I bianconeri sono di scena nella tana della truppa di Rakitic. La squadra di Allegri, orfana di Bonucci e Pogba, ha bisogno del trofeo per partecipare alla prossima Champions. Spagnoli ancora con En-Nesyri in attacco.
Evento: | Siviglia-Juventus |
Luogo: | Estadio Ramón Sánchez Pizjuán, Siviglia |
Quando: | 21:00, 18 Maggio 2023 |
Dove vederla: | TV8, Sky Sport, Dazn, NOW Tv |
La partita dell’anno. Non ci sono altre parole per spiegare l’importanza dell’impegno di giovedì sera per la Juventus di Massimiliano Allegri. A tu per tu con il Siviglia, i bianconeri non possono permettersi errori nella semifinale di ritorno di Europa League. Il motivo è presto detto: con le nubi che si fanno sempre più minacciose in chiave campionato (vedi alla voce nuove penalizzazioni), Danilo e compagni non possono fare altro che vincere il tanto ambito trofeo continentale e sperare poi nella clemenza della Uefa di Ceferin per partecipare alla prossima Champions League. Una questione, sportivamente ed economicamente parlando, di vita o di morte.
Situazione decisamente diversa per i padroni di casa del Siviglia, fiduciosi dopo l’1-1 dell’andata in quel di Torino. Gli spagnoli hanno vissuto una stagione molto deludente, con i bassifondi della classifica abbandonati solo nell'ultimo mese e sotto la guida del nuovo tecnico Mendilibar, a sua volta alla prima esperienza sulla panchina di una big. L'ex Eibar e Valladolid non è abituato ai grandi palcoscenici, ma occhio alle ambizioni di un Siviglia che dà del tu all'Europa League, come testimoniano i sei successi dal 2005 ad oggi. Numeri incredibili.
La Juventus deve invece mettere fine ad un digiuno che dura da troppo tempo, non vincendo un trofeo internazionale dalla Supercoppa UEFA del 1996. Una vita fa. Per la decisiva sfida in terra spagnola, il tecnico Massimiliano Allegri sembra intenzionato a dare fiducia al classico 3-5-1-1: tra i pali si rivede il polacco Szczesny, protetto da una retroguardia orfana di Bonucci e dunque composta dai brasiliani Danilo e Bremer e da un Federico Gatti che vuole confermarsi "bomber" di coppa dopo le reti contro Sporting Lisbona e lo stesso Siviglia. Occhio, però, alla candidatura di Daniele Rugani, che ancora non ha fatto il suo esordio in Europa League e può così totalizzare la decima presenza in stagione.
Qualche dubbio anche a centrocampo, con il solo Adrien Rabiot che sembra sicuro di una maglia da titolare: il transalpino sta vivendo una stagione clamorosa, probabilmente l'ultima con la maglia bianconera (sull'ex PSG, autore di 11 gol tra campionato e coppe, è forte l'interessamento del Manchester United). Per le altre due maglie, doppio ballottaggio che da un lato vede protagonista Locatelli e il rinato Leandro Paredes (per il ruolo di regista) e dall'altro i due prodotti della cantera Fagioli e Miretti. Sugli esterni, invece, è scontata la presenza sull'out di destra di Juan Cuadrado (anche per lui dovrebbero essere le ultime gare in bianconero), mentre sul versante opposto il serbo Filip Kostic appare in vantaggio sull'altro giovanissimo Samuel Iling-Junior.
In attacco, per il ruolo di trequartista con libertà di movimento, solita staffetta tra il campione del mondo Angel Di Maria e l’ormai rigenerato Federico Chiesa. Come terminale offensivo, invece, probabile l'utilizzo dal primo minuto dell'ex Napoli Arkadiusz Milik, che in questo momento sembra garantire più certezze di un Dusan Vlahovic troppo altalenante e incapace di tornare sui livelli della scorsa stagione. Per il resto, da segnalare le defezioni degli altri infortunati De Sciglio e Pogba.
Il Siviglia, invece, recupera Ocampos e l'ex milanista Suso, ma deve ancora una volta rinunciare a Gueye, Marcao, Jordan e Nianzou. In ottica formazioni, il tecnico Mendilibar dovrebbe confermare il classico 4-2-3-1: tra i pali c’è il marocchino Bounou, titolare in terra europea ma seconda scelta in campionato (gli viene preferito Dmitrovic). In difesa, invece, spazio al duttile Gudelj e all'altro centrale Badé, affiancati dagli esterni offensivi Jesus Navas e Acuna.
A centrocampo tutto passa per i piedi educati di Rakitic, affiancato dal mediano brasiliano Fernando Reges. Qualche metro più avanti occhio all’imprevedibilità di tre giocatori veloci e tecnici come Ocampos, Oliver Torres e Bryan Gil, che nel match d’andata hanno creato non pochi grattacapi alla retroguardia juventina. In attacco, infine, spazio all’altro marocchino En-Nesyri, autore della rete del momentaneo vantaggio nella sfida d’andata e voglioso di raggiungere quota 20 gol in stagione. Gliene mancano solo due: la Juve è avvisata.
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