Dopo il ko della Roma in Europa League, arriva anche quello dei toscani, sconfitti al 90'. Seconda finale persa per la Viola in pochi giorni: Italiano lascia?
Niente da fare: dopo la sconfitta della Roma in Europa League, arriva anche il ko della Fiorentina in Conference League. Due italiane su tre, in attesa dell'Inter che dovrà sfidare il Manchester City in Champions, mandate al tappeto in finale. Ad un passo dal sogno. All'Eden Arena di Praga, in Repubblica Ceca, la spunta il West Ham che beffa la Viola in zona Cesarini. Al fotofinish. Entrambe le squadre non vincevano un trofeo - per l'esattezza la Coppa delle Coppe - dai lontanissimi Anni 60. Un'eternità.
L'unico squillo dei toscani nel 1960/61 con l'ungherese Nándor Hidegkuti in panchina e campioni come Luigi Milan e Hamrin in campo. Nel 1964/65 l'acuto degli Hammers, poi più nulla se non l'Intertoto nel 1999. Per la Fiorentina poteva essere un finale di stagione esaltante, memorabile. Invece, prima è stata sconfitta in finale di Coppa Italia dall'Inter, poi ha subito un'altra cocente delusione nell'ultimo atto della seconda edizione della Conference League.
Vincenzo Italiano sorprende per la decisione di lasciare in panchina il capocannoniere della competizione Cabral (sette reti), preferendogli Jovic. Completano il tridente la stella Nico Gonzalez e Kouamé, che vince il ballottaggio con Saponara. David Moyes si affida al talento dell'ex Milan Paquetá, in attacco il solito generoso Michail Antonio.
La partita è bloccata, regna l'equilibrio e lo spettacolo ne risente. In generale è la Fiorentina che prova a fare la gara: sul finire del primo tempo trova anche il gol con Jovic, ma è annullato per fuorigioco. A inizio ripresa Italiano cambia: dentro Cabral per l'ex Real Madrid ed Eintracht Francoforte. Ma al 62' sono i londinesi a passare con il calcio di rigore concesso per fallo di Biraghi e trasformato da Benrahma. I toscani, però, non accusano il colpo. Anzi, reagiscono subito. Il pareggio arriva dopo soli 5' e porta la firma di Bonaventura. Jack è abilissimo a sfruttare nel migliore dei modi l'assist di Nico Gonzalez su sventagliata millimetrica di Amrabat.
La Fiorentina attacca, ma senza troppa convinzione. Il West Ham neppure ci prova. Tutto lascia presagire che si andrà ai supplementari. Ma nel calcio non si può mai abbassare la guardia. Mai. E infatti al 90' Paquetá innesca Bowen, che brucia Igor, si presenta a tu per tu con Terracciano e lo trafigge: 1-2 e fine del sogno per la Fiorentina. Un sogno cullato dieci lunghi mesi, sin dal preliminare di agosto contro il Twente.
Poi la rimonta nella fase a gironi, prima di un altro spareggio, stravinto contro il Braga. Nella fase a eliminazione diretta i gigliati hanno estromesso Sivasspor e Lech Poznan, quindi la sofferta semifinale con il Basilea, battuto solo ai tempi supplementari. Il popolo fiorentino sperava in un epilogo diverso. Era pronto a esplodere di gioia, invece un'altra finale persa dopo quella di Coppa Italia.
Il 45enne tecnico ex Spezia ha parecchi estimatori, tra cui il Napoli campione d'Italia. Aurelio De Laurentiis ha dichiarato pubblicamente di non voler commettere un torto nei confronti dell'amico Rocco Commisso e che Italiano non figura nella lista dei quaranta allenatori che sta valutando per il post Spalletti, in quanto legato alla Fiorentina da un contratto. Però ha anche aggiunto che se fosse il tecnico a rompere con il club viola, allora il discorso cambierebbe.
Probabilmente servirà qualche giorno per scoprire se Italiano continuerà a credere nel progetto Fiorentina oppure se vorrà cambiare aria, magari scegliendo di ripartire dalla squadra che ha vinto il campionato e che, per ammissione del suo presidente, punta alla Champions League. Al termine dell'incontro non si è sbilanciato. “Mi vedrò con il presidente e parleremo serenamente - ha detto -. Non c'è alcun problema”.
Parole di rito, che lasciano aperto ogni scenario. Certo, resta il rammarico per ciò che poteva essere e non è stato. Due finali su due perse: la scelta di puntare sulle coppe a discapito del campionato non ha premiato. È successo alla Roma di Mourinho, si è ripetuto con la Fiorentina. Che, a differenza dei giallorossi, l'anno prossimo non parteciperà a competizioni europee. E, forse, dovrà trovarsi anche un nuovo allenatore da cui ripartire.
A questo punto le speranze dell'Italia, che dopo 29 anni si era presentata con tre squadre nelle finali delle principali coppe europee, sono tutte riversate sull'Inter. Sabato 10 giugno i nerazzurri affronteranno i fuoriclasse del Manchester City di Pep Guardiola all'Atatürk Olympic Stadium di Istanbul in occasione della finalissima di Champions League: riusciranno nell'impresa di battere i campioni d'Inghilterra e salire così sul tetto d'Europa?
Versamento minimo richiesto. Si applicano T&C, quote minime e limiti di tempo.