Lo spagnolo si conferma l’uomo da battere e dopo Barcellona punta a conquistare anche la capitale iberica. Di fronte trova la rivelazione del torneo alla ricerca del suo primo titolo.
Evento: | Carlos Alcaraz-Jan Lennard Struff |
Luogo: | Caja Mágica, Madrid |
Quando: | 18:30, 7 maggio 2023 |
Dove vederla: | Sky Sport Uno (canale 201), Sky Sport Tennis (canale 205) |
Da un lato un giovane campione, ormai già affermato. Dall’altro un veterano che non ha raccolto in carriera quanto potesse sperare. La finale dei Masters 1000 di Madrid racconta la storia di due tennisti chiamati a mettere le mani sul prestigioso titolo giunto alla sua ventunesima edizione. Lo spagnolo Carlos Alcaraz, vent’anni da poco compiuti, affronta infatti il trentatreenne tedesco Jan-Lennard Struff. Si tratta di un confronto generazionale con il murciano che però è già numero due al mondo, campione in carica della manifestazione e con nove titoli Atp già nel proprio palmarès.
Non può vantare lo stesso tipo di curriculum, invece, Struff il cui miglior ranking è il sessantanovesimo posto ottenuto nell’agosto del 2020. Il classe 1990 nato a Warstein, cittadina di poco più di ventimila abitanti nella Renania Settentrionale-Vestfalia, ha ottenuto qualche soddisfazione in doppio, vinto diversi tornei minori e perso finali in quelli che più contano. Oggi in graduatoria è il numero sessantacinque. Ha un bilancio in parità contro Alcaraz: due sono infatti i precedenti con il primo portato a casa proprio dal tedesco al French Open del 2021 e col secondo finito invece nelle grinfie dell’enfant prodige di El Palmar che ha battuto l’avversario a Wimbledon nel 2022. Possiamo quindi definire la prossima come la bella, come si dice in gergo. E che bella…
Difficile aggiungere qualcosa su Carlos Alcaraz. Possiamo semplicemente dire che da quando ha cominciato ad Umago nel 2021 non si è più fermato. Soltanto un infortunio lo ha rallentato di qualche mese, facendogli magari perdere qualche torneo importante come gli ultimi Australian Open ma dal quale ha poi immediatamente e brillantemente recuperato. Lo spagnolo ha infatti vinto subito nel 2023, appena ha rimesso piede in campo battendo Cameron Norrie e prendendosi Buenos Aires. Dopo aver concesso la rivincita al britannico in quel di Rio de Janeiro, ha poi bissato ad Indian Wells e dominato pure a Barcellona.
Mollata la Catalogna, per il murciano è giunta l’ora di piazzare un’altra bandierina sulla Nuova Castiglia. L’avventura è partita da lontano, dai trentaduesimi della competizione con Emil Ruusuvuori che gli ha dato anche del filo da torcere cedendogli il passo subendo la rimonta. Poi il ruolino di marcia di Alcaraz è stato praticamente perfetto con Grigor Dimitrov, Alexander Zverev, Karen Khachanov e Borna Coric battuti senza particolari patemi d’animo. Insomma, Alcaraz c’è ma lo sapevamo già.
Quella di Jan-Lennard Struff è una bella storia, a prescindere da come andrà a finire. Già, perché il tedesco nel torneo non avrebbe neppure dovuto esserci essendo stato eliminato nella gara di qualificazione dal russo Aslan Karatsev. Ma se lo sport ha un merito è quello di concedere a tutti, spesso, una seconda opportunità: lui, la sua, l’ha colta appieno e allora, dopo essere stato baciato dalla dea fortuna e ripescato in qualità di lucky loser in seguito al forfait a qualificazioni iniziate del francese Lestienne, ha fatto parecchia strada all’interno della manifestazione.
Cammino non semplice, tra l’altro, iniziato con lo statunitense Ben Shelton e proseguito tra Dusan Lajovic, Pedro Cachin, poi Stefanos Tsitsipas e infine di nuovo contro Karatsev come a chiudere un piccolo cerchio. Gli infortuni, la dura risalita, la cavalcata madrilena che lo condurrà come minimo al ventottesimo posto. La resilienza di Struff è stata premiata. E se dovesse vincere nella sua prima finale in un Masters 1000 diventerebbe il secondo tedesco a festeggiare alla Caja Magica dopo Zverev. Struff non ha un bilancio positivo contro i top 10: dodici le vittorie a fronte di trentadue sconfitte. Ma c’è di più: se vincesse diventerebbe il più anziano a vincere il suo primo trofeo assoluto in un Masters 1000.
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