Il racconto della grande impresa dei nerazzurri di Mourinho nel 2010 contro il formidabile Barcellona di Messi, Iniesta e Guardiola.
La doppia sfida col Milan si avvicina, ma quand'è stata l'ultima volta che l'Inter ha giocato una semifinale di Champions? Sono passati tredici anni e non c'è tifoso nerazzurro che non ricordi con emozione e anche un pizzico di commozione la doppia sfida col Barcellona di Messi, Iniesta e Guardiola. Era l'aprile del 2010, nella stagione del Triplete, un'annata in cui Mourinho fece all-in e alla fine riuscì a vincere tutto quello che c'era da vincere: campionato, Coppa Italia e – appunto – Champions. Anche grazie a imprese memorabili come quella di eliminare i formidabili blaugrana.
La sfida di andata si giocò in casa dei nerazzurri, a San Siro. Erano quasi 80mila gli spettatori a spingere Milito e soci verso l'impresa. Da una parte un ex ancora amato dai tifosi catalani: Eto'o, in tandem proprio con l'argentino nell'attacco dell'Inter. Dall'altra un fresco ex nerazzurro, Ibrahimovic, 'scappato' da Milano per vincere la Champions ma mai troppo a suo agio negli schemi di Guardiola, in un tridente completato da Messi e Pedro. Proprio di questi due, al 19', il marchio di fabbrica sul vantaggio del Barcellona.
Serpentina di Leo sulla sinistra, cross arretrato, sbuca Pedro e batte Julio Cesar. Su San Siro cala il gelo, ma la reazione dell'Inter è rabbiosa. Al 30' arriva il pareggio. Mischia in area, il pallone carambola dalle parti di Sneijder che lo scaraventa in rete eludendo l'intervento di Victor Valdes. Uno a uno, tutto da rifare e nella ripresa le micidiali ripartenze di Mourinho fanno a fette la difesa alta di Guardiola. Al 3' è una controfuga bruciante a innescare il vantaggio interista firmato da Maicon. Poi, al 16', è Milito di testa ad appoggiare il pallone in rete dopo un'altra bruciante accelerazione sulla destra. Vani i tentativi del Barcellona di accorciare almeno il risultato: finisce 3-1, per il tripudio dei tifosi nerazzurri, con tutti i calciatori dell'Inter in trionfo. Tutti tranne Balotelli, unico 'scontento' al momento del fischio finale: avrebbe voluto giocare titolare.
Il Barcellona, campione in carica, è costretto a incassare ma prepara la rivincita. Il ritorno si giocherà dopo otto giorni al Camp Nou e i catalani caricano a mille l'ambiente, che crede ciecamente nella “remuntada”, la clamorosa rimonta. I gol in trasferta valgono ancora doppio nelle coppe europee, basterebbe dunque un 2-0 a Messi e compagni per impacchettare la qualificazione e raggiungere la finale, in programma – ironia della sorte – proprio in casa degli acerrimi rivali del Real Madrid: il Santiago Bernabeu. È una settimana di enorme attesa e tensione quella che precede la grande sfida di ritorno. Il Barcellona ci crede, ma ci crede ciecamente pure l'Inter: Mourinho sta confezionando un altro trappolone a Guardiola.
Sin dai primi minuti si capisce che sarà una gara di grande sacrificio per i calciatori dell'Inter, attaccanti compresi. Il Barcellona spinge, ma i nerazzurri si difendono con ordine, facendo quadrato davanti alla porta di Julio Cesar. Le cose si complicano, però, al 28' quando Thiago Motta rimedia un cartellino rosso dopo una manata a Busquets. Nerazzurri in dieci e Barcellona che moltiplica gli sforzi alla ricerca del vantaggio. Il piano di Guardiola è chiaro: un gol nel primo tempo, un altro nel secondo.
Ma il fortino di Mourinho regge: all'intervallo il risultato è ancora inchiodato sullo 0-0. Anche nella ripresa si gioca praticamente in una metà campo soltanto, con percentuali di possesso palla del Barcellona davvero clamorose. L'Inter, però, resiste. Con la compattezza della sua linea difensiva, col sacrificio di centrocampisti e attaccanti. Quando non ci arrivano i compagni, è Julio Cesar a superarsi, come quando nega un gol a Messi che sembra ormai fatto. Solo a 6' dal termine l'Inter capitola, quando Piqué riesce a depositare il pallone in porta da pochi passi.
Il finale è pirotecnico, col Barcellona tutto all'attacco e l'Inter a piazzare il proverbiale pullman davanti alla porta. Missione compiuta. Passano i nerazzurri, grazie alla sconfitta più dolce della loro storia. Lo 0-1 manda i nerazzurri a Madrid ed elimina Ibra, che in Champions non riuscirà a ritagliarsi la gloria auspicata e che dopo qualche mese farà ritorno a Milano, sponda rossonera però. Per l'Inter una serata da consegnare alla storia, succoso antipasto di quello che accadrà dopo poche settimane a Madrid contro il Bayern Monaco. Niente 'remuntada' catalana: è Mourinho con i suoi calciatori a passare il turno, nella notte forse più sofferta ed esaltante della magica stagione del Triplete.
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