Bilancio positivo per il primo anno alla guida dei giallorossi di José Mourinho. L'obiettivo per la prossima stagione è la qualificazione in Champions League.
Bilancio positivo per la prima Roma di Josè Mourinho. Se in Italia il cammino è stato un po' troppo altalenante e l'ha condotta ad un non entusiasmante sesto posto, alle spalle dell'acerrima nemica Lazio, ci ha pensato la Conference League a restituire il buon umore alla piazza capitolina. Che adesso, legittimamente, sogna un futuro più luminoso rispetto al recente passato.
Difficile decifrare ad oggi le potenzialità di una rosa che andrà necessariamente rinforzata sul mercato, per stare al passo delle milanesi, della Juventus che non potrà accettare un'annata pari a quella appena conclusa e del Napoli che proverà a consolidare il primo anno di lavoro di Luciano Spalletti. Ecco allora che dal mercato dovranno arrivare quelle risorse giuste per puntellare la rosa e aumentare la qualità a disposizione dello stratega portoghese. Che ha dimostrato di saper vincere al primo colpo in un ambiente non semplice e neanche più abituato a gioie di questo tipo.
I primi colpi sono già stati messi a segno e corrispondono ai nomi di Nemanja Matic, mediano ex Chelsea e fedelissimo di Mou, il secondo portiere Svilar ufficializzato da tempo, e si attendono anche le ufficializzazioni degli affari in via di definizione di Zeki Celik, terzino destro cui sarà affidato il compito di far rifiatare di tanto in tanto Kardsorp, e del giovane Ola Solbakken (classe '98) che nel corso della Conference League aveva messo in crisi i difensori romanisti. Ovviamente tutto ciò non è sufficiente per scalare la graduatoria e mettere soggezione alle formazioni che l'avevano preceduta in classifica. Roma sogna un grande colpo, ma non sa ancora quale. Difficile possa essere l'ormai ex juventino Paulo Dybala, probabile prossimo futuro interista. La proprietà Friedkin sembra avere le giuste ambizioni per rilanciare una piazza smaniosa di riprendersi il tempo perduto e di rialzare la testa anche al'’interno dei confini nazionali.
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Dall'Europa all'Italia: il cammino all'incontrario di Mou
Da Mou a Mou. Dal 2010 anno in cui l'Inter vinse la Champions League al 2022 in cui la Roma ha interrotto un digiuno europeo di ben 12 anni. Sulla panchina sempre lui, il condottiero portoghese rientrato nel Belpaese dopo qualche esperienza non esaltante, in particolare l'ultima alla guida del Tottenham. Quando si costruisce un progetto, solitamente, si parte dalle fondamenta e dal consolidamento della posizione all'interno del campionato nazionale. Invece, l'ultima Serie A della Roma non è stata particolarmente degna di nota. Complessivamente sono state 11 le sconfitte dei giallorossi che hanno messo a segno 59 reti subendone 43. Mai sono stati realmente competitivi per le prime quattro posizioni che valgono la zona Champions.
Dovrà essere quello quindi il vero obiettivo capitolino per il 2023. Dopo la Conference, vinta in finale contro il Feyenoord, è lecito attendersi un miglioramento e una maggiore competitività con le prime della classe, mai battute nel corso della Serie A appena conclusasi. Appena cinque punti conquistati contro Milan, Inter, Napoli, Juve e Lazio frutto di due pareggi contro i partenopei e una vittoria nel derby. Per il resto tutte sconfitte. Si deve ricominciare necessariamente da qui.
Pellegrini la certezza, Zaniolo il grande dubbio
Su Lorenzo Pellegrini per anni ha gravato una clausola rescissoria di 30 milioni che oggi, anche se i tempi che corrono non sono proprio i migliori, sembra irrisoria. Adesso, che quel vincolo non esiste più, per portare via dalla Roma il 25enne centrocampista bisogna pagare parecchio di più. Ad oggi tutte le strade portano alla conferma per un giocatore che nell'ultimo torneo ha messo a segno 9 reti dimostrandosi come uno dei punti di forza della Lupa. C'è anche chi vorrebbe addirittura affidargli la maglia numero 10, storica per la piazza, rimasta senza padrone dopo il ritiro dal calcio giocato di Francesco Totti. E dire che gli estimatori non mancherebbero per il buon Lorenzo: su tutti il Newcastle che si sarebbe fatto avanti con una proposta che raddoppierebbe il valore di quella clausola. No secco da parte dei Friedkin che ritengono incedibile questo ragazzo prodotto proprio dal settore giovanile capitolino. Discorso diverso per Zaniolo, figura non più centrale nello scacchiere tattico dell'allenatore di Setubal e possibile fonte di plusvalenza. La richiesta è alta: si parla di una valutazione di oltre 50 milioni di euro. Juve e Milan osservano, per ora senza sferrare l'assalto decisivo. Ma sarà un'estate calda anche per l'ex nerazzurro.
In attesa del grande colpo, la possibilità è Frattesi
Un'estate fa i Friedkin sorpresero tutti annunciando Josè Mourinho quale nuovo allenatore della Roma. Anche per questo motivo tra il tifo giallorosso c'è molto hype per capire quale possa essere il grande regalo della proprietà. Qualcuno aveva addirittura ipotizzato Cristiano Ronaldo, la cui posizione al di là di qualche dichiarazione di facciata non sembra essere troppo salda al Manchester United, complice pure la mancata qualificazione alla Champions.
Difficile, però, oggettivamente, andare a coprire il lauto ingaggio attualmente percepito dal cinque volte Pallone d'Oro che tra l'altro ha già compiuto 37 primavere. Anche Darwin Nunez, per il quale il Benfica ha sparato alto chiedendo la folle cifra di 100 milioni, non pare ipotesi credibile. Più fondate le ipotesi sul regista: qui il nome di spicco è Douglas Luiz, brasiliano attualmente in forza all'Aston Villa. A meno che Jorge Mendes non decida di collaborare portando in dote ai giallorossi Ruben Neves dal Wolverhampton. Alla Roma non dispiacerebbe neppure riportare a casa Davide Frattesi, classe 1999, che ha una valutazione di 30 milioni di euro scontabile in virtù di un accordo datato 2017 che prevedeva un 30% in favore dei capitolini in caso di cessione da parte del Sassuolo.
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