I giallorossi di José Mourinho sognano di conquistare il secondo trofeo europeo dopo la Conference League dell’anno scorso. Gli andalusi, però, sono il Real Madrid della EL: ne sanno qualcosa Manchester United e Juventus.
Evento: | Siviglia-Roma |
Luogo: | Puskás Aréna, Budapest |
Quando: | 20:30, 31 Maggio 2023 |
Dove vederla: | Dazn, Sky Sport, TV8 |
La Roma vuole il bis europeo dopo il successo dell’anno scorso in Conference League. Il Siviglia, invece, ha tutta l’intenzione di confermarsi una macchina da guerra costruita per l’Europa League e alzare la coppa per la settima volta negli ultimi diciotto anni. Questi gli obiettivi decisamente ambiziosi delle due squadre che il prossimo 31 maggio si sfidano alla Puskas Arena di Budapest per quella che, per importanza, è la seconda competizione calcistica in orbita Uefa.
La Roma è ad un passo dalla svolta europea targata José Mourinho: prima della finale dell’anno scorso in Conference League (vinta contro il Feyenoord), i capitolini erano stati protagonisti solo dell’ultimo atto della Coppa Uefa 1990/91 persa contro l'Inter di Giovanni Trapattoni. Ora la possibilità di mettere in bacheca il secondo trofeo europeo della sua storia, con tanto di certezza della qualificazione alla prossima Champions League, a prescindere dal piazzamento finale in campionato.
Il Siviglia, invece, vuole confermarsi squadra infallibile in finale: i Rojiblancos, infatti, non sono stati mai battuti nell'atto conclusivo della manifestazione, nobilitando così un un palmares che per il resto conta solo una Liga e sei coppe nazionali. C'è dunque un incantesimo da spezzare, cosa che recentemente non è riuscita ad una compagine italiana come l'Inter guidata da Antonio Conte, che nel 2020 si arrese sotto i colpi dell'olandese Luuk De Jong.
La Roma, in qualità di detentrice della Conference League, ha partecipato alla Coppa sin dai gironi eliminatori. Inclusa nel Gruppo C, la truppa di Mourinho si è classificata al secondo posto alle spalle del Betis (altra squadra di Siviglia) e avendo la meglio sui bulgari del Lugodorec e i finlandesi dell'HJK Helsinki.
Nella fase finale le cose non si sono messe subito benissimo, come testimonia la sconfitta nell'andata degli spareggi eliminatori contro il Salisburgo. Nel ritorno allo stadio Olimpico, netto successo per 2-0 con reti di Andrea Belotti e del campione del mondo Paulo Dybala. Tutto più facile negli ottavi di finale, con i giallorossi avanti 2-0 nel match d'andata con la Real Sociedad (reti di El Shaarawy e Kumbulla) e in controllo nella sfida in terra basca terminata a reti bianche.
Più complicate le cose nei quarti, con Mancini e compagni superati nel primo atto in casa del Feyenoord e poi ad un passo dall'eliminazione nel match di ritorno. Sul risultato di 1-1 sale in cattedra il già citato Dybala, che entra dalla panchina e prima regala alla squadra i supplementari con un sinistro d'autore e poi la porta per mano verso il definitivo 4-1 (all'insegna dei gol del solito El Shaarawy e di capitan Lorenzo Pellegrini).
Il resto è storia recente, con la Roma capace di vincere le resistenze di una squadra ostica come il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. A pesare come un macigno il gol dell’enfant prodige Edoardo Bove, altro giocatore valorizzato alla grande dal tecnico lusitano. Nel ritorno, solita prova nel segno della sofferenza per i giallorossi, in realtà anche un po' fortunati. Ma, si sa, per vincere un trofeo serve anche quello.
Discorso diverso per il Siviglia, arrivato in Europa League tramite la Champions: Jesus Navas e compagni erano inclusi nel Gruppo G e non sono riusciti a superare il fenomenale Manchester City e il Borussia Dortmund di Bellingham. Guardando, invece, al percorso in EL, il Siviglia ha superato il PSV nei play-off (all'andata netto 3-0, ma nella sfida di ritorno pericoloso 2-0 degli olandesi), mentre negli ottavi ha avuto la meglio sul Fenerbahce (2-1 totale e ancora una volta vittoria nel primo atto e K.O. nel match in trasferta).
Il vero capolavoro gli andalusi lo hanno compiuto nei quarti di finale contro il Manchester United: in Inghilterra le cose si sono messe malissimo, con il doppio vantaggio nel segno di Sabitzer ma l'undici del tecnico Mendilibar (l’uomo della svolta dopo gli addii di Lopetegui e Sampaoli) ha mostrato tutta la sua forza pareggiando sul gong grazie alle autoreti di Malacia e Maguire.
Nel match di ritorno prova sontuosa, con tanto di 3-0 ai danni dei Red Devils con doppietta del marocchino En Nesyri. A chiudere, la recente impresa contro la Juventus di Allegri, messa all'angolo a Torino (gara sull'1-1) e poi rimontata nella bolgia del Sanchez-Pizjuan con le reti degli ex "italiani" Suso e Lamela.
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