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Coppa Davis: si comincia con Svezia-Cile del Gruppo A

Nel girone dell’Italia scendono in campo prima le avversarie. Che non vivono un momento straordinario, quanto a talenti, ma che sperano di ottenere un posticino alle Finals di Malaga.

Evento: Svezia-Cile
Luogo: Unipol Arena, Bologna
Quando: ore 14.50, 12 settembre 2023
Dove vederla: Sky Sport Uno, RaiSport HD

Tutti sognano di andare in Spagna ma bisogna prima arrivarci. Sedici sono le candidate sparse in quattro città diverse ma tutte accomunate dall’obiettivo di partire per la volta di Malaga dove a novembre si giocheranno le Finals di Coppa Davis. La competizione è giunta alla sua edizione numero centoundici e in questo momento è in corso la fase a gironi: quattro gruppi con quattro squadre in ognuno e con accesso al turno successivo garantito soltanto alle prime due classificate. Non c’è tempo da perdere, insomma, neppure per l’Italia capitanata da Filippo Volandri che ha dovuto modificare la propria lista a causa delle defezioni di qualche elemento prezioso.

Non c’è Jannik Sinner, infatti, nell’elenco dei convocati a causa di una condizione fisica un po’ precaria a seguito dei tanti impegni vissuti di recente. Anche Berrettini è stato costretto al forfait, così tocca ai vari Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi, Simone Bolelli e Andrea Vavassori tenere alta la bandiera tricolore. Gli azzurri esordiranno nel torneo mercoledì 13 settembre, prima di loro toccherà ad altre due formazioni del girone affrontarsi per iniziare a mettere un po’ di fieno in cascina. Martedì 12, infatti, si affronteranno Svezia e Cile naturalmente all’Unipol Arena di Bologna nell’impianto messo a disposizione per l’evento.

Come arriva la Svezia

Sulla carta è probabilmente la squadra meno forte del girone. Non è presente, come ben sappiamo, Mikael Ymer per cui il leader del gruppo è suo fratello Elias che nel ranking Atp occupa la posizione numero 181. Alle sue spalle un altro elemento di rilievo è Dragos Madaras, rumeno naturalizzato svedese che è riuscito a farsi valere negli Itf. Completano quindi il quadro Leo Borg, figlio d’arte, Filip Bergevi e André Goransson, con quest’ultimo che si è dimostrato particolarmente competitivo in doppio. Insomma, non è proprio un parterre stellare ma questo è quello che passa il convento in questo determinato momento storico. Eppure la Svezia è una delle nazionali più titolate per quel che riguarda la Coppa Davis con sette affermazioni ottenute tra il 1975 e il 1998. Meglio hanno fatto soltanto USA (32), Australia (28), Francia e Gran Bretagna (entrambe a 10). 

Da un po’ di anni a questa parte la luce si è spenta tra i tennisti gialloblù. Nella precedente edizione la Svezia non riuscì a superare il primo turno, mentre nel 2021 dopo aver passato il girone come migliore seconda è immediatamente andata ko allo step successivo contro la Russia. Adesso che è qui, grazie al successo nel preliminare a spese della Bosnia-Erzegovina, proverà certamente a fare del proprio meglio quanto meno per garantirsi un posticino a Malaga. Impresa tutt’altro che semplice.

Come arriva il Cile

Neanche il Cile appare come una corazzata indistruttibile. Tuttavia tra i sudamericani si nascondono delle potenziali insidie delle quali tenere conto. Un esempio su tutti? Nicolas Jarry che oggi occupa la venticinquesima posizione del ranking mondiale Atp e che negli ultimi tempi ha manifestato una crescita esponenziale. Lo testimoniano i successi ottenuti al Chile Open e al torneo di Ginevra che hanno portato a tre il numero di titoli complessivamente vinti dal ventisettenne di Santiago. Al suo fianco c’è pure Christian Garin che al contrario non sta passando uno dei momenti più felici della carriera, ma che resta un elemento di esperienza che in passato è entrato pure nella top venti a conferma del talento a disposizione. 

Meno impattanti sono gli altri nomi presenti nell’elenco dei convocati che certamente non intimoriscono più di tanto le rivali a un posto a Malaga. Parliamo di Alejandro Tabilo, Tomas Barrios Vera e Gonzalo Lama. A dirigere l’orchestra il quarantatreenne di Viña del Mar Nicolás Massú, oggi allenatore che con la racchetta in mano si distinse alle Olimpiadi del 2004 vincendo addirittura sia in singolare che in doppio. Un risultato storico non soltanto per il suo Cile, che non aveva mai ottenuto medaglie d’oro, ma per il mondo del tennis in generale dal momento che nessun tennista era mai riuscito nell'impresa di vincere i due tornei nella stessa edizione da quando la disciplina è stata reintrodotta nel programma olimpico nel 1988. Il miglior traguardo raggiunto dal Cile in Coppa Davis è stato la finale del 1976 persa a Santiago contro l’Italia. Nel doppio decisivo Paolo Bertolucci e Adriano Panatta vinsero la strenua resistenza dei sudamericani portando nel Belpaese la prima e finora unica insalatiera.

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