendilibar e Mourinho

'Normal One' contro 'Special One': il primo si sta godendo l'occasione della vita a 62 anni, il lusitano punta al titolo numero 27 in carriera.

Evento: Siviglia-Roma
Luogo: Puskás Aréna, Budapest
Quando: 21:00, 31 maggio 2023
Dove vederla: Rai 1, Sky, Dazn

La notte più importante dell'anno. Quella che vale una stagione. Sì, perché la Roma e José Mourinho hanno puntato tutto sulla coppa, accantonando il campionato pur essendo fino a pochissimo tempo fa in lotta per il quarto posto Champions. I giallorossi si apprestano ad affrontare il Siviglia nella finale di Europa League alla Puskás Aréna di Budapest, con la possibilità di aggiudicarsi il secondo trofeo continentale di fila dopo il successo della scorsa annata in Conference League. 

Soprattutto, sperano che possano spalancarsi le porte dell'Europa che conta, dell'agognata Champions League. Contro la 'regina della competizione' servirà una prestazione maiuscola. In tal senso, un ruolo di primo piano lo ricopriranno senza dubbio gli allenatori. Da un lato l'esperienza e il curriculum di Mourinho, tra i tecnici più vincenti del pianeta; dall'altro, José Luis Mendilibar, l'uomo della provvidenza dalla bacheca vuota. A 62 anni non si è lasciato scappare quel treno che passa una sola volta nella vita, anche se in estremo ritardo rispetto ai desideri iniziali. Al basco va attribuito il grande merito di aver condotto il Siviglia lontano dalla zona retrocessione e in finale di Europa League.

José Mourinho, mister finale: cinque successi su cinque

Nel corso della stagione lo Special One ha rimarcato più volte quanto fosse corta la coperta della rosa a sua disposizione. Lo dimostra il fatto che in più di una circostanza è stato costretto a snaturare i ruoli di alcuni calciatori o a ricorrere a prodotti del settore giovanile. Talentuosi senza alcun dubbio, ma inevitabilmente ancora acerbi. In attesa di capire se potrà contare o meno sulla stella Dybala, a fare la differenza nella magica serata di Budapest dovrà essere proprio la sua esperienza. 

Sì, perché Mou sa come si vincono le finali. O meglio, le sa solo vincere. Lo dice la sua storia. Cinque finali disputate in Europa e cinque successi (Supercoppe a parte). Potrà piacere o meno. Potrà sembrare spaccone, antipatico, difensivista, rinunciatario. Ma ha vinto tutto, ed è un dato incontrovertibile. Dal Porto alla Roma. Dal Real Madrid all'Inter. Dal Chelsea al Manchester United. Dovesse battere il Siviglia, diventerebbe il primo allenatore a conquistare l'Europa League al timone di tre club diversi. 

La prima volta nel 2002/03, quando sedeva sulla panchina del Porto delle meraviglie da cui è partito tutto. La seconda, più recente, nel 2016/17 alla guida del Manchester United. Da quattro lustri sulla cresta dell'onda, lo Special One. Che, a sessant'anni, vuole farsi un regalo speciale. E intende farlo anche al popolo giallorosso, cui ha già donato un trofeo - la Conference League - a distanza di 14 anni dall'ultima volta (Coppa Italia) e addirittura di 61 dall'ultimo successo europeo (la Coppa delle Fiere nel 1961). Difesa a tre blindata e squadra pronta a colpire in contropiede: che ci sia un 'bus' o meno davanti alla porta conta solo il risultato.

José Luis Mendilibar: l'occasione della vita

Due anni in più del collega portoghese e una carriera che, lo scorso 21 marzo, quando è stato chiamato a sostituire l'argentino Jorge Sampaoli, ha raggiunto la vetta più alta. Un 'Normal One' che ha fatto cose speciali a Siviglia. A differenza dei suoi predecessori Lopetegui e appunto Sampaoli, Mendilibar ha riportato entusiasmo e risultati al Ramón Sánchez-Pizjuán. Ha assunto il comando dei Rojiblancos, quando si trovavano al 14esimo posto, a soli due punti dalla zona retrocessione, e li ha traghettati verso una salvezza tranquilla con un bilancio di sei vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta in dieci partite. 

Ma il vero capolavoro l'ha compiuto in Europa League, eliminando il Manchester United ai quarti e la Juventus in semifinale. Il segreto dell'exploit del tecnico nato a Zaldibar è da ricercare nella semplicità. L'ha spiegato fin dall'inizio: “Non mi piace complicare la vita ai giocatori, voglio farli sentire a loro agio. Devono essere contenti”. E i risultati l'hanno premiato. Finalmente. Perché questa chance l'attendeva da troppo tempo. 

L'Eibar la squadra con cui ha collezionato più panchine (dal 2015 al 2021) e, prima del Siviglia, un'esperienza tutt'altro che esaltante con l'Alaves, terminata dopo 12 gare. Andando a ritroso nel tempo, una brevissima parentesi al Levante, quindi Osasuna, Real Valladolid e un rapido passaggio all'Athletic Bilbao nel 2005. Insomma, la gavetta l'ha fatta tutta. Per José Luis Mendilibar - il Normal One - è giunto il momento di raccogliere i frutti di tanto impegno abbinato ad altrettanta pazienza: riuscirà a battere l'illustre collega da 26 titoli in carriera?

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