Soltanto il 32% dei calciatori di Premier può essere convocato in Nazionale ed il Ct se ne lamenta. Ma la sua rosa è piena di giovani di talento.
La bacheca dell’Inghilterra è rimasta vuota dal 1966 ad oggi. In quell’anno i Tre Leoni si aggiudicarono il loro primo e finora unico Mondiale della loro storia. Meno esaltante ancora l’esperienza della nazionale inglese agli Europei con la finale raggiunta nel 2020, e poi persa contro l’Italia, il momento migliore di tutta la storia.
Scacciare via la maledizione e tornare a festeggiare è un chiodo fisso ormai per il team che dal 2016 ha sulla propria panchina Gareth Southgate. Dopo aver cominciato col Middlesbrough, l’ex difensore ha poi scelto la carriera federale occupando prima il posto da selezionatore nell’Under 21 per poi tentare il grande salto tra i big. Con risultati assolutamente soddisfacenti, al netto di qualche critica ricevuta per alcune convocazioni che hanno fatto discutere.
Con il cinquantaduenne di Watford l’Inghilterra ha sempre avuto un ruolo da protagonista in tutte le manifestazioni a cui ha preso parte. Nel 2018 i Tre Leoni sono arrivati infatti fino alla semifinale del Mondiale, per poi arrendersi dinanzi alla Croazia soltanto ai tempi supplementari dopo centonove minuti di gioco. Il passo ulteriore verso la finale è stato poi fatto nell’Europeo successivo con i rigori fatali di fronte agli azzurri di Roberto Mancini. Quindi c’è stata l’esperienza in Qatar con il gruppo vinto tra Stati Uniti, Iran e Galles e gli ottavi superati in scioltezza contro il Senegal. L’eliminazione è giunta poi per mano della Francia grazie al gol di Giroud a dodici minuti dalla fine.
Insomma, oltremanica c’è poco di cui lamentarsi per una squadra che negli ultimi anni si è sempre mostrata in crescita. Ciò che manca, a questo punto, è quello step successivo da compiere per diventare vincenti oltre che belli. Non è semplice, data la folta concorrenza, ma la qualità del gruppo inglese è sicuramente migliorata e pertanto vanno inseriti senza alcun dubbio nel novero delle candidate alla vittoria di Euro2024 insieme ad altre.
Tra i problemi, lamentati da Southgate di recente, c’è quello di una brusca tendenza all’esterofilia da parte dei ricchi club di Premier. “Finirò per convocare calciatori di Serie D”, la provocazione del Ct dopo il dato riportato dalla BBC secondo il quale soltanto il 32% tra coloro che militano nel massimo campionato inglese sono effettivamente convocabili per la Nazionale dei Tre Leoni. Un dato oggettivamente un po’ povero per il quale la Federazione dovrà sicuramente attivarsi.
Ma complessivamente il talento non manca a questo gruppo, dove stanno uscendo giovani decisamente interessanti. Basti pensare a Jude Bellingham del Borussia Dortmund, a Phil Foden ormai stella indiscussa nel Manchester City di Pep Guardiola oppure a Bukayo Saka, che si è conquistato un posto in prima fila nell’Arsenal capolista. Anche Declan Rice e Reece James sono certamente in rampa di lancio. Senza dimenticare i più esperti come Harry Kane, un punto d’appoggio sul quale l’Inghilterra sa sempre di poter fare riferimento. Ma anche Marcus Rashford, restando nel reparto offensivo, finalmente esploso dopo qualche salto nel vuoto nelle precedenti stagioni.
Insomma, se la storia non ha regalato particolare gioie alla nazionale inglese, il futuro può essere considerato luminoso. Southgate ha motivi per crederci, in quella che probabilmente sarà la sua ultima esperienza al timone dei britannici. Non tutti sono dalla sua parte in patria ed in pochi si nascondono, anche se rimproverargli qualcosa è difficile. Che possa essere lui l’uomo della svolta decisiva?
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