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Formula 1: Attesa per il GP d'Arabia Saudita

Domenica 20 marzo è andato di scena il primo Gran Premio 2022 in Bahrein. Una gara super emozionante e ricca di sorprese. In casa Ferrari non ci si crede ancora.

Quando nel week end sono arrivati, l’ingegnere e dirigente sportivo Mattia Binotto con tutto lo staff, avevano fatto trapelare ottimismo e che mal volentieri si sarebbero accontentati di per un secondo posto.

Si pensava che la Red Bull ne avesse di più e probabilmente era così, già alla vigilia si erano intraviste belle cose in pista. Non hanno fatto i conti però con il pilota monegasco ferrarista Charles Leclerc in super forma che aspettava solo di avere una macchina competitiva è questa macchina adesso ce l'ha. Così come ce l'ha anche Carlos Sainz Jr. arrivato secondo complice il ritiro della Red Bull nel finale. Una splendida doppietta per la rossa che riesce a ravvivare finalmente quelle statistiche che si erano sopite per un team che, lo ricordiamo chiamandosi Ferrari, è costretto a vincere. Perfetto Leclerc alla partenza subito a tenere dietro il pilota olandese Max Verstappen a non dargli una chance, dopo il Pit Stop quando il pilota Red Bull lo ha attaccato, è stato lucidissimo nel lasciarlo quasi passare, sapendo che poi poteva restituire l'attacco della curva 4. Quello è stato il momento clou determinante della gara. Ottima strategia, gestione della corsa e poi è arrivato questo doppio ritiro per la Red Bull che dà ancora più merito alla Ferrari perché in un periodo in cui si cambia tutto, l'affidabilità diventa fondamentale e non è sfortuna per la Red Bull è sempre, lo diceva Enzo Ferrari, frutto del lavoro dell'uomo.

Una Ferrari che va via dal Bahrein verso l'Arabia Saudita, si corre subito con bottino pieno ed anche con il giro veloce. Consapevole che le prestazioni cambieranno pista dopo pista e con la forza di un gruppo che il dirigente italiano Mattia Binotto è riuscito a tenere compatto. Al di là delle critiche e di tutti gli addetti al lavoro non, ad invitare le chiamate per ingaggi di ingegneri stranieri, Binotto ha tenuto pur avendo degli stranieri all'interno del team, le menti pensanti italiane belle unite e fresche, il lavoro si è visto, un risultato eccezionale ma che è solo la prima di 22 Gran Premi esaltanti di questa stagione.
Una grande Formula 1, macchine che sicuramente sono state studiate in modo intelligente per permettere duelli, per permettere di restare a contatto. E’ una Formula 1 di una nuova era e di una nuova Ferrari.

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Gode anche la Mercedes che era la terza forza, Lewis Hamilton è li si prende la rivincita e va sul podio, complice il disastro domenicale delle due Red Bull. Ovviamente le problematiche in casa Mercedes rimangono e sono tanti, palesi, però in una giornata sicuramente complicata, grazie appunto agli episodi sfortunati degli avversari campioni in carica, riescono a dire la loro lottando fino alla fine. Nelle corse la sfortuna quando si tratta di affidabilità non esiste perché è figlia del buon lavoro e la monoposto tedesca, ha portato a casa e massimizzato quello che è stato il risultato. Sarà sicuramente una stagione lunga ed affascinante.

Ci spostiamo ora in questa seconda tappa valida per il Gran Premio 2022. Siamo a Jedda in Arabia Saudita. Circuito cittadino molto tecnico e con molte difficoltà nei sorpassi con punti stretti e articolati. Le insidie delle barriere subito dopo l’asfalto la dicono lunga sulla pericolosità del circuito stesso e con pochissime vie di fuga, c’è da stare veramente attenti. Qualificarsi in prima fila, oltre al chiaro vantaggio rispetto a tutte le altre monoposto di una più agile partenza, vorrebbe dire anche evitare contatti e cercare subito di allungare sugli altri piloti. Di conseguenza chi parte dietro avrà qualche problema in più rispetto ai normali Gran Premi. Sabato abbiamo assistito alle qualifiche con qualche brivido di troppo, brutto incidente nella Q2 per il pilota tedesco Mick Schumacher con la sua Haas finito largo in uscita da una curva, la monoposto ha poi sbandato nel lato opposto battendo sulle barriere. Sono stati attimi di panico ma poi il pilota ha dato segni di movimento e ristabilito gli umori. Dopo una prima visita al centro medico, è stato trasportato in elicottero all’ospedale per accertamenti. E’ chiaro ed anche superfluo ribadire che il pilota tesco domani non farà parte della gara.

Ma veniamo alla griglia di partenza. La poleposition parla messicano, è il pilota della Red Bull Sergio Perez ad essere il più veloce nelle Q3, con 1’28”200 piazzandosi stavolta davanti le due Ferrari. Il monegasco Charles Leclerc non riesce a confermarsi e per questioni di millesimi, si piazza secondo a 1’28”225. Bene anche l’altro ferrarista, lo spagnolo Carlos Sainz Jr. che si qualifica terzo con un tempo di 1’28”402. Quarto con un ritardo minimo l’altra Red Bull del campione Verstappen. Quinto con un tempo di 1’29”068 il francese Ocon con la Alpine, segue Il britannico Russell a 1’29”104 con la Mercedes. Quarta fila per Fernando Alonso con il tempo di 1’29”147 e Valtteri Bottas con Alfa Romeo a 1’29”183. Quinta fila per il francese Gasly con 1’29”254 e Magnussen con 1’29”588. Seguono Norris 1’29”651, Ricciardo 1’29”773, Zhou 1’29”819, Stroll1’31”009, sedicesimo in evidenti difficoltà troviamo Lewis Hamilton eliminato in Q1 con 1’30”343, Albon in 1’30”492, Hulkemberg 1’30”543, Latifi 1’31”817 e ultimo in griglia Tsunoda alle prese con problemi vari per la sua Tauri. Vincerà chi avrà i nervi più saldi in un circuito davvero difficile.

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