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Europa League: il cammino del Siviglia verso Budapest

Spagnoli a caccia del settimo successo nel torneo: ecco come hanno raggiunto l'ennesima finale, al termine di un'annata piuttosto tribolata.

Evento: Siviglia-Roma
Luogo: Puskas Arena, Budapest
Quando: 21:00, 31 Maggio 2023
Dove vederla: Sky, Dazn, Rai 1

Mercoledì 31 andrà a caccia del settimo successo nel torneo e, sin qui, in finale non ha mai fallito. Il Siviglia è un autentico specialista dell'Europa League. Dal 2006 a oggi ha fatto collezione di coppe, diventando la squadra più titolata della competizione. Di più: non ha mai perso la sfida decisiva, la finale. Mourinho e la Roma, insomma, dovranno sconfiggere anche la tradizione. Ma come c'è arrivato il Siviglia a Budapest? Gli andalusi sono giunti ancora una volta fino in fondo in Europa pur a fronte di un'annata decisamente tribolata. 

Siviglia, tre allenatori in un anno

Tre gli allenatori che si sono avvicendati in panchina nel corso della stagione. La squadra andalusa ha cominciato l'anno con Lopetegui, poi s'è affidata all'argentino Sampaoli, infine ha trovato una sua quadratura con Mendilibar. Con i primi due era rimasta invischiata addirittura nella bagarre per non retrocedere, l'avvento del tecnico basco a fine marzo ha invece portato serenità anche in campionato, col Siviglia che si è allontanato dalle paludi della bassa classifica e si è riavvicinato alla zona Europa. In coppa, invece, Gomez e soci sono andati sempre forte. Del resto, l'Europa League è terreno di caccia per l'undici spagnolo.

Siviglia in Europa League grazie al terzo posto nel girone di Champions

Europa League a cui il Siviglia è approdato grazie al terzo posto nel girone di Champions. Cinque i punti collezionati, nove in meno del Manchester City e quattro del Borussia Dortmund. Un cammino francamente deludente, quello degli andalusi, nettamente sconfitti tra le mura amiche sia dagli inglesi (0-4) che dai tedeschi (1-4). L'avvento di Sampaoli, se non altro, è valso a blindare la terza posizione, prima con l'1-1 di Dortmund e poi col 3-0 al Sanchez Pizjuan nello scontro diretto col Copenaghen, piegato nella ripresa dai gol di En-Nesyri, Isco e Montiel.

Il cammino del Siviglia nell'Europa League 2022/23

Costretto a febbraio a giocare il playoff di qualificazione agli ottavi, il Siviglia ha eliminato non senza soffrire il Psv Eindhoven: 3-0 all'andata in casa (reti di En-Nesyri, Ocampos e Gudelj), 0-2 al ritorno in Olanda. Grandi sofferenze anche nel turno successivo contro i turchi del Fenerbahce: 2-0 nel primo match in Spagna (a segno Jordán e Lamela), 0-1 nel ritorno a Istanbul. Nei quarti, con Mendilibar in panchina, la prima grande impresa: l'eliminazione del Manchester United

Inglesi avanti 2-0 fino a pochi minuti dal termine del match di Old Trafford, poi raggiunti in extremis sul 2-2 a causa degli autogol di Malacia e Maguire. Il capolavoro al ritorno, vinto 3-0, col pressing alto del Siviglia a mettere in crisi l'impacciata difesa dei Red Devils. Di En-Nesyri, Badé e ancora En-Nesyri le reti del fantastico tris. 

Altra impresa in semifinale contro la Juventus. Dopo l'1-1 dell'andata, con Gatti a replicare all'ultimo istante al gol messo a segno dal solito En-Nesyri nel primo tempo, al ritorno a Siviglia ci sono voluti i supplementari per avere ragione dei bianconeri. Juventus in vantaggio con Vlahovic al 20' della ripresa, ma raggiunta da un sinistro di Suso pochi minuti dopo e beffata al supplementare dall'incornata di un'altra vecchia conoscenza del calcio italiano: Lamela. Due a uno e biglietto per Budapest in tasca. 

Siviglia: i punti di forza della squadra di Mendilibar

Costruito in estate con ambizioni di vertice e ritrovatosi ben presto in acque agitate di classifica, il Siviglia ha trovato una sua identità solo con l'avvento di Mendilibar a fine marzo. La formazione spagnola ha sistemato le cose in difesa, tallone d'Achille nei primi mesi della stagione, e ha continuato a segnare tanto. In porta c'è un giocatore di spessore mondiale, il marocchino Bounou (detto Bono), elemento di notevole esperienza e affidabilità. 

Davanti a lui i centrali Badé e Gudelj, con l'eterno Jesus Navas (37 anni) e l'esplosivo Montiel, campione del mondo con la Selección, a contendersi la maglia di terzino destro e Acuna terzino sinistro: quest'ultimo però a Budapest non ci sarà perché espulso nei minuti finali del match di ritorno con la Juve e sarà sostituito con tutta probabilità da Rekik. 

Due i mediani: Fernando, moto perpetuo, e Rakitic, ex Barcellona, uomo d'ordine e dai piedi buoni. Tra i trequartisti occhio a Ocampos (ex Genoa e Milan), Torres e Gil, con tre ex “italiani”, Gomez, Lamela e lo stesso Suso, pronti a subentrare a partita in corso. Davanti, poi, il bomber si chiama En-Nesyri, altro perno del Marocco splendido semifinalista agli ultimi Mondiali giocati in Qatar.

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