Dopo la pesante debacle contro il Belgio, la Nazionale di Andersson vuole capitalizzare al massimo la chance offertagli dal calendario per prendersi i tre punti contro il team guidato da Gianni De Biasi.
Evento: | Svezia-Azerbaigian |
Luogo: | Friends Arena, Solna |
Quando: | 20:45, 27 marzo 2023 |
Seconda giornata per il Gruppo F nel cammino verso la qualificazione ad Euro 2024. Nella prima la Svezia è crollata in casa contro il Belgio con tripletta dell’interista Romelu Lukaku. Ai gialloblù ora tocca ospitare, sempre alla Friends Arena di Sona, l’Azerbaigian anch’esso reduce da un ko, anche piuttosto pesante, in Austria.
Non ha giocato al primo turno l’Estonia che è rimasta ad osservare gli altri in attesa di scendere in campo in trasferta proprio contro la formazione guidata da Ralf Rangnick. La strada che porta da qui in Germania, paese ospitante dell’evento, è ancora lunga e i posti disponibili saranno soltanto due. Per Svezia e Azerbaigian un altro passo falso sarebbe però già una mazzata dura per le rispettive ambizioni.
La Svezia ha festeggiato il ritorno in Nazionale di Zlatan Ibrahimovic. Anche se avrebbe preferito omaggiarlo con un risultato differente da quello, terribilmente deludente, rimediato contro il Belgio. Il centravanti del Milan avrebbe potuto anche prendersi il record di giocatore più anziano in assoluto a disputare una partita ufficiale in una nazionale ma è stato inaspettatamente beffato da Gibilterra che ha schierato Lee Casciaro, di quattro giorni più anziano dello svedese.
Al di là di Ibra, l’obiettivo della squadra di Janne Andersson deve essere quello di tornare in fretta ai tre punti, approfittando anche del calendario che la mette di fronte ad un avversario abbordabile come l’Azerbaigian. Le Tre Corone non provengono da un periodo brillante: oltre ad aver bucato l’accesso al Mondiale del Qatar non hanno ben figurato neppure in Nations League ottenendo soltanto l’ultimo posto in un girone con Serbia, Norvegia e Slovenia.
Appena quattro i punti conquistati in sei partite con quattro sconfitte. Insomma, c’è un movimento da risollevare anche se la via scelta è stata quella di puntare sull’usato sicuro Ibrahimovic, richiamandolo dopo un’assenza di quasi un anno.
Non ci sono pressioni o aspettative particolari sull’Azerbaigian. Si prende quello che viene e in Austria si sono palesati tutti i limiti di una nazionale che in questo momento occupa la posizione numero centoventuno del ranking FIFA. L’allenatore è l’italiano Gianni De Biasi, sessantasei anni, con un passato anche nella rappresentativa dell’Albania. Dal punto di vista tattico, dunque, è chiaro come in Federazione si sia voluto puntare sulla crescita di un movimento che spera di raccogliere quanto prima qualche piccolo risultato.
Di qualità in rosa non ce n’è tantissima. Il calciatore più rappresentativo è Emin Mahmudov, centrocampista di trent’anni di proprietà del Neftçi Baku, in gol alla prima contro l’Austria, che fa parte del gruppo dal 2016. Altri elementi di spicco sono i due attaccanti Ramil Sheydayev, russo naturalizzato azero in forza al Sabah, e Renat Dadaşov, che invece milita in Svizzera tra le fila del Grasshoppers.
La Svezia di Janne Andersson cerca pronto riscatto dopo la debacle col Belgio. Difficilmente dal punto di vista tattico assisteremo a qualcosa di diverso dal match d’esordio. Per cui davanti ad Olsen dovremmo trovare una linea a quattro con Wahlqvist, Lindelöf, Ekdal e Augustinsson; i due esterni a centrocampo sono Svanberg e Forsberg con Olsson e Gustafson; davanti dovrebbero esserci Isak e Kulusevski ma occhio a Ibrahimovic che sicuramente avrà modo di dire la sua dall’inizio oppure in corsa.
L’Azerbaigian va in campo col 4-2-3-1. In porta c’è Imanov; in difesa Haghverdi, Mustafazade, Həsənalızadə e Cəfərquliyev; due i mediani: Eddy e Richard; la batteria di trequartisti è formata invece da Ozan Can Kökcü, Mahmudov e Sheydayev tutti alle spalle dell’unica punta Renat Dadaşov.
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