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Europa e Conference League: Juve, Roma e Fiorentina sognano in grande

I bianconeri dovranno vedersela contro un SIviglia imbattibile in Europa, capitolini al cospetto del Bayer Leverkusen. La viola, invece, sarà di scena contro l’ostico Basilea. In Conference, occhio alle ambizioni del West Ham.

Momento magico per le italiane in Europa. Dopo l’exploit milanese in Champions, le altre tre protagoniste della Serie A ancora in gioco in Europa League e Conference conquistano tutte un posto nelle semifinali. Così, con l’aggiunta di Juventus, Roma e Fiorentina, il calcio del Bel Paese è rappresentato da ben cinque compagini: nessuno ha fatto meglio, nemmeno le superpotenze di Liga e Premier che neanche insieme raggiungono questa quota. Incredibile. Sembra di rivivere gli anni d’oro del nostro movimento: solo un fuoco di paglia o possiamo parlare di rinascita vera e propria?

Juventus, il gioco non è entusiasmante e l’attacco non funziona. Ma la squadra è solida

Tanti problemi, trame di gioco tutt’altro che entusiasmanti, ma la Juventus di Massimiliano Allegri si ritrova nella top 4 di Europa League con un certo merito. Lo fa con i suoi elementi caratteristici: grande solidità nei momenti di maggiore difficoltà, capacità di soffrire, retroguardia invalicabile e un certo cinismo sotto porta. Non sorprende, così, che il ritorno nella tana dello Sporting Lisbona (fermato sull’1-1 dopo il successo di misura dell’andata) sia stato all’insegna della sofferenza e da un gioco che ancora una volta ha deluso gli esteti del calcio, ma i bianconeri sono questo. Prendere o lasciare.

Sempre più Rabiot-dipendente (undicesimo gol stagionale per il francese), la Juventus sogna di tornare a primeggiare in Europa a distanza di quasi tre decenni, e cioè dall’accoppiata Champions-Supercoppa del lontanissimo 1996. Un digiuno troppo lungo che Danilo e compagni vogliono interrompere proprio in una stagione anomala, segnata da tante vicende extracalcistiche e dal rendimento deludente di troppi big. 

Escluso Pogba, che sta recuperando da un punto vista fisico e non solo, sconcerta il rendimento del centravanti Dusan Vlahovic: il serbo è lontano parente del giocatore visto nella scorsa stagione e, di questo passo, Allegri e i tifosi juventini devono sperare nel recupero completo del polacco Milik. Sì, perché in mancanza di gioco, serve come il pane un attaccante in grado di metterla dentro alla prima occasione: in caso contrario, appare difficile (se non impossibile) tornare a dominare in Europa. 

Roma, Mourinho ha forgiato una squadra difficile da battere. Dybala è il valore aggiunto

Squadra ad immagine e somiglianza di José Mourinho. Una Roma che non si arrende davanti a niente accede per la terza stagione consecutiva alle semifinali di una competizione continentale. Dopo la sconfitta di misura in terra olandese, i capitolini abbattono il muro di un Feyenoord che si conferma squadra decisamente arcigna. 

All’Olimpico, sul risultato di 1-1 nel segno delle reti di Spinazzola e Paixao, sale in cattedra il fuoriclasse Paulo Dybala: l’argentino, ancora condizionato dal recente infortunio muscolare, prima porta il match ai supplementari con una giocata pazzesca (stop sensazionale di destro e conclusione ad incrociare di sinistro) e poi illumina l’Olimpico con i colpi migliori della casa. Nell’extra time, la Roma prende in largo con i gol di El Shaarawy (giocatore letteralmente rigenerato) e di capitan Lorenzo Pellegrini, che così si fa perdonare l’errore dal dischetto del match d’andata.

Fiorentina, la truppa di Italiano soffre troppo e mostra le solite contraddizioni. Ora non si scherza più

Per la Viola doveva essere una passeggiata e invece, un po’ a sorpresa, ci ritroviamo a parlare della squadra del trio italiano che rischia di più. Dopo l’inequivocabile 4-1 della gara d’andata, la Fiorentina soffre maledettamente al Franchi contro il Lech Poznan, con i polacchi che si portano addirittura sullo 0-3, sognando così di portare la contesa ai tempi supplementari. A metterci una pezza due giocatori importanti (e italiani) come Sottil e Castrovilli, reduci da lunghi e fastidiosi infortuni e che in questo finale di stagione potranno risultare preziosissimi.

I toscani, così, si confermano compagine ricca di contraddizioni e capace di uscite a vuoto anche clamorose. In semifinale contro il Basilea e in un finale di stagione che si preannuncia rovente, non sono ammessi altri cali di tensione: in caso contrario, il sogno di conquistare due trofei (Coppa Italia e per l’appunto Conference League) si farebbe nei fatti quasi impossibile.

Le altre semifinaliste di Europa League e Conference League

La Juventus di Allegri dovrà vedersela in semifinale contro il Siviglia, a conti fatti il Real Madrid dell’Europa League. Parliamo infatti di una squadra che nell’ultimo ventennio ha conquistato il trofeo per ben sei volte e che, oltretutto, ha superato nei quarti di finale una favorita assoluta come il Manchester United. Tra gli andalusi, occhio al marocchino Youssef En-Nesyri, rigenerato dalla cura Sampaoli e capace di realizzare una doppietta contro i Red Devils. 

Impegno sulla carta più semplice per la Roma, che in semifinale dovrà affrontare i tedeschi del Bayer Leverkusen: i rossoneri hanno superato agevolmente l'Union Saint Gilloise con poker nel segno di Diaby, Bakker, Frimpong e Hlozek.

Guardando alla Conference, invece, la Fiorentina affronterà in semifinale gli svizzeri del Basilea: gli elvetici, un po’ a sorpresa, hanno superato il Nizza di Aaron Ramsey, con rete nei supplementari di Kasim Nuhu. Nell'altra semifinale, il West Ham dello scatenato Michail Antonio (doppietta nel 4-1 contro il Gent) dovrà vedersela con gli olandesi dell'AZ Alkmaar (doppietta di Pavlidis e vittoria ai rigori contro l'Anderlecht).

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