Perché De Ketelaere non ha funzionato al Milan? Come ha fatto Gasperini a recuperare il belga? Quanti gol ha segnato in stagione? Scoprilo in questo articolo!
Charles De Ketelaere è un giocatore unico. Uno di quei trequartisti in via d’estinzione. Il Belga è un paradosso calcistico vivente. La sua struttura esile, la statura di 1,92 m e le leve lunghissime dovrebbero suggerire un corpo che fatica a muoversi nello stretto, poca coordinazione e tanta fisicità e invece è tutto il contrario. De Ketelaere ama muoversi tra le linee, avventurarsi in dribbling negli spazi stretti, muoversi in un fazzoletto di campo, addomesticare il pallone con grazia e pulirlo per i compagni.
Come spesso accade in Italia il prezzo di un giocatore e gli highlights delle sue giocate creano un hype inverosimile che poi risulta difficile mostrare in campo. In pochi hanno realmente seguito il percorso del belga con il Brugge e si aspettavano un giocatore totalmente diverso rispetto a quello visto con la maglia del Milan. De Ketelaere sin dagli esordi è sempre stato un giocatore che ha la necessitò di sbagliare. Ha bisogno di toccare una grande quantità di palloni, spesso magari anche gestirli male, per poi piano piano entrare in partita nella sua maniera. Nei video che circolavano di De Ketelaere naturalmente si mettevano in evidenza le sue caratteristiche con la palla tra i piedi, i suoi passaggi illuminanti e i suoi dribbling. Non uscivano fuori gli aspetti di un giocatore fragile nei contrasti e con il bisogno di ricevere la palla lontana dall’uomo. In un calcio fisico come quello italiano, dove la vittoria dei duelli viene vista come parte fondamentale per le sorti di una partita, nel quale l’errore non è mai accettato, naturalmente il belga ha faticato tanto ad ambientarsi. Lo stile di gioco di Pioli non lo ha aiutato e l’enorme pressione mediatica scaturita dal peso storico di un club come il Milan lo ha definitivamente ucciso sportivamente. Il trequartista è un giocatore molto umorale e per dare il massimo ha bisogno di sentirsi al centro del progetto a prescindere da qualunque fattore. Non è un giocatore che può funzionare come comprimario, ha difficoltà ad entrare a partita in corso e la giovane età non gli ha permesso di gestire bene le feroci critiche arrivate sia dalla stampa, ma soprattutto, dai suoi stessi tifosi.
La proprietà bergamasca e Gasperini hanno voluto fortemente il profilo del belga a Zingonia. Il tecnico sin dal primo momento ha dichiarato che il belga avesse le caratteristiche che mancavano alla squadra. Sin da subito l’ha buttato nella mischia da titolare accertandosi di rinnovare continuamente la sua fiducia, sia schierandolo in campo sia con parole al miele durante le interviste. Gasperini ha coccolato il suo centrocampista offensivo come forse mai abbiamo visto farlo con un giocatore. Ha capito quanto il belga avesse bisogno di sentire la stima da parte sua, dei compagni e dei tifosi. Inoltre Bergamo non è una piazza esigente come può essere quella di Milano e questo insieme di fattori ha contribuito alla rinascita del giocatore.
Il 17 anche con la maglia nerazzurra spesso ha commesso errori grossolani ma Gasperini ha accettato questi sbagli, e anzi, ha capito quanto fossero necessari per la crescita del ragazzo. A inizio anno, De Ketelaere ha segnato qualche gol ma non aveva la personalità per condurre palla e caricarsi la squadra sulle spalle. Spesso lo si vedeva evitare il contatto fisico ma tutto questo non solo è stato accettato, ma anche sostenuto da Gasperini.
A inizio anno abbiamo visto un De Ketelaere in fiducia segnare un gol splendido come quello a Marassi contro il Genoa dove stoppa la palla con il destro, la alza quel tanto che basta per calciare, si gira in un fazzoletto e dipinge una traiettoria di mezzo esterno mancino che gira quel tanto che basta per insaccarsi tra il palo e la mano del portiere. Queste sono le caratteristiche del vecchio De Ketelaere, quello che ha convinto il Milan ha investire così tante risorse. Aver recuperato queste caratteristiche è già un capolavoro di Gasperini ma ciò che impressiona di più è quello che è riuscito a ricavare dal “nuovo” De Ketelaere. Cioè un giocatore quasi spavaldo, con la voglia e la forza di gestire un corpo a corpo, condurre palla e concludere in rete con freddezza ed eleganza. Il gol siglato contro il Lecce nella penultima giornata di campionato è l’esemplificazione di tutto quello che De Keteleare sembrava non potesse mai essere e invece è diventato. Scamacca gestisce una palla complicata defilatissimo sulla fascia sinistra nella propria metà campo. Il Lecce è scoperto e il belga decide di buttarsi nello spazio per fornire una soluzione al compagno. Scamacca con un esterno con i giri contati lancia il trequartista a campo aperto. Vicino a lui c’è Gallo, un giocatore molto veloce che sa come utilizzare il fisico. Il 17 dal momento in cui riceve la palla sulla trequarti campo al momento in cui conclude in area di rigore tocca il pallone solo 3 volte. Prima con il destro, poi tiene a distanza l’avversario con un tocco con il sinistro che gli permette di allungare la falcata e infine conclude in rete ancora con il sinistro con un pallonetto dolce e preciso. Durante tutto il duello con Gallo lo si vede ingaggiare il contatto fisico senza quella timidezza mostrata al Milan, sbraccia per avere il miglior equilibrio possibile e nel frattempo tiene distante il difensore. Un gol apparentemente non da lui ma che grazie a Gasperini è diventato un gol alla De Ketelaere.
In questa stagione il belga è andato a segno 14 volte e ha sfornato 9 assist. In campionato ha raggiunto la doppia cifra con 10 gol poi ha segnato due gol in Europa League e due in Coppa Italia. In Serie A sono arrivati 6 assist, in Coppa Italia 2 e in Europa League i due assist decisivi contro il Liverpool e nella semifinale contro il Marsiglia. Statistiche da giocatore importante che nell’ambiente giusto ha dimostrato di poter essere decisivo.
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