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Dakar 2023: moto, Sanders in vetta dopo la terza tappa

La classifica parziale vede Sanders della GasGas davanti a tutti dopo la vittoria nella terza tappa. Finisce qui la gara di Brabec mentre il primo italiano in graduatoria è Lucci al ventunesimo posto. 

Per la quarta volta nella storia il Rally Dakar torna in Arabia Saudita. Rispetto al passato l’evento, nella sua edizione 2023, è stato leggermente anticipato dal momento che è cominciato il 31 dicembre poco prima che i botti accogliessero l’inizio del nuovo anno. A partecipare alla competizione sono i migliori piloti fuoristrada in circolazione che dovranno affrontare 7500 chilometri distribuiti su quattordici prove speciali cronometrate. 

Di fatto si tratta del percorso più lungo dal 2014, partito da Yanbu e che condurrà, tra notevoli insidie, fino a Damman nel Golfo Persico con data conclusiva prevista per il 15 gennaio. Il menù del torneo prevede una tappa al giorno che comprende almeno una prova speciale. A determinare poi la classifica saranno i tempi segnati proprio nella prova speciale alla quale andranno sottratte le penalità sportive. Non c’è spazio al caso, con un percorso preciso da seguire con un roadbook fornito direttamente dagli organizzatori prima dell’inizio di ogni tappa. 

Nel 2022 a trionfare tra le moto fu il britannico Sam Sunderland che aveva già vinto anche nel 2017. In questa stagione la lista dei candidati è particolarmente folta: tra i vari citiamo Adrien van Beveren, Matthias Walkner, Joan Barreda, Pablo Quintanilla e Stefan Svitko. L’Italia è rappresentata da ben undici motociclisti: da Franco Picco all'ex campione di Enduro Alex Salvini, senza dimenticare Paolo Lucci, Cesare Zacchetti e Tiziano Internò. Non è presente invece Daniele Petrucci tra i protagonisti della precedente edizione. 

La classifica dopo la terza tappa: Sanders al vertice, Lucci primo italiano

La terza tappa è senza dubbio una delle più belle dell’intero tragitto per i panorami mozzafiato che lascia ammirare. E ha avuto un solo grande protagonista: Daniel Sanders. O forse sarebbe più corretto dire due, dal momento che un ruolo di primo piano ha saputo ritagliarselo anche il meteo con la pioggia che ha lasciato concludere la gara soltanto ai primi quarantatré partenti. Ad ogni modo per l’australiano della GasGas è stata una giornata da incorniciare dato il traguardo centrato con il minor tempo di giornata di 04h24’15. Anche nella prima tappa Sanders era riuscito a concludere sul primo gradino del podio, venendo poi tradito dalle penalità che lo avevano retrocesso in quinta posizione. Al momento c’è lui in cima alla classifica generale, ridisegnata propri da quest’ultimo successo. 

Alle sue spalle è arrivato invece l’argentino Kevin Benavides con la sua KTM mentre al terzo posto si è piazzato Skyler Howes della Husqvarna. Fuori dal podio l’americano Mason Klein che si era aggiudicato la seconda tappa. Tra le notizie negative gli abbandoni definitivi alla competizione da parte di Ricky Brabec, Alex Salvini e Tommaso Montanari. Il miglior italiano in gara è ad oggi invece Paolo Lucci arrivato quindicesimo e al ventunesimo posto nella graduatoria generale. 

Un solo giorno di sosta nella maratona fino al 15 gennaio

Siamo comunque soltanto all’inizio e quindi tutto può ancora accadere. A partire dalla giornata di oggi nella quale è prevista la tappa successiva e quindi quarta dell’evento. L’unica sosta, in quella che sarà una vera e propria maratona, è fissata per lunedì 9 gennaio. Fino ad allora ed anche successivamente si andrà avanti ininterrottamente per definire il vincitore. Una vera prova di resistenza, quasi estrema, dal momento che si dovrà attraversare il deserto per arrivare sulla costa del Golfo Persico. 

Fa parte della spettacolarità dell’evento, giunto ormai alla sua quarantacinquesima edizione e che ogni anno appassiona sempre di più gli amanti degli sport su ruote. Finora ha detto male alla Honda che ha dovuto rinunciare al suo campione, Brabec, primo statunitense a vincere da queste parti, capace addirittura di interrompere la lunga egemonia di KTM durata ben 18 anni. Oggi davanti a tutti c’è Sanders ma ce ne sono ancora di chilometri da percorrere. 

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