Lucio Corsi è il volto nuovo della musica italiana. Approda all'Eurovision 2025 con la sua 'Volevo essere un duro' dopo la rinuncia di Olly.
Chi è Lucio Corsi? Se ancora non lo conoscete, preparatevi: il suo nome sta per diventare familiare in tutta Europa. Nato a Grosseto il 15 ottobre 1993, cresciuto nel piccolo borgo di Vetulonia, Lucio è figlio d’arte: la madre è pittrice, il padre artigiano del cuoio. Un contesto familiare creativo che ha evidentemente lasciato un'impronta profonda nella sua formazione artistica.
Già da bambino, folgorato dalla visione del film cult “The Blues Brothers”, Lucio comincia a nutrire una passione viscerale per la musica. Dopo aver militato in alcune band locali, dal 2011 intraprende un percorso solista, esibendosi nei locali della Maremma e componendo brani che mescolano immaginazione, natura, e uno sguardo surreale sul quotidiano.
Il debutto discografico arriva nel 2014 con l'EP “Vetulonia Dakar”, seguito da “Altalena Boy” l’anno successivo: due opere che già mostrano la cifra stilistica che lo caratterizzerà, fatta di melodie limpide e testi ricchi di immagini visionarie. Questi primi lavori vengono raccolti nel disco “Altalena Boy/Vetulonia Dakar” (2015), mentre nel 2017 pubblica “Bestiario Musicale”, una raccolta di canzoni ispirate agli animali immaginari della tradizione toscana.
Lucio Corsi si distingue fin da subito per il suo stile eccentrico, che qualcuno ha definito “cantautorato glam”. La sua musica è un viaggio tra passato e presente, tra la campagna toscana e il rock da camera, tra il pop narrativo e la psichedelia. E i suoi testi sono spesso abitati da figure fantastiche, animali, elementi naturali, personaggi bizzarri.
Con l'album “Cosa faremo da grandi?” (2020), Corsi inizia a farsi conoscere da un pubblico più vasto. Nel 2023 esce “La gente che sogna”, un ulteriore tassello della sua poetica: un album che racconta chi resiste, chi continua a credere nel potere immaginifico della vita. Un lavoro che conferma Lucio Corsi come una delle voci più originali e poetiche della nuova scena italiana.
Il 2025 è l'anno della svolta definitiva: Lucio partecipa al 75esimo Festival di Sanremo con il brano “Volevo essere un duro”. Una canzone intensa, personale, che riflette sul bisogno (e sull'impossibilità) di indossare una maschera di forza davanti al mondo. Una ballata malinconica e vibrante, che racconta la fragilità umana con una sincerità disarmante.
Pur classificandosi secondo dietro Olly, Lucio conquista critica e pubblico, portando a casa il prestigioso Premio della Critica “Mia Martini”. Ma è il colpo di scena a cambiare tutto: Olly rifiuta l'invito a rappresentare l'Italia all’Eurovision e la Rai, seguendo il regolamento, affida il compito proprio a Corsi.
Così, “Volevo essere un duro” diventa il brano ufficiale con cui l’Italia si presenta all’Eurovision Song Contest 2025, che si terrà a Basilea, in Svizzera. Essendo parte dei “Big Five” (insieme a Regno Unito, Francia, Germania e Spagna), l’Italia accede direttamente alla finalissima, in programma per il 17 maggio.
La scelta di Lucio Corsi è un chiaro segnale: l'Italia vuole presentarsi all’Eurovision non solo con il talento vocale, ma anche con una proposta artistica forte, autentica, che parli una lingua universale fatta di emozioni e storie personali.
Sarà sufficiente per convincere la giuria internazionale e il televoto europeo? Una cosa è certa: Lucio Corsi porterà sul palco di Basilea qualcosa di unico, una presenza artistica che saprà distinguersi.
Nel frattempo, l’Italia sogna: sogna un’altra notte magica come quella di Maneskin con “Zitti e buoni”, ma soprattutto sogna di farsi conoscere per ciò che ha di più bello e raro: la capacità di raccontare la vita con poesia, sogno e umanità. E chi meglio di Lucio Corsi poteva rappresentare tutto questo? Vincerà oppure no conta poco: “Volevo essere un duro” avvolgerà sicuramente l'Eurovision in un'atmosfera magica.
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