Dopo tre anni di campioni russi il torneo di Dubai ha un nuovo padrone: è il francese Ugo Humbert che in finale batte Aleksandr Bublik. Bis di De Minaur in Messico.
Dopo tre anni di dominio russo l’ATP di Dubai cambia padrone e lo sceglie in Francia. Ci hanno provato Daniil Medvedev e Andrej Rublev, il cui percorso si è interrotto però soltanto in semifinale. Stavolta a prendersi il torneo degli Emirati Arabi è stato Ugo Humbert, probabilmente non il nome più atteso alla vigilia della competizione ma certamente quello che sul campo lo ha meritato più di tutti.
In finale il venticinquenne di Metz ha avuto la meglio su Aleksandr Bublik. Il match è stato deciso in due set con il transalpino più glaciale nel gestire gli inevitabili momenti di tensione che la posta in palio riesce a creare. D’altra parte Humbert è da considerarsi un vero e proprio cecchino: cinque volte ha saputo raggiungere l’atto conclusivo di una manifestazione portando poi sempre a termine la missione in modo favorevole. Anche le statistiche più recenti di Bublik erano positive a dire il vero, dal momento che aveva vinto le ultime quattro finali giocate. Stavolta nulla ha potuto il kazako contro un avversario fisicamente e mentalmente in gran spolvero, in grado di impostare fin dall’inizio un ritmo elevato al match togliendo al rivale ogni possibilità di respiro o iniziativa.
In realtà la partita è stata anche equilibrata nel primo set con l’ultimo game che ha tradito Bublik spingendo l’inerzia del confronto dalla parte del buon Humbert. Casca comunque in piedi il 26enne nato in Russia: anche senza trofei il suo ranking è migliorato fino a raggiungere un diciannovesimo posto che rappresenta la sua best performance in carriera. Una consolazione neanche tanto magra per un ragazzo che ha approcciato bene alla nuova stagione trionfando già a Montpellier in quello che è stato il suo quinto successo in singolare a livello ATP.
Ugo Humbert, 25 anni da Metz. È lui il campione qui al The Aviation Club Tennis Centre di Dubai, impianto che in passato ha omaggiato tante grandi star del tennis come i primatisti assoluti Roger Federer e Novak Djokovic. Negli ultimi tre anni, come detto, a prendersi la scena erano stati i russi: Aslan Karacev aveva inaugurato il ciclo prima di lasciare spazio ai connazionali Andrej Rublev e Daniil Medvedev. Ad interrompere l’egemonia sovietica ci ha pensato però un francese che si sta mettendo in evidenza in questo primo scorcio del 2024 ma che anche in passato qualche soddisfazione ha saputo togliersela.
In totale sono sei i trofei portati a casa dal transalpino: una bacheca che ha iniziato a riempirsi nel 2020 ad Auckland e che lo ha quasi sempre visto imporsi sul cemento. L’unica eccezione alla regola è stata sull’erba di Halle nel 2021. Sono già due i titoli conquistati dall’inizio del nuovo anno tra Marsiglia e la già citata città degli Emirati Arabi. Chissà che non possa aver trovato finalmente la definitiva consacrazione: che sia un rivale pericoloso, in fondo, i big lo sanno già.
L’ultimo a rendersene conto è stato Daniil Medvedev ma non è certamente stato l’unico top 5 a soccombere di fronte alla furia francese. Prima del moscovita, Humbert aveva già battuto cinque volte uno dei primi tennisti al mondo perdendo in altrettante occasioni. Una media comunque di rilievo per un giocatore che, con l’ultimo traguardo centrato, fa un balzo anche nella graduatoria piazzandosi al quattordicesimo posto. Anche per lui, come per Bublik, è il nuovo best ranking in carriera.
Nessuna novità, invece, da Acapulco dove è riuscito a riconfermarsi campione Alex De Minaur. L’australiano, numero nove al mondo, ha battuto in finale il norvegese Casper Ruud imponendosi in due set col punteggio di 6-4 6-4. Per l’australiano si tratta dell’ottavo titolo, raggiunto giocando sedici finali. Il suo è stato un cammino praticamente perfetto: soltanto Jack Draper in semifinale è riuscito a creagli qualche grattacapo, in quella circostanza a graziare il 25enne di Sydney è stata la fortuna con il ritiro durante il parziale decisivo da parte del giovane inglese. Le altre vittime di De Minaur qui in Messico sono state, nell’ordine, Taro Daniel, Sebastian Ofner e Stefanos Tsitsipas prima dell’ultimo doppio confronto già descritto.
È cominciato decisamente bene il 2024 di Alex che già alla United Cup aveva battuto ben tre top 10: il numero 10 al mondo Taylor Fritz, il numero 7 Alexander Zverev e il numero 1 Novak Djokovic. Agli Australian Open sono stati i crampi a frenarlo agli ottavi di finale del torneo, per quanto riguarda Rotterdam, invece, Sinner in finale non gli ha lasciato scampo. Chiosa su Ruud al quale è sfuggita la possibilità di accaparrarsi il primo 500 della carriera.
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