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AFC Champions League: tutto quello che c’è da sapere

La formula del torneo, le novità dell’edizione 2023/2024, i campioni in cerca di gloria in Arabia. Ecco come può cambiare la competizione più importante del continente. 

C’erano una volta la Coppa delle Coppe dell’Asia e il Campionato d’Asia per club. Oggi c’è l’AFC Champions League a decretare la miglior squadra del Continente. Con l’attuale formula del torneo vi partecipano le squadre delle quattordici maggiori federazioni asiatiche. Per tutte le altre, comunque qualificate a competizioni internazionali, c’è invece l’AFC Cup. I paesi ammessi sono quindici in tutto: Arabia Saudita, Australia (aggiunta dal 2007), Cina, Corea del Sud, Giappone, Indonesia, Iran, Iraq, Kuwait, Qatar, Giordania, Siria, Thailandia, Emirati Arabi Uniti, Uzbekistan e Vietnam. 

Tutte qualificano ben due rappresentanti all’evento, con l’unica eccezione di Vietnam, Thailandia e Indonesia, alle quali è concesso un solo ed unico posto. Il totale di partecipanti è di trentadue squadre: sono le prime classificate di ogni singolo campionato nazionale di tutti i paesi citati, ed in qualche caso pure le seconde, con l’aggiunta delle due finaliste dell’AFC Cup oltre alla detentrice del titolo della precedente edizione. 

Il primo turno prevede i classici gironi all’italiana con partite di andata e ritorno. Le trentadue squadre vengono così divise in due gruppi tra Est e Ovest per motivi geografici. A quel punto si formano quattro gironi per parte, per un numero totale di otto da quattro squadre in ognuno di essi. Agli ottavi si qualificano le prime due di ogni girone mantenendo la differenziazione geografica nel successivo turno e poi cancellandola per quarti, semifinale e finale. La vittoria, oltre al prestigio, consente anche la partecipazione alla Coppa del Mondo per club organizzata dalla FIFA.

La storia del torneo dal 2002 e i record di vittorie

La nuova vita dell’ACF Champions League è cominciata nel 2002. Da allora fino ad oggi la squadra che è riuscita più volte a mettere le mani sul titolo è stata l’Al-Hilal con quattro affermazioni. Alle spalle del club arabo sono riuscite a farsi largo poi il Pohang Steelers e gli Urawa Red Diamonds con tre vittorie a testa. Negli ultimi anni il torneo ha dato spesso esiti imprevisti, alternando successi di squadre dell’estremo oriente e formazioni mediorientali. Soltanto in due casi la Champions asiatica ha presentato in finale due compagini della stessa nazionale: nel 1997 e nel 2022 e in entrambe le circostanze si trattava di rappresentanti della Corea del Sud. 

Quest’ultima, tra l’altro, è la nazione che ha conseguito più successi nella storia dell’evento con il numero totale di undici. Il Giappone segue in questa particolare graduatoria con otto affermazioni mentre l’Arabia, che negli ultimi tempi è cresciuta a dismisura, è in questo momento a quota sei. L’ultima finale è andata male agli arabi con l’Al-Hila sconfitto in finale proprio dagli Urawa Reds con pareggio a Riad e successiva vittoria dei nipponici a Saitama grazie all’autorete del peruviano André Carrillo. Attenzione, però, a quello che avverrà nell’imminente futuro con delle gerarchie in continua evoluzione e con un calciomercato particolarmente frizzante nel territorio asiatico che potrebbe davvero ribaltare la situazione attuale.

Le novità previste da questa edizione

L’evoluzione del calcio è evidente anche nella formula stessa del torneo, che varia sostanzialmente di anno in anno. Per la sua quarantaduesima edizione, ventunesima del nuovo ciclo, anche l’AFC Champions League ha ben pensato di rifarsi il look. Intanto la manifestazione avrà inizio l’8 agosto 2023 e si concluderà il 18 maggio 2024. Ed è proprio questa la prima, significativa, novità rispetto al passato. 

Tempistiche quindi completamente differenti con inizio in autunno e chiusura in primavera che è praticamente l’opposto di ciò che accadeva prima. Allargato poi il numero di convocabili da ogni singola rosa fino a un massimo di trentacinque giocatori in grado di essere registrati, con possibilità di schierare fino a sei calciatori stranieri purché uno di essi sia comunque asiatico anche se non appartenente alla propria Nnzione. 

I vincitori della Champions si qualificheranno automaticamente all’edizione successiva a partire dagli spareggi, a meno che non abbiano ottenuto un piazzamento diverso attraverso il proprio campionato nazionale. Occhio anche ai calciatori che proveranno per la prima volta un’esperienza simile: tra questi ci sono Karim Benzema e N’Golo Kanté che vestiranno la casacca dell’Al-Ittihād. A questi, tanti altri potrebbero aggiungersi per arricchire una collezione di star che darebbe al campionato arabo e di conseguenza alla Champions asiatica una rilevanza mediatica mai avuta prima. 

Non dimentichiamo che già oggi c’è Cristiano Ronaldo tra i protagonisti con l’Al-Nassr e che anche un fuoriclasse come Lionel Messi è stato ingolosito dalle sirene orientali dando poi priorità al progetto della Major League Soccer statunitense. Insomma, c’è un’aria frizzante sulla prossima edizione dell’AFC Champions. Riuscirà il Giappone a difendere il titolo? Basterà la parata di stelle per riportare l’Arabia sul tetto d’Asia? Lo scopriremo strada facendo. 

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