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Ciclismo: Giro d’Italia 2023, Primoz Roglic e Remco Evenepoel i protagonisti più attesi

Lo sloveno e il belga, campioni indiscussi con un ricco palmarès alle spalle, desiderano lasciare il segno anche nella rassegna italiana.

Non sarà una corsa a due. Primoz Roglic è stato chiaro con il suo pronostico, aperto a qualsiasi opzione, in vista dell’atteso Giro d’Italia edizione 2023 in programma da sabato prossimo 6 maggio fino 28 dello stesso mese. Lo scorso anno la vittoria se la aggiudicò l’australiano Jai Hindley che completò il percorso in 86h31'14", alla media di 39,836 km/h, anticipando l'ecuadoriano Richard Carapaz e lo spagnolo Mikel Landa. 

Adesso per la competizione è previsto un parterre di tutto rispetto, c’è lo sloveno sicuramente tra i protagonisti più attesi ma nella lista spiccano nomi di assoluto valore come Thomas, Ganna, Geoghegan Hart, Cavendish, Almeida, Caruso, Pinot, Vlasov e Uran. E poi ci sono due iridati, per la prima volta dal 2007 ad oggi: ci riferiamo ovviamente a Remco Evenepoel, il secondo autorevole candidato alla vittoria finale citato da Roglic parlando dell’imminente sfida, e anche lo svedese Tobias Svendsen Foss. 

A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato lo stesso sloveno, riducendo pressioni e aspettative citando l’esempio del 2019 nel quale partì col botto per poi spegnersi col prosieguo della gara. E allora, non resta che attendere anche perché tutto si deciderà nell’ultima determinante settimana, in un percorso a tappe che premierà il corridore più completo. Intanto Roglic e Evenepoel ci sono, a dare ancora un lustro maggiore alla kermesse.

Dalla Vuelta al Giro: Roglic ci riprova dopo quattro anni

Primoz Roglic, sloveno nato a Trbovlje trentatré anni fa, ha un invidiabile palmarès nel ciclismo. Dopo aver appeso gli sci al chiodo, dato il suo passato da saltatore tra le nevi, ha iniziato un percorso straordinariamente vincente a bordo della bicicletta. Grazie alle sue doti da scalatore-cronoman ha infatti vinto tre edizioni consecutive della Vuelta a España (nel 2019, 2020 e 2021), una della Liegi-Bastogne-Liegi (nel 2020), una medaglia d'oro a cronometro ai Giochi olimpici 2020 di Tokyo, oltre a tre tappe al Giro d'Italia, tre al Tour de France e dieci alla Vuelta a España. Inoltre è stato argento a cronometro ai Campionati del Mondo 2017 di Bergen oltre ad aver portato a casa svariate corse a tappa di una settimana. 

Insomma, con delle credenziali così è impensabile non inserirlo nel novero dei candidati ad una possibile vittoria finale del Giro d’Italia. Roglic torna a partecipare a questa competizione dopo una pausa lunga durata la bellezza di quattro anni. Sarà la sua seconda partecipazione all’evento in salsa azzurra: nella prima era già un volto noto pure qui nello Stivale, anche per la vittoria della cronometro individuale da Radda a Greve in Chianti ottenuta nel 2016, quando tuttavia dovette accontentarsi dell’ultimo gradino del podio, preceduto da Richard Carapaz e Vincenzo Nibali. Nel frattempo Roglic è diventato re di Spagna con la Vuelta conquistata per ben tre volte. Adesso è l’occasione giusta per riprovarci anche per dimostrare di essere un numero uno anche qui.

Evenepoel ci riprova più forte e più esperto rispetto a due anni fa

Remco Evenepoel è invece un classe 2000. Originario del Belgio, nato a Schepdaal, corre per la Soudal Quick-Step. Anche la sua carriera, seppur più breve rispetto a quella del già citato sloveno per mere ragioni anagrafiche, è costernata da grandi successi. Nel 2018 ha vinto i campionati nazionali, europei e mondiali sia a cronometro che in linea nella categoria juniores. Dal 2019 è diventato professionista, aggiudicandosi in seguito la classifica generale alla Vuelta a España 2022, due edizioni della Liegi-Bastogne-Liegi (2022 e 2023), due edizioni della Classica di San Sebastián (2019 e 2022). Nel 2019 si è laureato campione europeo e vicecampione del mondo a cronometro, mentre nel 2022 si è laureato Campione del mondo vincendo la prova in linea a Wollongong, in Australia. 

Più breve la sua assenza al Giro d’Italia dove ha partecipato due anni fa ottenendo probabilmente meno di quanto potesse sperare. Il campione belga, infatti, non riuscì a concludere la corsa rosa saltando la diciottesima tappa. All’epoca probabilmente pagò anche un pizzico di inesperienza che non gli consentì di gestire al meglio tutti i momenti di una competizione difficile e delicata sotto diversi punti di vista. Oggi è certamente più pronto e preparato, come ha certificato l’ultima Liegi-Bastogne-Liegi nella quale dominò dall’inizio alla fine. Occhio anche alle caratteristiche del Giro che ben si sposano con quelle di Evenepoel con ben tre cronometro individuali per un totale di quasi 75 chilometri dedicati alle prove contro il tempo. Il venticinquenne iridato è insomma uno dei più attesi e non potrebbe essere altrimenti. 

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