Il primo Slam di Jannik ottenuto al termine di un percorso ai limiti della perfezione: l'inizio della favola che ha portato l'azzurro in vetta alla classifica ATP.
Evento: | Australian Open |
Luogo: | Melbourne Park, Melbourne |
Data: | 12-26 gennaio 2025 |
Orario: | dalle 02:00 (orario italiano) |
Dove vederla: | Eurosport 1 HD ed Eurosport 2 HD, eurosport.it, Discovery+, Sky Go, NOW, DAZN e TimVision |
La favola di Jannik Sinner è cominciata qui, sui campi in cemento di Melbourne Park. Un anno fa, nel 2024, il primo Slam vinto dal rosso di San Candido, che in un anno si è preso la vetta della classifica ATP promettendo di dominare la scena tennistica mondiale per un bel po'.
Chissà se la storia sarebbe cambiata se le cose nell'ultima edizione degli Australian Open fossero andate diversamente. Un cammino da urlo, quello di Sinner. Sette vittorie una più netta, perentoria, entusiasmante dell'altra. Col lieto fine, quasi da film: il trionfo sul campione uscente, Djokovic, in semifinale e l'incredibile rimonta su Medvedev in finale.
Reduce dal secondo posto alle ATP Finals 2023 e dal trionfo con la Nazionale azzurra di Davis a Malaga, Sinner ha ottenuto la testa di serie numero 4 al tabellone degli Australian Open 2024. Davanti a lui, col numero 1, Novak Djokovic, detentore del titolo e recordman di vittorie a Melbourne (10). Col numero 2 l'altro giovane grande talento del tennis mondiale, Carlos Alcaraz. E col numero 3 lo Zar russo Daniil Medvedev, giocatore dall'estro e dalla resistenza senza pari.
Primi turni senza avversari insormontabili per Jannik. Al debutto, la sfida contro Botic van de Zandschulp, reduce dal successo su Matteo Arnaldi nei quarti di finale dell'ultima Davis. Per Sinner quasi una formalità. Vittoria in tre soli set, anche se piuttosto tirati, sul punteggio di 6-4 7-5 6-3.
In un torneo logorante e difficile come gli Australian Open è fondamentale centellinare le energie e sbrigare le pratiche il prima possibile. Missione compiuta al meglio da Sinner nel secondo turno contro un altro olandese, il sorprendende Jesper de Jong, capace di far strada a Melbourne dopo aver superato le qualificazioni e dopo aver eliminato al primo turno un osso duro come l'argentino Pedro Cachin.
Contro Sinner il tennista dei Paesi Bassi riuscirà a conquistare appena sei giochi in tutto l'incontro: 6-2 6-2 6-2 il finale in favore dell'italiano, in forma smagliante.
Si comincia a fare sul serio e il livello degli avversari si alza, ma Sinner si conferma rullo compressore. Anche contro Sebastian Baez, l'argentino testa di serie numero 32, è un monologo del rosso di San Candido che stavolta di giochi al suo avversario ne concede appena quattro.
Baez è un funambolo sulla terra rossa, un po' meno sul cemento, ma la differenza con Sinner in partita è abissale. L'italiano domina il primo set (6-0), vince largamente pure il secondo (6-1), poi chiude i conti nel terzo (6-3) e approda trionfalmente agli ottavi.
L'ostacolo da superare nel primo dei turni decisivi del torneo è rappresentato da Karen Khachanov, numero 15 del seeding, capace di eliminare con qualche patema in precedenza Altmaier, Kovacevic e Machac. Partita scorbutica, anche piuttosto complicata in certi frangenti, che Sinner riesce ad aggiudicarsi tuttavia compiendo ancora una volta percorso netto. Dopo il primo set vinto 6-4, il successo nel secondo ai vantaggi (7-5) e la chiusura dei conti nel terzo (6-3): Jannik stacca il biglietto per i quarti.
Contro il primo top ten affrontato in Australia, il talentuoso Andrej Rublev, la musica non cambia. Sinner è chirurgico nel portare a casa il primo set (6-4), poi è addirittura eroico quando riesce a riemergere da una situazione complicatissima (1-5) nel tie-break del secondo, chiudendo 7-5. Con Rublev in tilt, diventa poi un gioco da ragazzi per Sinner imporsi anche nel terzo set: 6-3 ed ennesima vittoria con poche energie lasciate sul campo.
Chi invece ha speso molto a Melbourne è il “mostro sacro” Djokovic, reduce da tre vittorie su cinque al quarto set, in particolare dalla battaglia nei quarti contro Taylor Fritz. La semifinale contro Sinner si trasforma ben presto in un calvario per Nole, annichilito dalla precisione e dall'efficienza di Jannik al servizio.
I parziali sono eloquenti: 6-1 6-2 nei primi due set per l'azzurro. Il colpo di coda di Djokovic nel terzo set salva l'onore (7-6, tie-brek vinto 8-6) ma non cambia il destino del match, che Sinner porta a casa col 6-3 del quarto. Prima finale Slam per lui.
Tra Sinner e il primo titolo importante c'è una bestia nera da superare, Daniil Medvedev. Ma anche il russo deve inchinarsi, dopo una sfida dai contorni leggendari. L'avvio è da incubo per Jannik, sorpreso dai cambi di ritmo e dalla strategia vincente del russo.
Medvedev scappa via (3-6 3-6) e Sinner sembra in difficoltà. Poi, improvvisa e impetuosa, la riscossa. Il match cambia di colpo e incomincia la risalita dell'azzurro. Il terzo e il quarto set finiscono 6-4, poi l'apoteosi al quinto: 6-3. Sinner è campione. L'incipit di una favola che è solo agli inizi del suo racconto.
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