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Chi è Joao Fonseca? età, stile di gioco e carriera della nuova stella del tennis brasiliano

Il baby fenomeno brasiliano ha rubato la scena agli Australian Open battendo il n. 9 al mondo, Rublev. Scopriamo insieme chi è João Fonseca, il suo stile di gioco e il paragone con Sinner.

Sconosciuto per molti, ma non per gli appassionati di tennis che probabilmente lo seguono già da diverso tempo. Il nome di João Fonseca circola ormai costantemente nei campi dei vari tornei in tutto il mondo, un talento così precoce infatti non passa di certo inosservato, tutti nel circuito ATP si sono accorti di lui ed in Brasile festeggiano per il nuovo astro nascente.

L’ultimo eroe verdeoro era stato Gustavo ‘Guga’ Kuerten, straordinario tennista ed ex numero 1 al mondo nel 2000, vincitore per tre volte del Grand Slam di Parigi, e ultimo fenomeno del tennis brasiliano. Tanti gli anni d’attesa per ritrovare un brasiliano che avesse le stigma del campione, ma probabilmente ne varrà la pena: come affermato dall’ex campione verdeoro, ‘João attira l’attenzione di tutto il mondo, non solo del Brasile, ed ha il potenziale per fare meglio di me’. Conosciamo dunque il predestinato del tennis brasiliano, la sua storia e come fa ad essere già così dominante.

Joao Fonseca: i primi passi sui campi di tennis e lo stile di gioco

João Fonseca è un classe 2006 nato vicino alle spiagge dorate di Ipanema, Rio de Janeiro. Prende la racchetta in mano già all’età di 4 anni, quando diventa membro del Rio de Janeiro Country Club vicino casa sua. L’ascesa nel tennis che conta è rapidissima e basta guardare al 2024 per capire che si tratta di un predestinato, che andrà ad aggiungersi ai già affermati Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, con cui ha in comune la vittoria del Next Generation ATP Finals all’età di 18 anni.

Ma facciamo un salto indietro al 2023, anno in cui il mondo si accorse di lui. João domina letteralmente la scena tra i tennisti Junior, vincendo il titolo US Open Junior e arrivando in finale del doppio agli Australian Open, oltre a debuttare nel suo primo torneo ATP in casa a Rio, che gli permetteranno di chiudere l’anno come numero 1 al mondo nei rankings junior come mai nessun giocatore brasiliano nella storia.

Il 2024 inizia e si chiude ancora meglio. Vince il suo primo titolo Challenger a Lexington, si qualifica alle Next Gen ATP Finals come giocatore con il ranking più basso e vince il torneo imponendosi nettamente. Questa ripida e velocissima scalata verso i vertici del tennis, lo ha portato adesso a qualificarsi per il suo primo Grand Slam della carriera, gli Australian Open, dove ha già sbalordito tutti diventando il più giovane di sempre a battere un giocatore Top 10 nel primo round di uno Grand Slam.

Ma perché João Fonseca è già così dominante? Tutto grazie al suo stile di gioco. João va già al doppio della velocità dei suoi coetanei, con una prima di servizio che viaggia già oltre i 200 km all’ora ed una seconda che va più veloce della media dei top 10. Fonseca è un giocatore potente, veloce a cui piace dominare il match e gli scambi sin dalle prime battute. Ammira il suo idolo Roger Federer, di cui ha provato ad imitare il rovescio a una mano per poi tornare a colpire con entrambe. Sembra un giocatore già completo: gioca bene da fondo campo ed alterna quasi senza differenze sia dritto che rovescio, mentre migliora in ogni match nella varietà dei colpi. Somiglia a qualcuno di conosciuto in questa descrizione? Probabilmente Jannik Sinner, e questo João lo sa bene.

Joao Fonseca: il paragone con Sinner

Come affermato da lui stesso in una recente intervista: 'Se dovessi identificarmi in qualcuno, direi Sinner perché mi piace giocare aggressivo', e possiamo dire che ce ne siamo accorti. Quello che li accomuna maggiormente è difatti lo stile aggressivo molto simile: l'altoatesino infatti tende a comandare i punti soprattutto nei suoi turni di servizio, inoltre sia il brasiliano che l'italiano sfruttano molto i colpi da fondo campo. Le somiglianze però, a quanto pare, non finiscono qui: la potenza del servizio e dei colpi in generale, e le gambe molto magre come il campione nostrano, gli sono valsi il soprannome di 'piccolo Sinner.

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