È lotta a tre per lo scettro di bomber della rassegna qatariota. La stella del PSG sogna il passaggio di consegne dalla Pulce che però non ha voglia di abdicare. Il milanista invece continua ad essere determinante nei momenti chiave.
Per decretare il vincitore della Coppa del Mondo mancano ancora sette giorni e quattro partite. La lotta è ristretta ormai a quattro squadre. Tra questa ce n’è una che è riuscita a portare due attaccanti in cima alla classifica dei capocannonieri. Stiamo parlando ovviamente della Francia campione in carica che anche nel 2018 da questo punto di vista seppe farsi valere presentando Mbappé e Griezmann con quattro centri a testa alle spalle del re dei bomber Harry Kane.
Stavolta il fuoriclasse del Paris Saint-Germain è stato in grado di migliorarsi, essendo già a quota cinque. Alle sue spalle è emerso il suo compagno di squadra Olivier Giroud, uno che in carriera le reti più che contarle le ha pesate segnandole quando più contavano. Ed è già a quattro qui in Qatar. Dovranno guardarsi soprattutto da Lionel Messi: anche l’argentino ha marcato il cartellino in quattro occasioni ed è particolarmente carico per gli ultimi 180 minuti che potrebbero conferirgli l’ultimo titolo che ancora gli manca. La lunga lista di calciatori fermi a tre centri non avrà più occasione per avvicinarsi alla vetta dei bomber. Già perché i vari Morata, Saka, Gakpo, Enner Valencia, Gonçalo Ramos, Rashford e Richarlison sono tutti out e non avranno più minuti a loro disposizione per migliorare lo score.
Kylian Mbappé a 23 anni ha già un palmarès particolarmente ricco. Con il Paris Saint-Germain ha vinto tutto in patria, gli manca solo la Champions League che nella capitale francese è quasi un’ossessione, tale da spingerli a cambiare allenatore ogni anno o giù di lì. Con la Nazionale ha invece già messo in bacheca il Mondiale del 2018 e la UEFA Nations League del 2021. In più è già nella top-10 dei marcatori all time della storia dei Galletti con 33 centri in 63 apparizioni. Se ci limitiamo alla Coppa del Mondo la sua media realizzativa sale vertiginosamente con 9 reti in 12 partite, spalmate nelle due edizioni che fin qui ha disputato.
È il più giovane in assoluto a raggiungere questo numero di marcature mettendosi alle spalle anche un gigante come Eusebio. Chi potrebbe togliergli lo scettro di capocannoniere della manifestazione è proprio un suo compagno di squadra, quel Giroud che proprio in Qatar ha superato Thierry Henry come il giocatore più prolifico della storia dei Blues. 53 gol in 118 presenze per il centravanti del Milan che non ha fatto rimpiangere un Pallone d’Oro come Karim Benzema. A proposito di Pallone d’Oro: che questa sia l’occasione per un passaggio di consegne generazionale da Lionel Messi a Mbappé? Occhio alla Pulce che con 4 reti e 180 minuti ancora da giocare potrebbe dare del filo da torcere ai nemici transalpini.
Tra i protagonisti più attesi che non hanno mantenuto le aspettative c’è Robert Lewandowski. Due gol in quattro partite non sono un bottino malvagio per il centravanti polacco ma neppure uno score così esaltante in linea con le potenzialità che tutti riconosciamo al bomber del Barcellona. Una presenza in più ma stesso numero di reti anche per Harry Kane, capocannoniere invece nella precedente edizione. Il numero nove del Tottenham ha anche fallito il calcio di rigore che avrebbe potuto condurre l’Inghilterra ai supplementari con la Francia. Può consolarsi comunque per aver raggiunto Rooney al primo posto nella classifica dei marcatori di sempre dei Tre Leoni.
Se parliamo di flop, non possiamo non citare poi Cristiano Ronaldo, fermo al gol della partita inaugurale, peraltro dal dischetto, prima addirittura di perdere la maglia da titolare nel suo Portogallo. Sono rimasti tutti a bocca asciutta gli uruguayani Suarez, Cavani e Núñez. Lukaku si è presentato in Belgio completamente scarico. Male infine Vlahovic, frenato da pubalgia e da una squadra arrivata al torneo un po’ giù di corda.
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