Il derby russo negli Emirati se lo aggiudica Daniil che vince il terzo titolo consecutivo e scavalca il connazionale nel ranking.
L’ultima volta in cui avevamo assistito ad una finale tutta russa è stata quattordici anni fa. Ci hanno pensato Daniil Medvedev e Andrej Rublev ad aggiornare le statistiche mettendo in riga, avversario dopo avversario, tutti coloro che hanno provato a fermarli qui a Dubai. Fino a ritrovarsi poi uno di fronte all’altro. Da un lato Medvedev che nel 2023 aveva già portato a casa due titoli, prima a Rotterdam e poi in Qatar, infliggendo anche la prima sconfitta nell’anno solare ad un Novak Djokovic che sembrava imbattibile.
Dall’altro Rublev che desiderava confermarsi campione, dopo aver già vinto la passata edizione della Dubai Tennis Championship. L’incontro alla fine se lo è aggiudicato Medvedev e con ampio merito dopo una partita dominata in lungo e in largo e conclusa in maniera positiva in due set. Sei a due e sei a due i punteggi delle due frazioni con un piccolo break in favore di Rublev che aveva timidamente provato, ad inizio del secondo set, a rientrare in gara.
Contro questo Medvedev c’era però oggettivamente poco da fare, tanto che ha immediatamente ripreso il controllo e rimesso le cose a posto. Con questo successo, il terzo consecutivo, è salito ora al sesto posto del ranking mondiale in un’ascesa che, data la condizione fisica del momento, potrebbe durare ancora un bel po’.
Fino a qualche settimana fa erano in molti a chiedersi quale potesse essere l’alternativa credibile a Novak Djokovic in questo 2023, iniziato nel migliore dei modi dal campione serbo. Se Rotterdam e Doha ci avevano dato qualche indizio in tal senso, Dubai ci ha sostanzialmente confermato che Daniil Medvedev è un temibile avversario.
Non solo per lo scontro diretto, finito nelle grinfie del russo, ma per le prestazioni nel loro complesso che hanno evidenziato un livello tale simile soltanto al periodo nel quale il ventisettenne di Mosca era numero uno al mondo. Nel tempo, poi, da quella posizione era scivolato sempre di più finendo addirittura per uscire dalla top 10. Adesso ha riacquistato punti preziosi in graduatoria e sicuramente il suo percorso non si esaurirà oggi con titolo arabo in tasca.
Dopo Melbourne e la sconfitta rimediata contro Korda, Medvedev ha inanellato qualcosa come tredici vittorie consecutive. Per ora in graduatoria ha scavalcato proprio il suo amico e connazionale Rublev contro il quale ha dovuto battersi nella finale araba. Il tennis ha ritrovato uno dei suoi protagonisti principali. Ed ora ne vedremo delle belle.
La storia la scrivono i vincitori. Ma anche chi perde con onore va celebrato. Andrej Rublev si è fermato all’ultimo atto di un’avventura comunque bella, perdendo con un avversario dimostratosi superiore. Non finisce qui il cammino del venticinquenne russo, vincitore comunque già di dodici titoli in carriera che lo rendono uno dei migliori giocatori del momento.
Anche Dubai ha confermato lo standard raggiunto dal ragazzone di Mosca che aveva cominciato il suo percorso dai sedicesimi contro Krajinovic, per poi affrontare Davidovich Fokina, Botic van de Zandschulp e quindi il tedesco Alexander Zverev. Un ruolino di marcia decisamente brillante che forse avrebbe meritato un epilogo diverso, migliore, se solo non si fosse trovato contro un tir come Medvedev. Il 2023 di Rublev non era cominciato al meglio: subito fuori ad Adelaide, eliminato dal ciclone Djokovic agli Open di Melbourne.
Anche Rotterdam e Doha non avevano sostanzialmente regalato particolari sussulti con il quarto di finale del Qatar miglior risultato raggiunto. Fino ad oggi almeno. I precedenti con Medvedev erano sfavorevoli e tali rimangono, con Rublev che pur perdendo cinque volte veniva da due successi consecutivi contro il rivale. Che ora lo scavalca pure nel ranking.
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