Per la prima volta nella sua storia il Canada si aggiudica la Coppa Davis. Nell’ultimo atto della competizione gli uomini di Franck Dancevic piegano l’Australia.
Sette anni fa il Canada si aggiudicava l’edizione juniores della Coppa Davis. Nel 2019 la stessa rappresentativa nordamericana andò ad un passo dalla sua prima insalatiera. La finale però, in quella circostanza, se la prese la Spagna nei campi di cemento della Caja Mágica di Madrid. Non era ancora il momento, evidentemente, per il coronamento di un percorso che oggi invece trova il suo punto di svolta.
Il territorio è sempre quello iberico ma dalla capitale ci siamo spostati nel frattempo in direzione Andalusia e più precisamente a Malaga. La vittoria dei Canucks è la dimostrazione che chi semina nel tempo riesce a raccogliere. Bisogna avere pazienza e da queste parti ne hanno avuta tanta. Mai erano riusciti a portare a casa un trofeo del genere e per farlo hanno dovuto superare un ostacolo quasi insormontabile come l’Australia, di fatto uno dei paesi a maggior trazione tennistica che ci sia in circolazione. Basti pensare al dato delle ventotto insalatiere portate a casa dei canguri per capire l’entità dell’impresa canadese. Ventotto contro zero: sulla carta doveva essere un confronto impari. Le statistiche sono importanti ma non dicono mai tutto e, soprattutto, non sono in grado di decifrare il momento straordinario del Canada.
Non a tutti capita una seconda opportunità. In un mondo duro e competitivo come lo sport, poi, bisogna essere in grado di sapersela conquistare. Tre anni fa il Canada metteva in campo la medesima formazione di oggi: secondo Albert Einstein la follia sta nel fare sempre le stesse cose aspettandosi risultati diversi. Il tempo però ha rinvigorito le capacità di Denis Shapovalov e Félix Auger-Aliassime, abili ad alterare il corso della storia fino a consentire di premiare la propria Nazionale.
Sono bastati i loro due singolari, rispettivamente contro Thanasi Kokkinakis e Alex de Minaur, per raggiungere lo scopo. Sono bastati due match ai canadesi per rimandare a casa i temibili australiani rendendo inutile il successivo doppio che infatti non è andato in scena. Quando ciò accade significa che il premio è ampiamente meritato, un riscatto completo rispetto a quell’occasione mancata. Se ci concentriamo sugli ultimi tempi gli stessi Shapovalov e Auger-Aliassime avevano già dato la loro prova di forza con le ATP Cup. Complimenti al Canada, quindi, che riempie la bacheca con la sua prima storica insalatiera.
Il cammino dell’Italia si è interrotto in semifinale proprio contro il Canada, nonostante l’improvvisa ed inaspettata entrata in scena di Matteo Berrettini. Per il futuro gli azzurri potranno contare sulla wild card che consentirà loro di passare direttamente alla fase a gironi per l’edizione 2023 prevista dall’11 settembre a Bologna. Stesso discorso per quanto riguarda la Spagna ed ovviamente le due finaliste dell’ultima Coppa Davis: la già citata compagine nordamericana e l’Australia. Queste quattro squadre salteranno la fase ad eliminazione diretta del prossimo febbraio. Il turno preliminare verrà invece disputato tra le altre nazionali che hanno preso parte alla fase conclusiva del torneo di quest'anno e le dodici vincitrici dei playoff del World Group I dello scorso settembre.
La divisione tra teste di serie e non avviene naturalmente per ranking: della prima categoria fanno parte Croazia, Francia, USA, Germania, Gran Bretagna, Serbia, Kazakistan, Belgio, Svezia, Olanda, Argentina e Repubblica Ceca; della seconda Austria, Bosnia e Erzegovina, Cile, Colombia, Finlandia, Ungheria, Corea del Sud, Norvegia, Portogallo, Slovacchia, Svizzera ed infine Uzbekistan. Gli accoppiamenti sono già stati effettuati e tra questi spicca di gran lunga la sfida tra la Norvegia di Casper Ruud e la Serbia del gigante Novak Djokovic.
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