La squadra di coach Mazzulla è implacabile: stiamo vivendo le gesta dei Boston Celtics di Brown e Tatum. I Dallas Mavericks di Doncic non vogliono sfigurare davanti al pubblico amico.
Boston Celtics ad un passo dal trionfo. Gli uomini di Joe Mazzulla sono sul 3-0 nella finalissima NBA, nonostante siano al cospetto di una squadra ostica come i Dallas Mavericks. Un’altra vittoria e sarà 18esimo titolo della storia per i biancoverdi: un record, perché, nel caso, verrebbero staccati i Lakers, fermi a quota 17. Gara-4 dunque potenzialmente decisiva: il match è in programma nelle prime ore della notte di sabato 15 giugno, precisamente alle 02:30.
Posizione decisamente scomoda per la squadra di Dallas, costretta a vincere questo quarto atto delle NBA finals e poi ad imporsi per due volte davanti al pubblico di Boston. Una missione ai limiti dell’impossibile, per quello che si è visto in questi primi tre match, ma guai a dare per spacciato un quintetto che può fare affidamento su un talento incredibile come Luka Doncic.
Il quarto round tra Dallas Mavericks e Boston Celtics si gioca all’American Airlines Center di Dallas (Texas), nel complesso di Victory Park. La struttura, inaugurata nel 2001, può ospitare 19.200 spettatori in occasione delle gare di Basket. Qui si giocano anche match di Hockey su ghiaccio (è la casa dei Dallas Stars) e si tengono concerti.
Tante le opzioni per gli appassionati di basket che vogliono seguire la finalissima NBA. Chi vuole guardare la gara davanti al televisore e senza connessione ha bisogno di un abbonamento Sky (il match è in programma su Sky Sport Uno). In ottica mobile, invece, gli stessi abbonati possono utilizzare l’app Sky Go. Per Now TV, sempre tramite connessione internet, serve una sottoscrizione a parte: in questo caso si può seguire la gara non solo tramite smartphone e tablet, ma anche utilizzando computer e smart tv.
Chi non dispone di una televisione connessa ad internet può comunque seguire il match su NOW grazie ad un Dongle HDMI. Dulcis in fundo, è possibile sottoscrivere un abbonamento per la sola fase finale sul sito nba.com: in quel caso, è possibile guardare le partite scaricando l'app dedicata.
La netta impressione è che Boston abbia una marcia in più. Tre gare e altrettante vittorie: prima il 107-89 di gara-1, poi il più equilibrato 105-98 del secondo atto e il 99-106 nella terza sfida, la prima della serie in quel di Dallas. Una finalissima NBA fin qui senza storie, nel segno di un Jaylen Brown in forma clamorosa: per lui 30 punti, 8 rimbalzi e altrettanti assist in gara-3, numeri da top player assoluto che si vanno a sommare ai 43 punti, 10 rimbalzi e 9 assist realizzati complessivamente nelle prime due gare.
Superlativo anche il momento di Jayson Tatum, che nel primo atto si è fatto apprezzare più in ottica rimbalzi, poi ha messo a referto 12 assist in gara-2 e infine si è riscoperto top scorer alla American Airlines Center con ben 31 punti. Nessuna novità per lui, dopo i 26 punti di media tra stagione regolare e post-season. Fenomenale.
Guardando agli altri protagonisti, senza il pivot Kristaps Porzingis, anche lui preziosissimo, la "quota rimbalzi" è ovviamente garantita dall'altro centro Al Horford. Occhio, poi, ai soliti Derrick White e Jrue Holiday, 17 gare su 17 nella formazione titolare nella fase play-off e sugli scudi rispettivamente con una media di 17,5 e 13,2 punti a partita. Da non dimenticare, poi, riserve di lusso come Payton Pritchard, Sam Hauser e Luke Kornet, anche loro fondamentali in chiave punti e rimbalzi.
Che non fosse facile era chiaro a tutti, perchè Boston è squadra che ha dominato nella regular season (14 vittorie in più dei Knicks secondi in classifica) e che ha annichilito gli Indiana Pacers nella finale di Eastern Conference. Difficile, però, ipotizzare alla vigilia una superiorità così netta. Dopo i tre schiaffi ricevuti in altrettante gare, i Dallas Mavericks sono dunque chiamati ad una prova d’orgoglio, per provare così un’impresa che sembra onestamente troppo complicata.
Tutte le attenzioni sono ovviamente rivolte su Luka Doncic, ingabbiato in gara-3 come testimoniano i "soli" 27 punti, 6 rimbalzi e altrettanti assist messi a referto. Meglio, dal punto di vista realizzativo, ha fatto Kyrie Irving, che si è fermato a quota 35 confermandosi elemento imprescindibile dello scacchiere di coach Kidd. Per il resto, occhio al rimbalzista Dereck Lively e all'altra sicurezza P.J. Washington.
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