Settimana da incorniciare per il bulgaro che ritrova meritatamente una finale nei 1000 oltre 6 anni dopo l’ultima. Per il serbo, invece, la pausa è terminata ma è come se non ci fosse mai stata.
Evento: | Grigor Dimitrov-Novak Djokovic |
Luogo: | Palazzo dello Sport di Bercy |
Data: | 5 novembre 2023 |
Orario: | dalle 15:00 |
Dove vederla: | Sky Sport Uno, Sky Sport Tennis, NOW |
Il tennis concede a tutti una nuova possibilità, purché meritata. Bisogna a volte sapere attendere il proprio momento. E di pazienza ne ha mostrata tanta Grigor Dimitrov in questi sei lunghi e abbondanti anni che lo hanno tenuto lontano da una finale dei Masters 1000. Stavolta però il trentaduenne bulgaro ce l’ha fatta, dopo un cammino straordinario culminato con la vittoria contro Stefanos Tsitsipas ottenuta in tre set. Da qui ad alzare un titolo – che sarebbe il nono della sua carriera – naturalmente ce ne passa perché tra il dire e il fare c’è di mezzo Novak Djokovic.
Battere il serbo non è proprio una passeggiata di salute. Non ci fosse il suo glorioso passato a ricordarcelo, anche questa settimana ha contribuito a farci tenere bene a mente come il gigante di Belgrado non abbia molta voglia di abdicare al trono. Se ha avuto la meglio pure su uno straordinario Andrej Rublev, che qui a Parigi pareva inarrestabile, qualcosa vorrà pur dire. Ma andiamo a vedere gli head to head di Dimitrov e Djokovic: sono dodici in totale i precedenti tra i due tennisti con un bilancio clamorosamente a favore del trentaseienne di Belgrado.
Un solo incontro è infatti finito nelle mani dell’attuale numero diciassette al mondo. Per recuperarlo dobbiamo tornare indietro nel tempo fino all’anno 2013 con gli ATP di Madrid. Tutte le altre partite invece hanno avuto un epilogo diverso, comprese le ultime due del 2023 tra gli Australian Open e i Masters 1000 di Roma. Quando si incrociano loro due comunque è quasi sempre indice di evento importante. Anche in questo la regola non fa eccezioni.
L’avventura parigina di Grigor Dimitrov è stata quasi uno spot di questo meraviglioso sport. Emozionante, commovente, travolgente: al Palazzo dello Sport di Bercy il bulgaro ha vissuto una seconda giovinezza riportando alla mente i fasti del passato. Era il 2017 quando il trentaduenne di Haskovo portava a casa a Cincinnati il suo primo e finora unico Masters 1000 della carriera. In quello stesso anno, a dire la verità, ebbe modo di centrare anche le Finals dimostrandosi come uno dei tennisti più forti in circolazione di quel periodo. Poteva essere l’inizio di una storia meravigliosa ed invece è stato il punto di arrivo di un giocatore che poi non ha saputo mantenere quegli standard qualitativi. Finché non si è giunti al 2023, almeno.
Perché in questa stagione Dimitrov è salito un’altra volta in cattedra, battendo pure Tsitsipas e conquistando la quarta vittoria contro un top dieci soltanto nell’ultimo mese. Il periodo magico è cominciato in realtà con il viaggio in Asia, dal quale evidentemente il bulgaro ha tratto giovamento. Tanto che chiuderà l’annata con un quindicesimo posto che rappresenta un traguardo di assoluto rilievo. E che avrebbe potuto essere anche migliore e, chissà, forse condurlo pure a Torino qualora avesse mantenuto tale ritmo con un po’ di anticipo. Per le Finals ormai è andata, per scrivere un’altra pagina della propria storia invece è ancora in tempo.
Ha meno bisogno di presentazioni in pompa magna Novak Djokovic. Il fuoriclasse serbo si è preso un lungo periodo di pausa, utile per ricaricare le energie ed è tornato giusto in tempo per godersi il rush finale della stagione. Non ha comunque trovato tappeti rossi ad accoglierlo, ma una concorrenza agguerrita pronta a fargli le scarpe. Anche in semifinale il buon Nole ha dovuto rispolverare l’intera artiglieria per venire a capo di un degno rivale come Andrej Rublev. Il trentaseienne di Belgrado, numero uno al mondo, ha sconfitto il russo in rimonta dopo avergli consegnato il primo set. Più che una partita è stata una maratona, lunga tre ore, nella quale sono servite tutte le doti di cui dispone il Djoker e per sua fortuna non sono poche. Esperienza, caparbietà, bravura e pazienza.
D’altra parte per lui la prossima sarà la finale numero cinquantotto per quel che riguarda i Masters 1000. Il numero sale vertiginosamente fino a centotrentasette se prendiamo in considerazione tutti i tornei ATP. Se invece il riferimento è solo al 2023, le finali dei 1000 diventano due: la precedente è del 20 agosto a Cincinnati quando il vecchietto del tennis ha battuto il giovane rampante Carlos Alcaraz in uno scontro, anche generazionale, tra due uomini che stanno segnando l’epoca contemporanea di questo sport.
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