Il Napoli deve mettersi alle spalle un periodo complicatissimo: dopo il deludente pari con il Genoa, servono i gol del rientrante Osimhen. Anche il Barcellona per la svolta.
Evento: | Napoli-Barcellona |
Luogo: | Stadio Diego Armando Maradona, Napoli |
Data: | 21 febbraio 2024 |
Orario: | 21:00 |
Dove vederla: | Amazon Prime Video |
Vincere in Europa per nobilitare una stagione fin qui decisamente deludente. Questo l’obiettivo comune di Napoli e Barcellona, in campo mercoledì per l’andata degli ottavi di finale di Champions League. La situazione peggiore è quella dei padroni di casa a tinte azzurre, alle prese con una crisi di risultati sconcertante se si pensa al calcio spettacolo proposto l’anno scorso dall’ex Luciano Spalletti.
A farla da padrone, poi, è l’incredibile confusione di una dirigenza orfana di una figura di spicco come Cristiano Giuntoli. Non sorprende, così, che - dopo Rudi Garcia - sul banco degli imputati ci sia finito anche un “ex intoccabile” come Walter Mazzarri, esonerato dopo una serie sconcertante di risultati negativi. L’impressione, però, è che l’involuzione non riguardi solo la guida tecnica (e questo è innegabile), ma anche un parco giocatori che almeno fino a gennaio non era stato di certo rivoluzionato, escludendo ovviamente l’addio di Kim, che a Monaco di Baviera non sta facendo bene. Per la serie: il materiale umano c’è e c’è ancora la possibilità di correggere il tiro, ma occorre farlo in fretta. E qui entra in gioco la nomina del nuovo tecnico Francesco Calzona, in "prestito" dalla nazionale slovacca. Uno che ha fatto da vice a Sarri e Spalletti, mica poco.
Anche il Barcellona, da detentore del titolo nazionale, non è riuscito a ripetere quanto di buono fatto in patria nella passata stagione. Le tante assenze (una su tutte quella dell’infortunato Gavi) e qualche scelta tattica discutibile hanno segnato un’annata onestamente difficile da prevedere. A parlare, poi, sono i risultati: troppo pesante l’onta del 4-1 in Supercoppa di Spagna al cospetto del Real Madrid, inconcepibile lo status di seconda squadra della Catalogna alle spalle dei cugini del Girona (cose viste raramente anche ai tempi del miglior Espanyol). Così, non sorprendono le dimissioni annunciate di Mister Xavi.
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mazzocchi; Anguissa, Lobotka, Traoré; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. Allenatore: Calzona.
Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Koundé, Araújo, Iñigo Martínez, João Cancelo; De Jong, Christensen, Gundogan; Yamal, Lewandowski, Pedri. Allenatore: Xavi.
Tanta confusione, dicevamo, in casa di un Napoli che fino a pochi mesi fa dominava in Italia e metteva paura alle big d’Europa. Le cose in campionato vanno malissimo (il pareggio al fotofinish con il Genoa ha allontanato ancora di più l’obiettivo quarto posto), ma almeno una buona notizia c’è. Parliamo ovviamente del ritorno dal primo minuto di Victor Osimhen: l’attaccante, reduce dalla cocente delusione della sconfitta in finale di Coppa d’Africa con la sua Nigeria, deve ancora recuperare la migliore condizione ma sarà comunque al centro dell’attacco insieme all’altro big Kvaratskhelia e ad uno tra Politano e l’ottimo nuovo acquisto Ngonge.
Un dubbio anche a centrocampo, con i soliti Lobotka e Anguissa, probabile l’utilizzo dal primo minuto dell’altro volto nuovo Traorè. In alternativa, pronto l’usato sicuro Zielinski. In difesa, invece, davanti all’ormai recuperato Meret, gli unici sicuri del posto sono capitan Di Lorenzo e Rrahmani. Per le altre due maglie è ballottaggio tra Juan Jesus e Ostigard e tra Mazzocchi e Mario Rui.
I propositi in casa Barcellona erano tutt’altri, vero, ma comunque ci troviamo a parlare di una squadra che spera di recuperare i tanti infortunati e che - in valore assoluto - può in ogni caso puntare alla top 4 già in questa Champions League. Tra l'altro, dal pirotecnico 3-5 al cospetto del Villarreal, i blaugrana hanno raccolto 10 punti sui 12 disponibili, andando a vincere sul difficile campo del Celta Vigo nell'ultima giornata. Insomma, parliamo di una squadra convalescente e dai margini di crescita immensi: a pesare, però, sono le assenze del già citato Gavi e dei difensori Alonso e Balde, a cui potrebbero aggiungersi gli acciaccati Joao Felix, Sergi Roberto e Ferran Torres.
In ottica probabili formazioni, il tecnico Xavi dovrebbe proporre il consueto 4-3-3: in difesa c'è l'ex juventino Cancelo sull'out di sinistra, mentre a centrocampo dovrebbe essere ripetuto l'esperimento Andreas Christensen (l'ex Chelsea di mestiere fa il centrale di difesa e ora viene utilizzato da mediano in stile John Stones). In attacco riflettori puntati sul big Robert Lewandowski, che dovrebbe essere affiancato dai canterani Pedri e Yamal.
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