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ATP Roma: Medvedev vince anche sulla terra rossa

bet365 News Team Aggiornato:: 22 Mag 23 08:12

Il russo sfata il tabù imponendosi su una superficie che non aveva mai amato. In finale ha battuto la giovane stella Holger Rune confermandosi il numero uno del 2023.

L’ottantesima edizione degli Internazionali d’Italia ha incoronato Daniil Medvedev come vincitore. Il russo, ventisette anni, ha battuto in finale la giovane stella Holger Rune. Dopo due settimane di grande spettacolo, con la variabile impazzita del meteo insolitamente piovoso a maggio, il torneo ha espresso il suo insindacabile e per certi versi impronosticabile verdetto. Il moscovita ha compiuto un vero e proprio capolavoro superando il danese all’atto conclusivo della manifestazione con un doppio 7-5.

Non eravamo più abituati qui nella capitale a guardare una finale senza almeno uno tra Novak Djokovic e Rafael Nadal con almeno uno dei due sempre presente dal 2005 fino, appunto, a questa edizione. Il temporale ha rallentato l’inizio del match ma non la voglia di Medvedev e della sua personale marcia su Roma che si trascinava già da cinque incontri.

E dire che nel primo set Rune era quello che dava le sensazioni migliori, anche in virtù di qualche sanguinoso errore commesso dal russo. Che poi, alla lunga, trova le contromisure adatte fino a ribaltare completamente l’inerzia della gara portandola a proprio vantaggio. Così anche il ventenne di Gentofte si è dovuto arrendere all’ex numero uno al mondo.

Il russo e il tabù sfatato. Nessuno come lui nel 2023

Ma si può definire inaspettato un successo da parte di Daniil Medvedev? Uno che in carriera, prima dei Masters 1000 di Roma aveva comunque portato a casa ben diciannove titoli? Sì, perché chi conosce la sua storia personale e ha dato uno sguardo anche superficiale alle statistiche ha potuto notare la totale assenza di tornei su terra rossa. Quasi tutti, infatti, erano stati vinti su cemento con l’unica eccezione di Maiorca nel 2016 su erba. Che non fosse la sua superficie preferita era piuttosto chiaro e lo stesso tennista non ne aveva fatto mistero.

Basti pensare che nella capitale italiana si era presentato già tre volte, senza mai vincere un incontro. Le uniche soddisfazioni su terra rossa se le era prese ad inizio carriera nei tornei Futures. Considerate le premesse era complicato, pur riconoscendone l’assoluto valore, annoverarlo nella ristretta cerchia dei favoriti. Il campo però lo ha premiato e con ampio merito: un solo set perso in un cammino che gli ha messo di fronte avversari anche complicati quali Emil Ruusuvuori, Bernabé Zapata Miralles, Alexander Zverev, Yannick Hanfmann e Stefanos Tsitsipas fino alla finale contro Holger Rune.

Un percorso straordinario e non casuale: già perché Medvedev per l’occasione ha modificato stile e tattica di gioco fino ad adattarsi completamente ad una superficie sulla quale per caratteristiche si sentiva poco a proprio agio. Anche da questi particolari si vedono i veri campioni. Trentottesima vittoria stagionale per il ventisettenne moscovita e quinto trofeo nel 2023. Nessuno come lui finora.

Roma è già dimenticata: Rune punta la Francia

Arrivare fino alla finale e poi perdere è quasi un piccolo dramma sportivo. Ma Holger Rune, a dispetto di un’età ancora verdissima, ha dimostrato straordinaria maturità. Stima per l’avversario e massima concentrazione sul prossimo obiettivo che per il danese significa French Open, il cui inizio è praticamente imminente dopo la conclusione della rassegna italiana. D’altro canto il ventenne di Gentofte può essere ampiamente soddisfatto di quanto fatto nel corso delle settimane romane con un percorso che lo ha visto prevalere addirittura contro sua maestà Novak Djokovic.

Nella sua carriera ha finora già messo le mani su quattro titoli, dei quali uno vinto il mese scorso agli Internazionali di Tennis di Baviera in finale contro Botic van de Zandschulp. Dal dolce all’amaro: prima degli Internazionali d’Italia aveva perso anche un altro match decisivo per portare a casa un ulteriore trofeo a Monte Carlo. Avrà modo di rifarsi: la stoffa, di certo, non gli manca.

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