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  1. Tennis

ATP Vienna: l’Austria incorona Medvedev

In finale il tennista russo batte in rimonta uno straordinario Denis Shapovalov. Per l’ex numero uno al mondo si tratta del 15esimo titolo in carriera.

Breve ma intensa. Così è stata la settimana dell’ATP 500 di Vienna che ha incoronato campione Daniil Medvedev. Finale non semplicissima per il tennista russo che ha impiegato due ore e sedici minuti per avere la meglio sul canadese Denis Shapovalov. 

Tre i set necessari per l’assegnazione del titolo con punteggi di 4-6, 6-3, 6-1. In avvio il 23enne nato a Tel Aviv era stato persino superiore al blasonato campione di Mosca, mostrando un livello forse mai raggiunto prima in carriera. Basti pensare che in ben due occasioni era riuscito a strappare due volte il servizio a Medvedev, con quest’ultimo che nei quattro match precedenti aveva concesso appena una palla break. Terminato il primo set, però, alla lunga sono venute fuori le qualità di Medvedev, più esperto anche nella gestione della pressione in determinati momenti chiave della partita. Così l’inerzia del match è cambiata, neanche tanto gradualmente, con Shapovalov indotto più volte all’errore e con il russo che è riuscito con maestria a dominare la gara. 

D’altro canto, i numeri non mentono per il 26enne numero quattro al mondo e testa di serie n. 1 del torneo. Con quest’ultimo, ottenuto in terra austriaca, diventano quindici i tornei ATP conquistati da Medvedev, il secondo se prendiamo in considerazione soltanto l’anno solare (l’altro successo risale al mese di agosto a Los Cabos). Prossimo obiettivo, ora, per il vincitore, che succede al tedesco Alexander Zverev, protagonista della precedente edizione al Wiener Stadthalle, è proprio qui in Italia e più precisamente a Torino dove dal 13 al 20 novembre andranno in scena al Pala Alpitour del capoluogo piemontese le Nitto ATP Finals. 

Shapovalov, anatomia di uno sconfitto

Nello sport c’è chi vince e chi perde, ma anche quando il destino è avverso l’importante è sempre dare tutto. Ecco perché Denis Shapovalov non potrà dire di nutrire qualche rimpianto, dopo un torneo giocato ad altissimi livelli. Certo, un pizzico di rammarico resta, e non potrebbe essere altrimenti, negli occhi del tennista canadese, che esce a mani vuote nonostante gli standard elevati. 

Il suo bilancio con le finali, poi, non è particolarmente lusinghiero: si tratta infatti della quinta sconfitta nelle sei partite decisive disputate. L’unico successo risale al 2019 in categoria ATP 250 agli Open di Stoccolma, quando riuscì a superare il serbo Filip Krajinović. Per il resto, il suo miglior risultato individuale è stato la semifinale a Wimbledon nel 2021. C’è tempo, considerati i 23 anni, per provare a rinfrescare un po’ il palmares: a Vienna, purtroppo, Medvedev si è rivelato un ostacolo alla lunga insormontabile per Shapovalov. 

Semmai, l’aspetto sul quale potrà lavorare in futuro sarà nell’incapacità di reazione dal momento in cui l’inerzia della partita è cambiata. Come una resa anticipata verso un destino ineluttabile: ma la differenza tra chi vince e chi perde in fondo è proprio tutta lì. Considerato un predestinato, il giovane canadese ha smarrito un po’ la via durante il percorso ma nel suo mancino c’è tutta la stoffa per poter riemergere e considerare questa debacle un nuovo punto di partenza.

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