ATP Roma: insidia Shevchenko per Sinner; altro test duro per Fognini contro Rune

Il russo che ha messo in difficoltà il connazionale Medvedev a Madrid sul tragitto del ventenne azzurro. Per il trentacinquenne ligure, invece, c’è il giovane asso danese. 

Dai tempi di Adriano Panatta, quando correva l’anno 1976, l’Italia non riesce a mettere le mani sul Masters 1000 di Roma. Proverà a invertire il lungo trend negativo Jannik Sinner, uno che sicuramente ha il physique du role per farsi rispettare e tenere alta la bandiera anche in una competizione così delicata e difficile come gli Internazionali BNL organizzati proprio nel Belpaese. 

Il suo torneo è cominciato ai trentaduesimi contro Thanasi Kokkinakis: match vinto in maniera piuttosto agevole in due set. Ed ora prosegue con il calendario che gli ha messo di fronte Alexander Shevchenko. Nessun precedente tra i due: il Foro Italico rappresenterà, dunque, la prima sede ufficiale della loro stretta di mano. Sulla carta non si tratta di un confronto impossibile per il ventunenne di San Candido, tuttavia ci sono delle possibili insidie da non sottovalutare. Il russo ha infatti ottenuto qualche risultato importante in carriera, anche in maniera inaspettata.

Chi è Shevchenko: il russo da non sottovalutare

Più che su Jannik Sinner, che poco ha bisogno di presentazioni, giusto concentrarci in particolar modo sul suo prossimo avversario. Per il quale il cammino si sarebbe dovuto interrompere prima di cominciare: Shevchenko, infatti, era stato eliminato già nelle qualificazioni perdendo la sfida contro il francese Arthur Fils. La dea bendata lo ha poi baciato concedendogli una nuova opportunità da lucky loser, prendendo il posto di Tallon Griekspoor causa improvviso forfait di quest’ultimo. Poi il russo ci ha messo del suo per superare al primo turno l’argentino Sebastian Baez. Occhio a questo ragazzone di ventidue anni, già alla quinta stagione tra i professionisti. 

Ai Masters 1000 di Madrid ha fatto penare molto più del previsto il connazionale Daniil Medvedev mettendolo in seria difficoltà e costringendolo a un surplus di fatica col terzo set. Prima ancora aveva già fatto secchi nel medesimo torneo Lehecka, Wolf e Cerundolo. Ma noi italiani forse lo ricordiamo di più per la vittoria su Matteo Berrettini ottenuta a Phoenix. Per il resto si è fatto valere soprattutto nei Challenger. Il suo bilancio con gli italiani è comunque positivo nel complesso: ha perso contro Arnaldi ai sedicesimi del Challenger di Canberra ma ha battuto Lorenzo Giustino e Francesco Maestrelli a Tenerife (Giustino pure a Barcellona) e Francesco Passaro nella semifinale di Madrid. Oggi occupa la novantottesima posizione del ranking contro l’ottava di Jannik Sinner. 

Fognini c’è ma ora deve alzare il livello per accogliere Rune

Non ha avuto vita facile, fin qui, Fabio Fognini. Che però a Roma ha risposto presente ogni volta che è stato chiamato in causa. Al primo turno si è beccato Andy Murray, sconfitto in tre set, mentre poi ha dovuto battersi contro Miomir Kecmanovic. Ora il livello di difficoltà si alzerà ulteriormente per i sedicesimi di finale degli Internazionali d’Italia. Ad attenderlo c’è infatti Holger Rune. Un solo precedente tra i due, favorevole tra l’altro al campione danese, risalente al 2022 ai Masters 1000 del Canada. 

Ora sarà sicuramente una storia diversa, con l’italiano apparso finalmente in buona condizione. Il ventenne di Gentofte è testa di serie numero sette del torneo e pertanto ha sfruttato un turno di bye, dopo il quale è dovuto scendere in campo per regolare il transalpino Arthur Rinderknech. Si preannuncia, insomma, una bella battaglia, di quelle da vivere tutto d’un fiato. Proverà a fare la sua parte anche il pubblico, potenzialmente un fattore per Fognini, se non altro per conferirgli la giusta dose di fiducia che serve per venire a capo di una sfida comunque complicata. 

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